sabato 13 dicembre 2025

Il marchio Dop è garanzia di qualità e sostenibilità

Per gli italiani 

il marchio Dop 
è garanzia di qualità 
e sostenibilità

Lo evidenzia il report di NielsenIQ, con un focus sui formaggi, commissionato da Aecis che riunisce i Consorzi di Provolone Valpadana, Piave e Casciotta di Urbino, analizzando i comportamenti di acquisto degli italiani. Emergono scelte più consapevoli, una crescente attenzione a origine e certificazioni e la disponibilità a riconoscere alle Dop un valore economico e culturale lungo la filiera

di Mariella Morosi
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Per gli italiani il marchio Dop è garanzia di qualità e sostenibilità

Indice

Cresce l’impegno dei consumatori italiani nella sfida della transizione verso sistemi alimentari sostenibiliSempre più mettono nel carrello della spesa prodotti a Denominazione di origine protetta (Dop) che rappresentano una garanzia di qualità e sostenibilità, intesa nei suoi vari significati, di valorizzazione del territorio, di tradizione e di genuinità. Anche se si tratta di spendere di piùnell’ultimo anno l’acquisto di prodotti alimentari certificati ha segnato un aumento non solo a valore (+5,8%) ma anche a volume (+2,7%).

La ricerca NielsenIQ e il ruolo di Aecis

È quanto evidenzia la ricerca NielsenIQleader mondiale nella consumer intelligencecon un focus specifico sul comparto caseariocommissionata da Aecis, l’Associazione europea cultura, innovazione e sostenibilità, costituita dai Consorzi di tutela dei formaggi Dop Provolone ValpadanaPiave e Casciotta di Urbino. Associati dal 2024, sono impegnati in un’operazione di difesa culturale e sociale attraverso una serie di azioni a carattere divulgativo, formativo e scientifico. L’indagine è stata presentata a Romaal Palazzo delle Esposizioni, dal presidente Aecis, Libero Giovanni Stradiotti, e illustrata da Veronica Albanese e Giorgio Pedrazzini dell’ente di ricerca.

Per gli italiani il marchio Dop è garanzia di qualità e sostenibilità

La presentazione del report a Roma

I Consorzi di tutela e l’impatto sui territori

Presenti anche Modesto De Cet del Consorzio tutela Piave Dop, Giovanni Guarnieri del Consorzio tutela Provolone Valpadana Dop e Paolo Cesaretti del Consorzio tutela Casciotta d’Urbino Dop. Nei loro interventi, moderati dalla giornalista Margherita Basso, hanno evidenziato come il marchio di qualità contribuisca a salvaguardare l’occupazione nei territori rurali a rischio di spopolamento e il benessere delle loro comunità. Intervenuta al dibattito anche Roberta Terrigno di Domus Casei Ruminantia.

Scelte di acquisto, qualità e sostenibilità

La ricercacondotta su un campione rappresentativo di 1.500 acquirenti di formaggimaschi e femmine residenti in Italia con età compresa tra 25 e 64 anniha fatto emergere trend interessanti in grado di orientare decisioni strategiche, trasformando le informazioni in opportunità per l’innovazione e scelte produttive. Il marchio influenza le decisioni di acquisto per oltre la metà degli utenticon un impatto del 44% del totale. In particolare, per il mercato dei formaggiprezzo e qualità sono le parole chiave nella scelta d’acquistoUno shopper su 3 sceglie un negozio specifico per comprare quelli preferiti e nella scelta predilige punti vendita specializzati che offrono prodotti con marchi di certificazione geograficaOltre la metà degli intervistati ha detto di essere disposta a pagare mediamente il 10% in più per i formaggi che garantiscono la provenienza e la qualità tipica del loro territorio.

Per gli italiani il marchio Dop è garanzia di qualità e sostenibilità

Per il mercato dei formaggi, prezzo e qualità sono le parole chiave nella scelta d’acquisto

«Le nostre Dop sono una vera e propria ricchezza riconosciuta anche dall’Europa, a cui gli italiani non rinunciano - ha detto il presidente Stradiotti - e parlare di cultura legata all’innovazione rende immediatamente visibili i nostri obiettivi. I Consorzi di tutela associati nella progettualità dimostrano di voler essere protagonisti nel sostenere questo passaggio, investendo in risorse umane e finanziarie. In questo complesso processo di transizione, i prodotti agroalimentari a Indicazione Geografica godono del vantaggio di essere, per vocazione naturale, portatori sani di buone pratiche rispettose di valori etici, ambientali, economici, intimamente legati al territorio da cui traggono la propria origine. Sono oggi in una posizione strategica per rispondere alle sfide della sostenibilità del nostro tempo e rappresentano anche un modello per altri settori economici intenzionati a intraprendere un analogo percorso». Un fattore di scelta sempre più determinante è quello della sostenibilità: nella Grande distribuzione il concetto è presente sulle etichette di oltre 120 referenze di largo consumo che generano circa 45 miliardi di euro. 

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