Aglio
oro bianco
d’Istria
oro bianco
d’Istria
I
produttori della penisola si organizzano e puntano sia alla tutela della varietà autoctona
che alla creazione di un altro marchio
della Regione
Renco Stranić: «È il nostro oro
bianco, siamo fieri di essere riusciti a conservarlo e tramandarlo per
generazioni, e ora non lo lasciamo»
L'Istria punta
al bioregionalismo. Al centro del progetto è posta la produzione del cibo in
connessione con l’ambiente, i consumatori, l’economia e il territorio. Come
strumento, anche, di sviluppo locale per trattenere il valore aggiunto nel
territorio, come volano per lo sviluppo sotto il profilo economico,
occupazionale, sociale, culturale e ambientale. Migliorando i cicli
agroalimentari, creando le condizioni per un incontro virtuoso tra la domanda
organizzata di cibo di qualità e i diversi tipi di produzione locale
sostenibile. E ai contadini istriani, custodi dei valori, delle tradizioni e
della ricchezza della regione, va data l’opportunità di (soprav)vivere meglio
grazie ai frutti prodotti dalla loro terra. Così, dopo l’olio extravergine di
oliva, la malvasia e il terrano, i tartufi, la carne del boscarin (il manzo
istriano) e altre specialità, ora è la volta dell’aglio rosso d’Istria. Infatti,
è in corso un’iniziativa che mira a tutelare e trasformare in “brend” il bulbo
dalle mille proprietà – è antiossidante, antitumorale, antibatterico,
antiparassitario, è ritenuto un afrodisiaco naturale –, che crudo, cotto,
marinato, a pezzi o intero, è estremamente versatile, rappresentando
l’ingrediente principe di tantissime ricette culinarie. L’obiettivo è anche
estendere il mercato dell’aglio rosso d’Istria e battere l’invasione dalla
Cina, rafforzando la commercializzazione del prodotto tipico a livello
nazionale e in Europa.
Parametri base e caratteristiche
Parametri base e caratteristiche
A Pisino i
coltivatori di aglio – cui si sono aggiunti quelli di cipolla rossa e bianca,
una trentina, collocati soprattutto nell’Istria meridionale – hanno dato
origine a un’associazione che tutelerà la varietà autoctona, incentivandone al
contempo la coltivazione, fissando i parametri base e le caratteristiche che
questa deve avere, disciplinando la produzione con l’intento di soddisfare
l’esigenza della tracciabilità... Il tutto con il sostegno della Regione
Istriana (nella fattispecie dell’Assessorato all’Agricoltura), la
partecipazione dell’AZRRI (Agenzia per lo sviluppo rurale dell’Istria) e
dell’Istituto per l’agricoltura e il turismo di Parenzo, nonché
dell’europarlamentare Ivan Jakovčić, della Dieta democratica istriana, ideatore
e in un certo senso promotore dell’iniziativa. Jakovčić si richiama
all’esperienza dei francesi, dove l’aglio protetto dal marchio IGP viene a
costare anche fino a quattro volte di più rispetto a un aglio “comune”.
L’Unione
europea stessa si sta accorgendo dell’aglio “nostrano”, dopo aver aperto le
porte, qualche anno fa, a quello cinese, concedendo per la prima volta
all’aglio cinese di Jinxiang Da Suan il riconoscimento e la tutela comunitaria
come prodotto Igp. Una decisione che ha fatto discurere e che ha scatenato polemiche.
Il prossimo 10 aprile a Strasburgo il Paelamento europeo ospiterà un dibattito
sull’importanza dell’aglio nella cultura gastronomica del Vecchio Continente. E
Jakovčić ha invitato i produttori istriani a partecipare all’incontro.
L’Associazione
coltivatori dell’aglio rosso d’Istria si è costituita a metà febbraio a Pisino.
È formata da una ventina di aziende prettamente a conduzione familiare, che
operano un po’ in tutta la regione – ma in particolar modo nella parte centrale
della penisola –, presiedute da Renco Stranić di Lindaro, vicepresidente Dario
Antonac di Portole, membro onorario l’86.enne Enriko Bulić dei pressi di
Pedena, uno dei coltivatori più anziani. “Questa specie antica di aglio
autoctono è il nostro oro bianco, siamo fieri di essere riusciti a conservarlo
e tramandarlo per generazioni, e ora non lo lasciamo”, ha dichiarato Renco
Stranić. L’aglio rosso d’Istria ha un bulbo costituito in media da 15-21
bulbilli e pesa tra i 50 e i 60 grammi. Ha un contenuto di allicina nettamente
superiore alla media e questo gli conferisce un sapore particolarmente intenso.
