Una stella a tempo di record
per tre italiani protagonisti
del ristorante Hémicycle
di Parigi
A quattro mesi dall’apertura brilla già una stella – Michelin, ca va sans dire – sopra il gioiello culinario creato da tre giovani italiani a Parigi: Aurora Storari, Flavio Lucarini e Giacomo Gironi. Sono loro i protagonisti di questo successo italiano all’ombra della Tour Eiffel grazie al loro ristorante Hémicycle. Un risultato eccezionale che rivela come il talento, l’innovazione e la passione possono fare la differenza nel mondo dell’alta cucina.
Situato sulla Rive Gauche, Hémicycle si distingue per la sua cucina internazionale con sfumature italiane, supportata da una cantina straordinaria e un servizio amichevole ma impeccabile.
L’ingrediente fondamentale di questo successo nasce dall’incontro tra Storari e Lucarini, coppia in cucina come nella vita, che ha saputo fondere esperienze internazionali con la ricchezza della tradizione tricolore (quello verde bianco e rosso, ovviamente…). Sono loro che, insieme a Gironi, hanno creato un ambiente dove l’alta cucina si incontra con l’accoglienza calorosa tipica del Bel Paese, offrendo un’esperienza culinaria straordinaria.
Gli spazi di Hémicycle sono un trionfo di gusto e raffinatezza, da un ristorante intimo a piano terra a una sala privata elegante al primo piano, fino a un bar vivace al terzo piano, ognuno con la propria personalità distintiva. Nel menu si riflette questa diversità: antipasti che esplorano l’equilibrio di sapori, piatti principali che combinano ingredienti di alta qualità con tocchi creativi e dessert innovativi che sfidano le convenzioni, dimostrando che anche nella pasticceria c’è spazio per l’avventura.
La cantina, curata con passione da Gironi, è un vero tesoro, con una selezione che abbraccia etichette italiane ricercate, in sintonia con i piatti proposti. L’approccio di Hémicycle alla cucina non cerca di adattarsi a un vino; semmai, esprime una visione personale e cosmopolita del gusto, dove la tradizione italiana gioca un ruolo di ispirazione piuttosto che di confine.
Il riconoscimento della Guida Michelin non è visto come un punto di arrivo, ma come una tappa di un viaggio culinario ancora ricco di idee e progetti. L’ambizione di Hémicycle, infatti, non si ferma alla prima stella: il team sogna già il prossimo traguardo, spinto da energia e creatività ancora tutte da esprimere.
ARTU'
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