Si amplia la platea che riceve
il Reddito di cittadinanza.
2,9 milioni di italiani
ne beneficiano,
in crescita del 3,3%
Secondo i dati Istat, a dicembre 2020 sono aumentati del +3,3% i nuclei famigliari che percepiscono il sostegno al reddito per un totale di 2,9 milioni di individui coinvolti. Attesa per il rifinanziamento della manovra.
La crisi economica e sociale morde sempre più le caviglie degli italiani che, per farvi fronte, si rivolgono allo Stato per ottenere il Reddito di cittadinanza. Secondo i dati Istat, a dicembre 2020 il numero delle famiglie beneficiarie di questa misura di sostegno al reddito è cresciuto del +3,3%. A conti fatti, 240mila in più per un totale di 1.249.809 nuclei famigliari a cui corrispondono circa 2,9 milioni di individui.
La distribuzione del Reddito
A livello geografico, come riporta un articolo del Corriere della Sera, il 61% delle famiglie e il 65% degli individui che percepiscono il Reddito o la pensione di cittadinanza risiede al Sud. Gruppi di persone che possono contare su un importo medio di circa 573 euro al mese nel caso in cui percepiscano il Reddito di cittadinanza e 253 euro mensili nel caso della Pensione di cittadinanza (erogata a circa 137mila nuclei famigliari).
Per una fotografia completa della situazione, si devono poi aggiungere i percettori del Reddito di emergenza, misura introdotta ad hoc per contrastare le conseguenze economiche della pandemia. Questa forma di aiuto si rivolge a quelle fasce con redditto basso, ma non così tanto da permettergli l'accesso alle suddette misure di sostegno. A incamerare almeno una mensilità del Reddito di emergenza, a dicembre 2020, sono state 292mila famiglie per un totale di 702mila persone coinvolte. La misura, introdotta per la prima volta dal decreto Rilancio, è stata successivamente prolungata dal decreto Agosto e integrata dal primo decreto Ristori.
Le propsettive
Tirando le somme, a fine 2020 il numero delle persone coinvolte superava abbondantemente i 3,5 milioni di unità. Numeri destinati a crescere in un 2021 ancora alle prese con la pandemia (nonostante la partenza della campagna vaccinale) e in cui lo Stato dovrà mettere sul piatto una cifra compresa fra 1-1,5 miliardi di euro per sostenere la misura. Cifra che si somma ai quattro miliardi già stanziati per i prossimi nove anni dalla legge di Bilancio 2021. Manovre appese alla sorte del Governo che, dopo il passaggio sulla fiducia in Parlamento, dovrà approvare un nuovo scostamento di bilancio da 32 miliardi di euro con cui finanziare il decreto Ristori V. Una deviazione che finirà per pesare ulteriormente sul deficit 2021, ora ritoccato al 9% del Pil rispetto al 7% indicato dalla precedente Nota di aggiornamento del Def (Documento di economia e finanza). italiaatavola
Un dato che certifica, se ancora ce ne fosse bisogno, l'impatto negativo della pandemia da coronavirus sul tessuto socio-economico del Paese. A febbraio 2020, infatti, in periodo pre-Covid, le famiglie beneficiarie del sussidio erano meno di un milione.
La distribuzione del Reddito
A livello geografico, come riporta un articolo del Corriere della Sera, il 61% delle famiglie e il 65% degli individui che percepiscono il Reddito o la pensione di cittadinanza risiede al Sud. Gruppi di persone che possono contare su un importo medio di circa 573 euro al mese nel caso in cui percepiscano il Reddito di cittadinanza e 253 euro mensili nel caso della Pensione di cittadinanza (erogata a circa 137mila nuclei famigliari).
Per una fotografia completa della situazione, si devono poi aggiungere i percettori del Reddito di emergenza, misura introdotta ad hoc per contrastare le conseguenze economiche della pandemia. Questa forma di aiuto si rivolge a quelle fasce con redditto basso, ma non così tanto da permettergli l'accesso alle suddette misure di sostegno. A incamerare almeno una mensilità del Reddito di emergenza, a dicembre 2020, sono state 292mila famiglie per un totale di 702mila persone coinvolte. La misura, introdotta per la prima volta dal decreto Rilancio, è stata successivamente prolungata dal decreto Agosto e integrata dal primo decreto Ristori.
Le propsettive
Tirando le somme, a fine 2020 il numero delle persone coinvolte superava abbondantemente i 3,5 milioni di unità. Numeri destinati a crescere in un 2021 ancora alle prese con la pandemia (nonostante la partenza della campagna vaccinale) e in cui lo Stato dovrà mettere sul piatto una cifra compresa fra 1-1,5 miliardi di euro per sostenere la misura. Cifra che si somma ai quattro miliardi già stanziati per i prossimi nove anni dalla legge di Bilancio 2021. Manovre appese alla sorte del Governo che, dopo il passaggio sulla fiducia in Parlamento, dovrà approvare un nuovo scostamento di bilancio da 32 miliardi di euro con cui finanziare il decreto Ristori V. Una deviazione che finirà per pesare ulteriormente sul deficit 2021, ora ritoccato al 9% del Pil rispetto al 7% indicato dalla precedente Nota di aggiornamento del Def (Documento di economia e finanza). italiaatavola
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