Serve sempre più conoscenza nel mondo del vino tra i consumatori. Così, con l’obbiettivo di diffondere la cultura del vino e fornire a chiunque i principi e le conoscenze di base necessari per valutarne la qualità si è svolta, dal 16 al 18 febbraio, al Salone delle Fontane dell’Eur a Roma la 23ª edizione de I Migliori Vini Italiani 2024, la kermesse, ideata e organizzata da Luca e Francesca Romana Maroni, interamente dedicata alle migliori produzioni vitivinicole del nostro paese. Migliori vini italiani che nel 2025 saranno protagonisti in Cina. Nel mentre Luca Maroni ha raccontato per la prima volta il metodo di degustazione che ha ideato e che anticipa il corso immersivo che l’autore dell’Annuario dei Migliori Vini Italiani terrà a partire dal prossimo aprile e che può fare dire a tutti: "Anche io me ne intendo di vino".
Un momento della 23ª edizione de I Migliori Vini Italiani 2024Il Salone delle Fontane dell’Eur a Roma è stato animato da un ricco programma di appuntamenti che ha visto la partecipazione entusiasta di un pubblico ampio e variegato di enoappassionati e non solo. Workshop, laboratori, presentazioni e degustazioni, libere e guidate, hanno portato nel corso della tre giorni alla scoperta degli aspetti più autentici e naturali che si trovano alla radice del sapore e della percezione di piacevolezza. Le materie prime, dunque, sono state alla base di tutti gli incontri, sia per quanto riguarda le degustazioni vinicole, in cui protagonista assoluta è stata l’uva nella sua forma più pura che permette la creazione di vini di altissima qualità, sia per quanto riguarda i laboratori che hanno coinvolto personalmente i produttori per momenti di approfondimento in merito al latte e ai suoi derivati, alle olive e al loro nettare prezioso pilastro della Dieta Mediterranea, alle uova e al cioccolato. Golosi, infatti, sono stati i workshop con Nicola Salvi, patron di Grezzo Raw Chocolate, la prima pasticceria crudista vegana come pure quelli sul latte di bufala e sul suo più celebre derivato, la mozzarella, con Mimmo La Vecchia, mastro casaro del Caseificio Il Casolare. Grande successo anche per gli appuntamenti che hanno visto Francesca Romana Maroni parlare di olio extravergine di oliva insieme a Luciano Stocchi, Presidente della Cooperativa Olivicola di Canino.
I tasting a Roma dei I Migliori Vini Italiani 2024
Fulcro dell’evento sono stati, però, i tasting curati personalmente da Luca Maroni: entusiasmanti degustazioni guidate con i produttori che, tra racconti di vigna e aneddoti, hanno rivelato ai tanti partecipanti le caratteristiche organolettiche dei vini in assaggio e il territorio che ne culla l’attività.
I tasting curati personalmente da Luca Maroni alla 23ª edizione de I Migliori Vini Italiani 2024E più ancora – novità assoluta di quest’anno – gli incontri “Degustare non è assaggiare” in cui lo stesso Luca Maroni ha raccontato per la prima volta il metodo di degustazione che ha ideato e che anticipa il corso immersivo che l’autore dell’Annuario dei Migliori Vini Italiani terrà a partire dal prossimo aprile. Sarà un corso immersivo di degustazione, sia per principianti sia per chi ha già delle competenze di base, che comprenderà tre incontri (della durata di circa due ore) più una visita in cantina per imparare a riconoscere le caratteristiche e la “piacevolezza” di ogni vino partendo dal frutto uva.
I Migliori Vini Italiani 2024 protagonisti in Cina
La serata inaugurale della kermesse, che ha visto la partecipazione di importanti personalità del mondo della politica e dello spettacolo come l’Assessore al Bilancio, Agricoltura e Sovranità Alimentare della Regione Lazio Giancarlo Righini, del tenore Vittorio Grigolo e del direttore della fotografia, vincitore di numerosi premi Oscar, Vittorio Storaro, è stata l’occasione per accendere i riflettori sulle aziende della Penisola che si sono maggiormente distinte nel corso dell’ultimo, difficilissimo, anno. Dopo dodici mesi caratterizzati dall’emergenza climatica che ha portato siccità alternata a piogge fuori dall’ordinario, causando quindi una netta diminuzione della produzione di uva dal Nord al Sud Italia che fortunatamente però non ha inficiato sull’altissima qualità del prodotto ottenuto, Luca Maroni ha voluto rendere omaggio alle etichette più meritevoli, che nell’Annuario 2024 hanno ottenuto i punteggi più alti, tra bianchi, rossi, vini dolci e spumanti, chiamando sul palco i produttori a ritirare, sotto gli applausi del pubblico presente, un vero e proprio attestato d’eccellenza.
Luca e Francesca Romana MaroniNel corso della presentazione, inoltre, Luca e Francesca Romana Maroni hanno annunciato un progetto internazionale che vedrà, a novembre 2025, i migliori vini italiani protagonisti di una kermesse itinerante in Cina organizzata in collaborazione con Interwine. La manifestazione, presentata insieme a Rita Jia e Silvester Bejko, presidente e vicepresidente di Interwine, avrà lo scopo di dare alle aziende italiane la possibilità di entrare in contatto con i più autorevoli importatori di vino cinesi aprendo così un canale importante di esportazione verso un paese che, sempre di più, si interessa ai prodotti enogastronomici d’eccellenza made in Italy.
Il 2025 però si aprirà con un altro appuntamento. Dal 21 al 23 febbraio, infatti, il Salone delle Fontane dell’Eur tornerà a riaprire le sue porte per I Migliori Vini Italiani 2025, un’edizione che, a dodici mesi di distanza, si preannuncia già ricca di sorprese e novità enologiche tutte da scoprire.
Il metodo di degustazione di Luca Maroni: chiunque può dire “Me ne intendo!”
La qualità del vino è la piacevolezza del suo sapore, effetto della sua composizione analitica assolutamente virtuosa. Durante le masterclass, sono stati analizzati i tre i parametri che determinano detta qualità: la consistenza, l’equilibrio, l’integrità del gusto. La consistenza è il volume espressivo del vino, determinato dalla sua ricchezza in estratto secco; l’aspetto quantitativo della qualità, la persistenza e la longevità potenziale del vino. L’equilibrio è l’armonia fra i componenti, l’opportuno dosaggio fra le sostanze compositive tale che il gusto del vino risulti all’assaggio tanto morbido quanto acido+amaro. L’integrità è l’assenza nel gusto-aroma del vino di difetti di trasformazione enologica (sulfureo, acetoso, lattoso, svanito, legnoso) e di ossidazione. La qualità, la purezza, la fragranza dei componenti del vino esprimono la caratura tecnica e la longevità potenziale del vino. Tanto più consistente, equilibrato e integro il gusto del vino in esame, tanta più piacevole il suo gusto-aroma, tanto più alta la sua qualità organolettica e compositiva. La valutazione dell’Indice di Piacevolezza (IP) di qualsiasi vino si ottiene allora assegnando un punteggio da 1 a 33 ad ognuno dei 3 parametri determinanti la qualità: consistenza, equilibrio, integrità: per questo il massimo è 99.
Applicando tale metodo, facile da apprendere, diretto e immediato eppure di rigorosa impostazione scientifica, ogni individuo è in grado di decodificare le sensazioni olfattive e gustative suscitate da un vino valutando la qualità della sua analitica essenza.
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