Cartelle esattoriali, proroghe scadute:
si paga entro il 14 Stangata per bar
e ristoranti
La scadenza è scivolata dal 30 novembre al 9 dicembre. Poi, 5 giorni ancora di tolleranza che spostano l'asticella al 14. Se fino ad ora il rinvio era stato come ossigeno, ora il pagamento totale rappresenta un salasso. Bar e ristoranti e contribuenti sono chiamati a fare i conti, ma soprattutto a non perdere la scadenza, pena il non poter usufruire dei benefici
Il rinvio del pagamento delle rate relative al Rottamazione Ter e al "saldo e stralcio" è al capolinea: tra giovedì 9 dicembre e martedì 14 dicembre, i contribuenti dovranno sborsare tutto quello che ancora non è stato saldato.
Il percorso di slittamento
Lo slittamento è stato a cascata: si era partiti con un blocco dei pagamenti durato dall’8 marzo 2020 al 31 agosto 2021 per effetto della pandemia; poi si era giunti con il Decreto Fiscale fino al 30 novembre, quindi al 9 dicembre, data stabilita dalla Commissione Finanze e Lavoro del Senato nel corso dell’iter di conversione del Decreto Fiscale collegato alla Legge di Bilancio 2022.. Considerando però i canonici 5 giorni di tolleranza, si arriva, appunto al 14 dicembre.
Tempi ancora più lunghi, invece, per quanto riguarda il pagamento delle normali cartelle esattoriali, cioè quelle che non rientrano nella rottamazione o nel saldo e stralcio e che vengono notificate dal 1° settembre al 31 dicembre 2021: un altro emendamento fa slittare il termine non più a 150 giorni ma a 180 giorni, cioè a sei mesi. Di norma ci sono 60 giorni di tempo per pagare la cartella o per chiedere la rateizzazione, dopodiché scattano gli interessi e parte la macchina dell’Agenzia delle Entrate Riscossione, con avvisi e procedure per recuperare il debito. Ora, il contribuente non avrà questa "minaccia" per 180 giorni. Alla proroga si affianca la richiesta di una rottamazione quater per le cartelle relative al 2018 e al 2019.
Il peso di un'unica rata
Un’idea benevola quella del Governo decisa per dare respiro ai portafogli degli italiani, svuotati dalla pandemia, che però ora presenta, tutto intero e senza sconti, il conto di 12 rate che erano rimaste congelate. Per quanto riguarda quanto previsto nel Rottamazione Ter bisognerà pagare le rate scadute il 28 febbraio, 31 maggio, 31 luglio, 30 novembre 2020 e 28 febbraio, 31 maggio, 31 luglio, 30 novembre 2021. Per quanto riguarda invece il provvedimento “saldo e stralcio” in sospeso ci sono le rate scadute il 31 marzo e 31 luglio, sia quelle dell’anno corrente, i cui termini erano previsti per il 31 marzo e 31 luglio 2021.
Cosa fare per non perdere i benefici
Per le rate con scadenza nel 2020, sarà necessario che i contribuenti siano in regola con tutti i pagamenti relativi al 2019, effettuati rispettando le singole scadenze. Pertanto il mancato, insufficiente o tardivo versamento delle rate in scadenza nel 2020 potrà essere corrisposto in un’unica soluzione entro il 9 dicembre, più i 5 giorni di tolleranza.
Per quanto riguarda invece le rate in scadenza nel 2021, una volta in regola con quelle 2019 e 2020, anch’esse potranno essere versate entro il 9 dicembre, più i 5 giorni di tolleranza.
Importante non farsi sfuggire la scadenza perché vorrebbe dire vedersi annullare tutti i benefici, anzi: si aggiungerebbero interessi, agi, costi di notifica ed eventuali sanzioni. Tutti gli sconti della Rottamazione Ter e del saldo e stralcio saranno vanificati, con la conseguenza dell’invio di una nuova cartella esattoriale, possibili pressioni o addirittura fermi amministrativi o pignoramenti o tutte le azioni che sono nel diritto dell’Agenzia delle Entrate.
A chi spettano i benefici?
Ma come funziona la Rottamazione Ter? Nel caso delle cartelle esattoriali, queste sono stralciate solo entro i seguenti casi:
• le cartelle sono relative al periodo 1 gennaio 2000 - 31 dicembre 2010;
• le cartelle riguardano, per le partite Iva, il periodo 2017-2018;
• le cartelle hanno un valore inferiore a 5mila euro;
• le cartelle sono stralciate solo per soggetti diversi dalle persone fisiche con meno di 30mila euro di reddito Isee.
Non rientrano in questa Rottamazione, invece, tutti i debiti e le sanzioni ancora da pagare allo Stato, quali:
• debiti provenienti dagli aiuti di Stato, se in fase di recupero;
• crediti dovuti a condanne della Corte dei Conti (es. danni erariali);
• multe stradali (non saranno da pagare interessi e/o mora);
• sanzioni accessorie provenienti da sentenze penali di condanna.
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