dell'azienda Carpineto (Greve e Montepulciano),
chiudono il cerchio delle grandi denominazioni toscane
Antonio Mario Zaccheo (a sin).e Giovanni Carlo Sacchet |
, specie di chi, nel panorama vitivinicolo, è presente da anni. Dopo una settimana in cui il mercato dei vigneti ha avuto come protagonista assoluto il Barolo, con il cru Vigna Arione (nove ettari in tutto, di cui tre e mezzo coltivati a Nebbiolo da Barolo), comprato da Roberto Conterno, le trattative che coinvolgono Paolo Scavino, che sta per comprare nel cru storico Ravera, e l'affare che starebbe per chiudere un gruppo americano a Serralunga d'Alba, è la Toscana a ribadire il proprio appeal, con l'acquisizione, da parte di Giovanni Carlo Sacchet e Antonio Mario Zaccheo, proprietari di Carpineto (www.carpineto.com), de "Il Forteto del Drago" dalla famiglia lombarda Troise, nel cuore del Brunello di Montalcino: 53 ettari di terra complessivi, 11 vitati, di cui 3,5 a Brunello, 2 ad oliveto e 39 a bosco, che abbracciano il podere e la cantina che, da Località Rogarelli, guardano il paese da una sottozona molto interessante e da una posizione privilegiata.
Un affare, secondo le stime di WineNews, da 7-8 milioni di euro.
Al di là dell'aspetto economico, però, con l'acquisizione a Montalcino, Giovanni Carlo Sacchet e Antonio Mario Zaccheo, soci dal lontano 1967, chiudono un cerchio che da Greve in Chianti, dove tutto ha avuto inizio, li ha portati a scommettere sui grandi territori di Toscana, e sul suo vitigno più rappresentativo, il Sangiovese, da Montepulciano, dove sono proprietari di 84,5 ettari di vigneti, rigorosamente a Sangiovese, alla Maremma, con l'azienda di Valcolomba, a Gavorrano, che si incunea tra Bolgheri e Scansano, fino, appunto, a Montalcino.
"È un'acquisizione - raccontano i neo proprietari de "Il Forteto del Drago" a WineNews - che ha una valenza importante e strategica, un sacrificio, ma così chiudiamo il cerchio delle Docg più importanti della Toscana: il Chianti Classico, dove siamo presenti a Greve in Chianti, il Nobile di Montepulciano e, da ora, il Brunello di Montalcino, oltre che in Maremma".
Si amplia, così, il portafoglio aziendale di Carpineto, che ad oggi può vantare un patrimonio di 570 ettari di terre, di cui 201 a vigneto, divisi tra Chianti Classico (10 ettari), Montepulciano (88 ettari), Montalcino (11 ettari) e Maremma, per una produzione complessiva di 3 milioni di bottiglie (di cui il 90% finisce all'estero) e un fatturato che, nel 2014, ha toccato i 13 milioni di euro.
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