Il nodo dei tempi di rilascio o rinnovo dei passaporti italiani, a due anni dall'uscita dell'emergenza Covid, rimane «purtroppo scandalosamente inaccettabile». E anche sulle carte di identità elettroniche si stanno verificando dei problemi secondo le associazioni del turismo organizzato che hanno scritto al ministro dell'Interno Matteo Piantedosi per sollecitare un incontro.
Turismo, il giro d'affari
Il danno, considerati i tempi di attesa per il rilascio e il rinnovo del passaporto, infatti è duplice: per i turisti, ma anche per gli imprenditori del comparto che continuano «a perdere fatturato a causa della burocrazia». Secondo una stima effettuata, i tempi lunghi o lunghissimi per ottenere o rinnovare un passaporto hanno, infatti, mandato in fumo nel biennio 2022-2023 167mila viaggi internazionali per un giro d'affari di 300 milioni di euro.
«Assuefarsi alla mediocrità vuol dire che l'Italia sta perdendo e noi italiani non dobbiamo permetterlo» hanno denunciato le associazioni del comparto nell'annunciare l'avvenuto invio della lettera al ministro.
Turismo, che valore ha il passaporto
Enrica Montanucci, presidente Maavi Conflavoro Pmi, ha aggiunto: «Siamo un settore di microimprese a conduzione prevalentemente femminile, con altissimo tasso di occupazione di donne e dover perdere opportunità di lavoro per una burocrazia incomprensibile non è più tollerabile». Pier Ezhaya, presidente Astoi Confindustria Viaggi, ha sottolineato come «il mondo del Travel ha bisogno di velocità e fluidità e non può essere frenato da intoppi burocratici che lo costringono a subire danni ingenti direttamente causati dallo Stato».
«Perdere opportunità di lavoro per una burocrazia incomprensibile non è più tollerabile».«Ci vantiamo di avere il passaporto più forte del mondo, peccato che sia una chimera riceverlo a causa della complessità e delle tempistiche per fissare un semplice appuntamento» ha detto Franco Gattinoni, presidente di Federazione turismo organizzato di Confcommercio.
Tempi infiniti per il passaporto
Anche la soluzione “Polis”, con la possibilità di richiedere passaporto e carta di identità elettornica anche negli uffici postali nei Comuni con meno di 15mila abitanti «rischia di essere una ulteriore comunicazione priva di efficacia reale e rappresentare solo una proroga di questa agonia legata alla Pubblica amministrazione». «In un'era in cui si parla di digitalizzazione e intelligenza artificiale - ha denunciato Domenico Pellegrino, presidente Aidit Confindustria - è paradossale metterci due anni per risolvere un problema che in tutti gli altri Paesi europei non esiste».
«Si sta violando un diritto costituzionale alla mobilità»Giuseppe Ciminnisi, presidente Fiavet di Confcommercio, ha invece sottolineato: «Si sta violando un diritto costituzionale alla mobilità e discriminando i cittadini in base al loro luogo di residenza. Alcune questure, a distanza di pochi chilometri, offrono servizi totalmente diversi, ma con le regole attuali si lavora a compartimenti stagni». Gianni Rebecchi, presidente di Assoviaggi Confersercenti, infine ha concluso: «Gli italiani sono costretti a giocare quotidianamente con la lotteria degli appuntamenti per ottenere il passaporto. In questo caso non si vince niente, ma perdiamo come sistema Paese».
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