sabato 9 aprile 2016

VINITALY DEL 50.:ARRIVA MATTARELLA

INAUGURAZIONE CON IL PRESIDENTE
 DELLA REPUBBLICA MATTARELLA
PER IL CINQUANTESIMO VINITALY

La presenza della più alta carica dello Stato 

il primo giorno è il riconoscimento del ruolo svolto dal Salone Internazionale dei Vini e dei Distillati nella promozione all’estero del vino italiano. Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella partecipa domani 10 aprile alle 11 alla cerimonia inaugurale della cinquantesima edizione di Vinitaly. È la prima volta nella storia del Salone Internazionale dei Vini e dei Distillati che un Capo dello Stato inaugura la manifestazione.

«Avere oggi il Presidente Mattarella – afferma alla vigilia dell’evento il presidente di Veronafiere Maurizio Danese  è un segno di riconoscimento importante per una fiera il cui brand è uno dei più conosciuti a livello mondiale e per il ruolo che svolge nella promozione di un’eccellenza italiana come è il vino, ed è un grande segno di vicinanza alla aziende che in cinque decenni hanno saputo crescere nella qualità ed esportare in tutto il mondo».


Alla cerimonia di inaugurazione (accesso in sala riservato ai giornalisti già muniti di speciale accredito e streaming sull’home page del sito di Vinitaly - www.vinitaly.com) partecipano il sindaco di Verona Flavio Tosi, il presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, e il ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina. Tra gli ospiti l’ambasciatore americano John R. Phillips e il console generale Philip T. Reeker.
                                   
«I numeri con cui si apre l’edizione 2016 di Vinitaly sono di buon auspicio per il settore – dice Giovanni Mantovani, direttore generale di Veronafiere –: oltre 4.100 espositori, in crescita sul 2015, su una superficie che, grazie agli investimenti strutturali realizzati, supera i 100.000 metri quadrati netti, segnando un nuovo record. Abbiamo potenziato anche l’incoming – conclude Mantovani – e puntiamo ad aumentare il già alto tasso di internazionalizzazione degli operatori in visita, pari l’anno scorso al 37% da 140 Paesi».

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