La valenza economica, turistica
ed ecologica dei “Paesaggi del Vino”
Storia, formazione, trasformazioni, valenza economica, turistica ed ecologica dei “Paesaggi del Vino”
dove l’incontro uomo-natura influenza la vite e la vita, al centro di un Convegno Internazionale di studiosi a Grumello del Monte.
I paesaggi del vino sono tra i territori dove è più evidente l’incontro tra la natura e l’azione dell’uomo - che si caratterizza per l’agrosistema produttivo, la struttura produttiva e socio-economica finalizzata allo sfruttamento agricolo delle risorse ambientali - che da sempre non si limita alla coltivazione, ma si allarga fino a comprendere gli aspetti sociali, gli insediamenti, il reticolo viario, gli aspetti della proprietà fondiaria, le architetture fino alla percezione del paesaggio stesso.
Dove vegetazione, acque, terreni, sono organizzati in funzione dello sfruttamento delle risorse, e lavoro e produzione, e di conseguenza il paesaggio storicizzato, assumono la connotazione di paesaggio del vino.
La loro storia, formazione e trasformazioni, la loro valenza economica anche in senso turistico ed ecologico, sono al centro del Convegno internazionale “Paesaggi del Vino”, promosso dal 20 al 23 novembre a Grumello del Monte alla cantina Le Corne (Bergamo) dal Centro Studi Città e Territorio - che riunisce ricercatori di diverse discipline impegnati a promuovere la conoscenza del patrimonio storico, architettonico e paesaggistico - con un Comitato scientifico d’alto livello formato da esperti di tutto il mondo e interventi di giornalisti, produttori, storici, architetti ed appassionati.
Da Hossein Sadri, paesaggista della Faculty of Architecture, Design&Fine Arts della Girne American University Cyprus, ad Akiko Sugesawa, architetto paesaggista dell’Università di Tokio, da Carlo Tosco, docente di Storia dell’Architettura del Politecnico di Torino, ad Alessandro Camiz, assegnista di ricerca a La Sapienza Università di Roma, passando per Maurizio De Vita, docente di Restauro dell’Architettura dell’Università di Firenze, Edoardo Milesi, direttore della Scuola Permanente dell’Abitare, Rita Occhiuto, docente di Architettura e Landscape design dell’Universitè de Liege, fino a Rossana Pazzagli, docente di Storia Moderna dell’Università del Molise, sono gli esperti del Comitato scientifico del Convegno, patrocinato, tra gli altri, dall’Assessorato alla Cultura Spettacolo Identità e Tradizioni della Provincia di Bergamo e dalle Scuole di Specializzazione in Beni Architettonici e del Paesaggio del Politecnico di Torino e dell’Università di Firenze, e promosso per dare risalto a tutti quegli aspetti legati al vino e al suo paesaggio, alla storia e alla gastronomia d’eccellenza del territorio.
Si è parlato di “Agricoltura biologica e prospettive future, tecniche, imprese e comunicazione” con, tra gli altri, l’europrogettista Silvia Bernardini, il dg delle cantine Barone Pizzini Silvano Brescianini ed il brand manager Costantino Gabardi; e poi, ovviamente di “Paesaggi del vino: storia e trasformazioni” con interventi di esperti delle Università di Chieti-Pescara, di Torino, Roma Tor Vergata e della Calabria; di “Conoscenza, tutela, valorizzazione” in cui si alterneranno interventi di esperti, studiosi e ricercatori dell’Università di Venezia Ca’ Foscar con il ritratto di Nino di Andrea Zanzotto, di Langhe, Roero e Monferrato Patrimonio Unesco, delle Alpi Liguri, del Rosso Piceno Superiore, e del paesaggio vitivinicolo in Toscana; si passerà poi a parlare di “Architetture e progetti nei paesaggi del vino” con l’architetto Edoardo Milesi dalla cantina ColleMassari a Cinigiano in Toscana ed un riflessione sulle terre del Prosecco con Angelica del Pozzo dell’Università di Padova.
Ad affrontare il tema “Governare i Paesaggi del vino”, nella sessione presieduta da Carlo Tosco del Politecnico di Torino, ed in particolare a raccontare i paesaggi vitivinicoli della Barbera d’Asti e di Nizza Monferrato, sono stati, tra gli altri, Michela Scaglione, dottorando ricerca presso il Politecnico di Genova su
“Un territorio patrimonio dell’umanità: Nizza Monferrato e i paesaggi vitivinicoli del Barbera”, e Laura Botto Chiarlo, relazioni esterne Ufficio stampa dell’azienda Michele Chiarlo che ha parlato delle esperienze del Parco Artistico “Orme su la Court” della griffe, accanto agli interventi delle Città del Vino con Giampaolo Pioli, presidente Civin, sul Piano Regolatore delle Città del Vino, e Iole Piscolla sul progetto New Art and Wine in Tuscany, e di Giulia Anna Milesi, dello Studio Archos-Bergamo-Scuola permanente dell’Abitare, su “Alla ricerca di una nuova architettura rurale”. Infine un salto nel passato nei “Paesaggi medievali del vino” con Rossano Pazzagli dell’Università del Molise, autore anche del volume “Il Buonpaese. Territorio e gusto nell’Italia in declino”. Il Comitato scientifico pubblicherà gli atti del Convegno in un volume, che sarà presentato in maggio al Padiglione Italia all’Expo2015 a Milano.
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