Più allicina
Difatti, l’aglio rosso ha queste specifiche proprietà: è molto ricco di
vitamina C, tiamina e riboflavina, potenti antiossidanti necessari alla nostra
salute generale; il suo sapore è intenso, piccante e apprezzato in gastronomia
e questa varietà è molto utilizzata nella medicina naturale per elaborare
compresse o estratti d’aglio. A differenza del classico aglio bianco, quello
rosso ha dimensioni più piccole, è stretto, la buccia esterna è di colore rosso
intenso e di solito ogni testa contiene dagli 8 ai 12 spicchi. Possiede una
maggiore concentrazione di composti organici solforati, è ricco di zolfo, iodio
e silicio. Contiene un livello molto elevato di allicina, quel composto con
proprietà antibiotiche che dona il caratteristico odore e sapore all’aglio, è
molto ricco di vitamina C, tiamina e riboflavina, potenti antiossidanti
necessari alla nostra salute generale.
Infine,
ciascun tipo di aglio ha specifiche caratteristiche. L’aglio bianco è quello
più comune e maggiormente coltivato: sono bulbi dal sapore deciso. L’aglio rosa
ha un sapore più delicato, si semina solitamente più tardi e ha una
conservabilità, seppure buona, talvolta minore a quella dell’aglio bianco. Una
varietà particolare è l’Aglio Rosa di Lautrec: ha aroma dolce e delicato, si
adatta bene a quasi tutti i piatti e si presta anche ad essere mangiato a
crudo.
Che la
gastronomia a chilometro zero sia un punto forte di chi progetta turismo in
Istria lo conferma l’Agenzia regionale per lo sviluppo rurale AZRRI che assieme
alla Confartigianato istriana ha allestito il sesto ciclo di gastronomia
d’eccellenza, autentiche cooking class con l’obiettivo di rendere la
gastronomia istriana al passo con i tempi, renderla moderna, alias più vicina
al turista che frequenta la penisola con menù solo lontani parenti delle
ricette della tradizione. Rinomati chef croati e italiani, fra cui citiamo
David Skoko, Robert Perić, Emanuele Scarello, Danijel Đekić e Mate Janković, hanno
vestito e vestiranno i panni di “docenti/consulenti” con quegli chef che
vogliono render la loro offerta all’altezza di trend moderni e internazionali
PROPRIETÀ
L’aglio ha moltissimi benefici per la nostra salute: oltre a
essere uno dei migliori antibiotici naturali, il suo consumo regolare ci aiuta
a prevenire numerose malattie. Dal punto di vista nutrizionale ha 41 kcal ogni
100 grammi. Inoltre, è ricco di vitamine, come la A, C, E e quelle del gruppo
B, e minerali come ferro, fosforo, calcio, sodio ed è estremamente ricco di
potassio, circa 450 mg in 100 grammi di prodotto. Visti i suoi valori
nutrizionali e le sue proprietà l’utilizzo dell’aglio viene consigliato anche a
coloro che seguono diete dimagranti, infatti sembra che questo possa favorire
la lipolisi, cioè favorisce lo scioglimento delle cellule adipose. L’azione
dimagrante sarebbe da collegarsi anche alla sua capacità di stimolare il
metabolismo, ed inoltre, come vedremo in seguito, alle sue proprietà
diuretiche.
Lo striato di Dalmazia: uno dei migliori
Non lontano da Traù sorge Ljubitovica, un piccolo villaggio
dalmata conosciuto per la produzione di un particolare aglio di tipo striato
(šarac in croato) che su questi territori ha sviluppato peculiarità che lo
rendono differente da tutti gli altri. Quest’ottima specie di Allium Sativum si
caratterizza per il sapore definito, il buon profumo, la serbevolezza e le
venature che gli conferiscono le tipiche sfumature rossastre. Sono le famiglie
del luogo a coltivare, fiere, questo aglio, ormai celebre in tutta la regione,
dal gusto e dal profumo così particolare che merita di essere apprezzato
assaggiando una ricetta che ne esalti il sapore e le caratteristiche olfattive.
È considerato una delle varietà migliori in tutta Europa, come conferma Slow
Food. La sua particolarità, oltre al seme, deriva dall’ambiente in cui viene
coltivato: su terreno sabbioso a 400 metri sul livello del mare.
Ilaria Rocchi
Ilaria Rocchi
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