venerdì 3 settembre 2021

Verso l'obbligo del green pass e del vaccino. Draghi: «La questione è a chi, non se»

 

Verso l'obbligo 

del green pass 

e del vaccino. Draghi: «La questione è 

a chi, non se»

Il presidente del Consiglio torna a parlare dopo la pausa estiva per fare il punto su vaccinazioni, trasporti e scuola. Ma il tema principale è l'estensione dell'utilizzo della certificazione verde. Per Draghi «l'orientamento è per un sì». In una prossima cabina di regia verranno definite le metodologie. Novità anche per prof, studenti e viaggiatori. Sì anche alla terza dose di vaccino

di Nicola Grolla


Torna a parlare il presidente del Consiglio, Mario Draghi: «Scuola, trasporti e vaccini. Ecco su cosa ha lavorato e sta lavorando il Governo. Non abbiamo passeggiato». Dopo la “pausa” estiva e il Consiglio dei ministri riunitosi nella giornata del 2 settembre, Draghi fa il punto sulla ripresa, economica e scolastica. Ma l’attenzione è solo per un tema: l’estensione del green pass ad altre categorie lavorative.

 

Draghi: sì all'obbligo vaccinale e alla terza dose

Draghi: «Obbligo di green pass e vaccinale si avvicinano»

E su questo Draghi va dritto per la sua strada: «Io e il ministro Roberto Speranza ne stiamo parlando da tempo. E posso dirvi che l’orientamento è per un sì, il green pass verrà esteso. Per decidere come fare, quali passi fare, quali settori dovranno averlo prima, ecc. faremo una cabina di regia come chiesto dal senatore Matteo Salvini». Insomma, dopo il voto contro il Governo della Lega in commissione proprio sulla certificazione verde, la strategia non cambia e l’obbligo si avvia a diventare realtà. «La questione è a chi, non se», ha precisato Draghi. E sulla domanda diretta sull’obbligo vaccinale la risposta è univoca: «Sì una volta che anche l’Ema avrà dato il suo parere». Stessa risposta che vale anche per i quesiti relativi alla terza dose del vaccino.

Draghi: sì all'obbligo vaccinale e alla terza dose

 

Il successo della campagna vaccinale sostiene le strategie del Governo


A sostenere questo approccio sono i numeri: entro fine settembre, l’80% della popolazione verrà vaccinata. E quindi elegibile di green pass. Allo stesso modo, la certificazione verde è ormai diventata una normalità nella vita quotidiana degli italiani. Lo dimostra il flop delle manifestazioni indette per l’1 settembre, data di entrata in vigore dell’obbligo del lasciapassare sanitario per salire a bordo dei trasporti a lunga percorrenza. «Secondo i dati comunicatici da Trenitalia – ha ricordato il ministro alle Infrastrutture e trasporti, Enrico Giovannini – solo lo 0,2% dei passeggeri controllati è stato trovato sprovvisto di green pass. Parliamo di una settantina di persone».

Insomma, la strada sembra spianata. Come sostenuto più volte da Italia a Tavolad’altronde, il green pass e, quindi, la vaccinazione è lo strumento necessario per una ripresa autunnale in sicurezza. Condizione che aiuterebbe in primo luogo il settore Horeca andando peraltro incontro alle richieste già avanzate da Fipe e Confcommercio. Vaccinare i lavoratori di ristoranti, bar, hotel, pasticcerie e simili potrebbe portare a un duplice risultato: da un lato, trasformare questi luoghi in delle vere e proprie bolle covid-free; dall’altro, ricostruire quel clima di fiducia fra esercenti e clienti essenziale per il buon esito del business dell’accoglienza. Detto diversamente, con le parole utilizzate dal ministro Speranza durante la conferenza stampa, «i vaccini sono lo strumento essenziale per gestire questa stagione».
IAT

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