mercoledì 13 giugno 2018

Licenze e ricerche l’asparago è amico


Licenze e ricerche
l’asparago è amico

Aspettando condizioni meteo favorevoli uno studio ci mette sull’attenti riguardo al suo consumo, ma si riferisce esclusivamente alle donne malate di cancro al seno

È uno degli alimenti tipici della gastronomia istro-quarnerina in periodo  primaverile in genere

In attesa delle condizioni meteo necessarie alla loro crescita, ben note a tutti, pioggia e temperature più miti, per gli appassionati di asparagi (specie quelli di bosco) arriva una notizia che può far storcere il naso. L’azienda del Demanio forestale nazionale ha fatto sapere che dal 20 febbraio in poi i cittadini che hanno intenzione di andar per funghi o sparisi o tutto quanto non sia legname devono provvedere all’ottenimento della licenza. Da quel giorno, infatti, è entrato in vigore il Regolamento sui cambiamenti delle norme sull’uso dei prodotti boschivi non legati al legname. Chi ha come hobby la raccolta di frutti di bosco, castagne e asparagi a scopi personali ha infatti l’obbligo di ottenere il permesso, o di persona tramite e-mail oppure per posta, presso l’Ufficio più vicino dell’azienda del Demanio forestale. Il permesso dura fino al 31 dicembre c.a., viene rilasciato senza alcun pagamento, almeno quello, e vale per tutti i prodotti “non legno” eccezion fatta per i tartufi. Nella richiesta è importante indicare nome e cognome, indirizzo, codice d’identificazione permanente (OIB) e per quale prodotto il permesso viene richiesto. A uso personale si possono raccogliere, almeno così è indicato, 3 kg di funghi, 5 mazzi di asparagi, 10 kg di castagne o more, lamponi, ecc. Se tali prodotti vengono invece utilizzati per scopi commerciali la loro raccolta viene regolamentata da un contratto e prima della sua stipula il richiedente ha l’obbligo di fornire le garanzie per il pagamento di eventuali danni causati in seguito alla raccolta.


Riflettendoci un po’ su va detto che l’attività di controllo e monitoraggio su tutto il territorio è pressoché impossibile ed è difficile credere che le persone si adegueranno a questa, almeno a prima impressione, vacua e inutile pratica burocratica per la raccolta di uno degli alimenti tipici della gastronomia istro-quarnerina in periodo pre-pasquale e primaverile in genere e proprio nel momento in cui questa sembrava libera. Ma non è che così si danneggia anche la ristorazione che ha sempre fatto perno dell’asparago di bosco e delle sue particolari qualità, e anche il turismo visto che le “Giornate dell’asparago” sono uno di punti cardine dell’offerta da Fiume all’Istria? Chi ci capisce qualcosa è bravo...
Bufale o verità
Peccato, o meglio, però che il meteo in questo 2018 non è alleato della tradizione e quindi ci sarà da aspettare. Per vedere fritaje, zuppe, brodi, risotti, šurlice, contorni, strudel salati a base di asparagi ci vorrà ancora del tempo. Per consolarci potremmo accontentarci degli asparagi d’allevamento. Potremmo, condizionale d’obbligo, visto che uno studio pubblicato sull’autorevole rivista “Nature” rivela che l’asparagina, presente in particolare negli asparagi (ma anche in altre verdure, carni e latticini), può favorire la diffusione nel corpo di cellule tumorali. Nella fattispecie lo si è studiato per quel che riguarda il cancro al seno.
È molto strano e bizzarro come tanti alimenti venivano trattati alla stregua di belzebù del cibo mentre oggi vengono addirittura raccomandati, sempre con misura, ma mai con l’assoluto bando di prima (fino all’altroieri l’asparago veniva considerato un toccasana per la salute): prendiamo l’esempio del grasso animale come strutto o lardo (vedi colesterolo). Tra gli alimenti più in voga del momento non possiamo non citare il burro chiarificato: anche se apparentemente si veste di moderno sotto il nome di “ghee” (burro chiarificato tipico della cucina indiana) rientra in quella specie di cucina bio o new-age tanto in voga assieme ai vari semi di chia e bacche di goji...
Un’altra bufala smentita è il consumo di carne: quello equilibrato è soprattutto l’alternanza tra quelle rosse e bianche. E poi il pesce accompagnato da tante verdure è solo la semplice regola degli onnivori e dello stare bene. Anche le uova venivano considerate un alimento da usare con equilibrio, ora invece se ne consigliano 3 alla settimana. Il caffè? Studi autorevoli dicono anche 3-5 al giorno: è antiosssidante... Piuttosto ciò che davvero può avere un pessimo effetto sono i grassi saturi contenuti in alcuni tipi di carne e soprattutto in snack e merendine.
Asparagi e tumori: chiarezza  
In merito agli asparagi e all’asparigina è una notizia di cui prendere atto senza allarmismi perché, come si nota, ciò che oggi vien dato per scontato un domani viene smentito. Comunque i ricercatori si sono soffermati sugli effetti che una dieta priva di asparagina potesse avere nei pazienti con tumore al seno. In particolare, dopo una serie di test condotti su modello animale, si è scoperto che questa sostanza presente in diversi alimenti promuove la diffusione del cancro in altri organi. Una scoperta fondamentale poiché proprio la diffusione di cellule maligne che spesso avviene alle ossa, ai polmoni e al cervello, è la principale causa di morte tra i pazienti cui viene diagnosticato un cancro al seno. “Questo – spiega il prof. Greg Hannon, direttore del Cancer Research UK-Cancer Institute di Cambridge – è un vantaggio molto promettente e uno dei pochissimi casi in cui vi è una motivazione scientifica per una modifica dietetica che influenza il cancro”. Secondo gli esperti si tratterebbe di una scoperta importantissima perché dimostra come specifici tumori siano dipendenti da specifici componenti della nostra alimentazione. In futuro, modificando la dieta di un paziente o utilizzando farmaci che cambiano il modo in cui le cellule tumorali interagiscono con questi nutrienti, si spera di migliorare i risultati delle terapie. Onde evitare allarmismi è utile dire che le donne malate di cancro al seno dovrebbero ridurne le dosi, visto che è stata dimostrata una maggiore diffusione di metastasi in seguito all’assunzione.
Tuttavia gli asparagi possono essere definiti un ottimo cibo alleato della salute dell’uomo. Ad esempio contengono vitamina K, la quale è coinvolta nella coagulazione del sangue e svolge una funzione antiemorragica. La vitamina B, contenuta in grandi quantità nel vegetale, aiuta invece a regolare l’omocisteina. L’alto livello di antiossidanti, inoltre, svolge un’azione anti infiammatoria e aiuta a ridurre il rischio di incorrere in malattie dell’apparato cardiocircolatorio.
  
Fabio Sfiligoi

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