BAMBINI E ABERRAZIONE
DELLA SEMANTICA SENSORIALE
Tra le molte, entusiasmanti esperienze che l'analisi sensoriale mi ha permesso di fare,
ve
n'è una che ricordo con particolare piacere. Sarà forse perché nella
dimensione fiabesca e giocosa si scordano gli affanni del nostro tempo.
Ma tant'è, tornare bambini ogni tanto è divertente.
Fiabe e giochi
sono stati ottimi alleati per raccontare il mondo dei sensi in una
scuola materna di matrice Montessoriana. E se pensate che la
psicofisiologia possa essere difficile quanto noiosa per un bimbo di 4
anni, avreste dovuto vederli sperimentare quanto appreso attraverso il
gioco.
L'olfatto in particolare è riuscito a rapirli e
incuriosirli. Osservarli seduti e silenziosi mentre attendono che il
compagno passi loro chissà quale "pozione magica", la dice lunga sul
fascino che il mondo odoroso esercita da sempre sul nostro cervello.
Sintomatico è stato anche il racconto del loro percepito: le frutte più
comuni (mela, pera, fragola, banana, ecc) odoravano di "caramella".
Verrebbe
da chiedersi quale esperienza avessero di queste frutte questi bambini
(o quanto gli fossero familiari le caramelle). Gettonatissimi anche
nocciola, vaniglia e cioccolato, anche se raramente questi sentori sono
stati riconosciuti tal quali, ma più spesso associati a prodotti che li
contengono come ingredienti. Curioso notare come quasi nessuna delle
descrizioni fornite dai bambini si riferisse a prodotti cucinati in
casa. Nessuna torta "della nonna", strudel "della mamma"o muffin "della
zia".
Le riflessioni? Le lascio a voi. Quest'esperienza è lo
scatto di una polaroid, non certo un documentario. C'è da scommettere (e
augurarsi) non sia affatto rappresentativa della realtà. Quel che è
certo, è che il gioco può essere un efficace strumento educativo e di
monitoraggio.
Stefania Pompele
pompele.stefania@gmail.com
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