Tra i protagonisti dell'estate a tavola c'è senza dubbio la frutta fresca, e in particolare l'anguria, apprezzata per il suo sapore dolce e per la sensazione di freschezza e idratazione che offre nei mesi più caldi. Ma oltre a placare la sete, quali sono i reali benefici del consumo di cocomero? Ne parla la dottoressa Elisabetta Macorsini, biologa nutrizionista di Humanitas Mater Domini e Humanitas Medical Care di Monza e Arese, in un articolo di Humanitas Salute che riportiamo di seguito.
L'origine dell'anguria
Il frutto dell'anguria nasce da una pianta appartenente alla famiglia delle Cucurbitacee, nota come Cocos nucifera. Originaria dell'Africa tropicale, era già coltivata ai tempi degli antichi Egizi e si è diffusa in Europa dopo l'anno 1000. Oggi ne esistono diverse varietà, riconoscibili per forma e colore della buccia. L'anguria è tipicamente un frutto estivo, disponibile da maggio/giugno fino a settembre, con un picco nei mesi di luglio e agosto. Per scegliere un cocomero maturo, è utile osservare la buccia: deve avere un colore verde scuro o presentare venature grigiastre.
Le proprietà benefiche dell'anguria
Composta per circa il 90% da acqua, l'anguria è ideale per rinfrescarsi durante l'estate e per prevenire la disidratazione. Ha un basso contenuto di zuccheri - il gusto dolce è dato da sostanze aromatiche - e fornisce poche calorie: circa 15 kcal ogni 100 grammi. Inoltre, ha un elevato indice di sazietà, che la rende adatta anche a chi segue una dieta ipocalorica. Tra i micronutrienti, l'anguria è una buona fonte di vitamine del gruppo B, vitamina A, vitamina C e carotenoidi. Tra questi ultimi, il più noto è il licopene, il pigmento che dona il tipico colore rosso e che ha proprietà antiossidanti, utili nella prevenzione di alcuni tumori, come quelli alla prostata e alla mammella.
Il cocomero è inoltre ricco di sali minerali come potassio, fosforo e calcio. La presenza di potassio e acqua aiuta a combattere ritenzione idrica e cellulite, mentre il potassio contribuisce anche a prevenire i crampi muscolari e a regolare il bilancio dei liquidi corporei, contrastando l'azione del sodio. Infine, nella polpa e nella buccia è presente la citrullina, un amminoacido che il nostro organismo trasforma in arginina, con un effetto vasodilatatore benefico per il cuore e la circolazione.
Quando è meglio mangiare l'anguria?
Visto l'elevato contenuto di acqua, è consigliabile evitare di consumare l'anguria subito dopo i pasti, poiché potrebbe rallentare la digestione diluendo i succhi gastrici. I momenti ideali per mangiarla sono a metà mattina, a merenda oppure dopo l'attività fisica, per reintegrare liquidi e sali minerali. Attenzione, però: chi soffre di gastrite dovrebbe limitare il consumo, mentre chi ha colite dovrebbe fare attenzione ai semi, che possono avere effetto lassativo. Inoltre, non è consigliato farla mangiare ai bambini sotto i 3 anni, poiché alcune componenti potrebbero risultare poco digeribili per i più piccoli.
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