Il Ristorante Settecento di Palazzolo Acreide, in provincia di Siracusa, offre un’esperienza gastronomica di livello, in una location esclusiva.
Un menu degustazione per due persone a Settecento è uno dei premi a scelta di chi si classificherà quarto alla 5ª sessione (13-27 settembre) di "Check-in... gioca e parti" il gioco ideato da Italia a Tavola in collaborazione con Fipe.
Una storia tutta da raccontare in un palazzo nobiliare
Nel 1693 un catastrofico terremoto cambiò radicalmente la storia di Palazzolo Acreide. Solo successivamente a questo tragico evento avvenne una vera e propria rinascita, una “rivoluzione culturale” che diede vita a qualcosa di completamente nuovo, una primavera Palazzolese. Ed è proprio da qui che prende spunto l’identità del Ristorante Settecento, collocato all’interno di un palazzo nobiliare, a pochi passi dal centro storico, ricostruito proprio negli anni della rinascita. L’eleganza della location, l’atmosfera unica nel suo genere, la cura e l’attenzione dei piatti e un pizzico di innovazione nelle preparazioni, creano insieme la cornice perfetta per ogni occasione speciale o ricorrenza.
Piatti speciali con ingredienti genuini
Lo chef Marco Giuliano, socio Euro-Toques, nasce nel 1985 proprio a Palazzolo Acreide, sui Monti Iblei. Inizia a 15 anni, nella sala ricevimenti della Trota. Prosegue come aiuto pizzaiolo ma la sua passione scatta nei 6 anni accanto allo chef Salvo Calleri, il suo Maestro. A 24 vive esperienze in ristoranti del luogo fino ad aprire, nel 2012 il suo primo locale, il Cinghiale.
Passano altri 6 anni di crescita e spinto dalla voglia di una veste più consona alla sua idea di ristorazione e un’impronta diversa, più matura alla sua cucina, si trasferisce. Il Portico, dove ironia della sorte tutto ebbe inizio, diventa Settecento Ristorante. In un palazzo storico del ‘700.
La vita professionale a Palazzolo Acreide, sui monti a pochi chilometri dal mare, ricco di carni bovine, suine e caprine, di salumi e formaggi, di olio extravergine di oliva, di prodotti ittici, gli permette di cercare e scegliere meglio ogni ingrediente che compone i suoi piatti. La nota fondamentale della sua cucina è l’appartenenza al territorio attraverso la tradizione con creatività e innovazione. C’è un piatto che rappresenta questo concetto: l’Arancino di spatola e zucchine senza riso, su fonduta di tuma persa. È questa la nuova Sicilia di Marco Giuliano. IAT.
Nessun commento:
Posta un commento