Ryanair torna a chiedere la cancellazione dell'addizionale comunale in tutta Italia e lancia un segnale forte e chiaro già su Roma: in un anno importante come quello del Giubileo, che dovrebbe rappresentare un boom per il turismo romano, la compagnia low cost ha infatti preso una decisione controcorrente, tagliando gli investimenti e rimuovendo un aereo basato a Fiumicino. Le ragioni? Limiti restrittivi sui voli e un aumento dei costi aeroportuali che, a detta dell'amministratore delegato Eddie Wilson, rischiano di compromettere il turismo e i posti di lavoro nella Capitale.
Ryanair contro l'addizionale comunale
L'incremento dell'addizionale comunale ha portato Ryanair a rivedere i propri piani di espansione, almeno stando a quanto dichiara l'azienda. Wilson ha sottolineato come l'Italia stia perdendo competitività a livello internazionale a causa di questa misura fiscale. Altri Paesi europei, come Svezia, Polonia, Spagna e Portogallo, hanno scelto di ridurre o addirittura eliminare le tasse sui voli, attirando così un maggior numero di compagnie aeree e passeggeri. Ryanair ha inviato al governo italiano un documento in cui evidenzia gli effetti negativi dell'addizionale comunale sul turismo e sull'economia del Paese, chiedendone la revoca.
Roma "perde un'ala": i motivi dei tagli
dei voli di Ryanair sulla Capitale
Per quanto riguarda Roma, la questione non è legata solamente all'addizionale comunale, ma anche al limite dei voli giornalieri imposto a Ciampino, fissato a 65. «Queste politiche restrittive - sottolinea Wilson - stanno danneggiando il turismo e i posti di lavoro, proprio nel momento in cui sarebbe necessaria una connettività aerea potenziata per sostenere l'afflusso di visitatori durante l'anno del Giubileo».
Nonostante i riconoscimenti internazionali, come il titolo di miglior aeroporto d'Europa ottenuto da Fiumicino per la sesta volta dal 2018 nella categoria degli scali con oltre 40 milioni di passeggeri, per Ryanair i costi restano un ostacolo insormontabile. Le proiezioni parlano chiaro: entro il 2028, le tariffe aeroportuali aumenteranno del 15% a Fiumicino e del 44% a Ciampino. Un trend che, secondo la compagnia irlandese, non è sostenibile e porterà inevitabilmente a un aumento del costo dei biglietti, penalizzando ulteriormente chi sceglie di volare dalla Capitale.
Le richieste di Ryanair sono chiare: eliminare il limite giornaliero dei voli a Ciampino, portandolo da 65 a 130, e revocare almeno l'incremento dell'addizionale municipale. Un approccio già adottato da altre regioni italiane, come Friuli Venezia Giulia, Calabria e Abruzzo, oltre che da Paesi come Svezia e Polonia. Più tasse, per Ryanair, non significano solo meno investimenti, ma anche un colpo al portafoglio dei passeggeri e una perdita di competitività per Roma rispetto ad altre destinazioni.
Ryanair, fino a giugno maxi-sconti sui biglietti da Roma
La compagnia non rinuncia, tuttavia, a lanciare un messaggio distensivo. Per dimostrare la propria volontà di collaborazione, Ryanair ha annunciato una promozione speciale per i voli in partenza da Fiumicino e Ciampino: fino a giugno, i biglietti saranno disponibili a partire da 35,99 euro a persona. Una mossa che guarda al futuro con pragmatismo, ma che non nasconde il malcontento per le politiche adottate. «Il turismo romano avrebbe bisogno di un supporto deciso per poter sfruttare appieno il potenziale del Giubileo. Invece, queste scelte politiche rischiano di avere l'effetto opposto» conclude Wilson. Le prossime settimane saranno decisive per capire se il messaggio di Ryanair verrà raccolto o se la compagnia continuerà a ridimensionare la sua presenza nella Capitale.
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