giovedì 21 aprile 2016

SULLA NUOVA ANNATA DE LA GROLA ALLEGRINI

Sulla nuova annata 

de La Grola Allegrini 
l'opera “Composition 

VI” di Kandinsky

Grazie alla collaborazione con il museo Ermitage,
Allegrini ha proseguito il connubio tra vino e arte riportando l'opera del celebre artista russo sull'etichetta de La Grola 2013, presentata in occasione del 50° Vinitaly

Per consolidare il rapporto che lega Allegrini al mondo dell’arte, il "volo" della Grola ha continuato il suo percorso alla ricerca di un artista con cui dialogare in una dimensione libera, che prescindesse dal tempo. La Grola, alla scoperta dell’arte astratta, ha incontrato quindi Wassily Kandinsky, in occasione del 150° anniversario dalla nascita dell’artista, con l’opera “Composition VI”. La Grola 2013 con l'opera di Kandinsky in etichetta, concessa dal Museo Statale Ermitage di San Pietroburgo, è stata presentata alla 50ª edizione di Vinitaly.



«Il progetto de La Grola - spiega Marilisa Allegrini (nella foto) - nasce nel 1979 quando mio padre riesce ad acquistare un terreno abbandonato da alcuni anni e lo riporta a diventare un bellissimo vigneto. Un vigneto particolare perché si trova in una delle zona più belle della Valpolicella, con un microclima unico che proviene dalla prossimità con il lago di Garda e con il monte Baldo. Quindi calore da una parte e freschezza che proviene dalla montagna: questa combinazione di fattori permette alle uve di poter maturare molto bene. Il progetto dell’etichetta d’autore nasce 4 anni fa per il 30° anniversario della prima bottiglia de La Grola e quest’anno, grazie alla nostra collaborazione con l’Ermitage, possiamo utilizzare la riproduzione di un bellissimo quadro di Kandisky, “Composition VI”, e andando a vedere la storia che c’è dietro quest’opera capiamo anche che ci sono alcune analogie con la storia di nostro padre: la difficoltà di arrivare a realizzare questo quadro, il pessimismo iniziale e la paura di non riuscire, e poi l’ottimismo alla fine nel vedere che era possibile realizzare una cosa grande».

Marilisa Allegrini

Il fortunato progetto della limited edition di Allegrini nasce per omaggiare le caratteristiche de La Grola, prestigioso cru della produzione Allegrini e magica collina dalla quale, si narra, abbia avuto origine il vitigno autoctono della Valpolicella: la corvina. Una galleria di etichette d’artista di assoluto prestigio che si è aperta con il millesimo 2010 dall’opera di Milo Manara, continuata nel 2011 con la creazione dell’originale opera del californiano Arthur Duff, fino all’interpretazione del 2012 con un dipinto di Athos Faccincani. 

Dimitri Ozerkov (Museo Ermitage) e Marilisa Allegrini
Dimitri Ozerkov (Museo Statale Ermitage) e Marilisa Allegrini

Vigneto storico della Valpolicella, citato per la qualità dei suoi vini fin dai tempi di Catullo, La Grola è il vigneto dal quale si narra abbia avuto origine l’uva corvina, vitigno autoctono della Valpolicella. Simbolo della riscoperta della viticoltura in collina, il reimpianto del vigneto La Grola, operato da Giovanni Allegrini, ha dato inizio ad una rivoluzione agronomica e viticola in Valpolicella e gettato le basi per l'ascesa e l’affermazione di questo territorio come zona produttrice di grandi vini rossi. Frutto di una viticoltura naturale, il vigneto La Grola gode di un microclima eccezionale: l’influenza mitigatrice del vicino lago di Garda e la costante ventilazione garantiscono la sanità delle uve permettendo scelte viticole e produttive ecosostenibili.

La 50ª edizione di Vinitaly ha rappresentato per Allegrini un’occasione per guardare indietro, alla propria storia, ritrovando nei numeri una serie di significati e suggestioni. «I numeri fanno sempre sintesi. Quando abbiamo pensato a quale tema sviluppare per i 50 anni di Vinitaly abbiamo cominciato a contare i nostri numeri: 66 anni dalla prima bottiglia di Amarone, 38 anni dalla prima bottiglia di Palazzo Della Torre, 33 anni dalla prima bottiglia de La Grola e La Poja, 26 anni di Recioto Giovanni Allegrini, 15 dall’inizio dell’avventura toscana di Poggio al Tesoro a Bolgheri, 10 anni dall’acquisizione di San Polo a Montalcino, 8 anni di Villa Della Torre e 27 di Corte Giara. Sette, infine, sono le generazioni della nostra famiglia che hanno contribuito alla crescita dell’azienda. Tutti questi numeri insieme hanno contribuito a dare un altro numero, il numero 1: il Gambero Rosso, infatti, ci ha eletto Cantina dell’Anno sulla Guida 2016».
LUCIO TORDINI
ITALIAATAVOLA

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