Franciacorta “Ebb” Mosnel,
una verticale di 10 annate
per celebrare i 180 anni
La cantina franciacortina ha festeggiato
180 anni con una degustazione delle sue 10 annate di Ebb, la selezione dedicata da Lucia e Giulio Barzanò alla mamma Emanuela Barzanò Barboglio, guida dell'azienda per 50 anni
180 anni con una degustazione delle sue 10 annate di Ebb, la selezione dedicata da Lucia e Giulio Barzanò alla mamma Emanuela Barzanò Barboglio, guida dell'azienda per 50 anni
Inizialmente voleva essere un salto di qualità rispetto al Satin (uno spumante di fatto più semplice) e capace di attestare la qualità raggiunta dalla cantina, nonchè la capacità di valorizzare al massimo uno Chardonnay in purezza. Pur nei limitati numeri (fra le 6 e le 10mila bottiglie l'anno) è diventato di fatto il simbolo dell'azienda, tanto che oggi Ebb Franciacorta Docg è una delle “bolle” più interessanti sul mercato. E a confermarlo basti pensare all'ampia partecipazione di giornalisti e sommelier, anche stranieri, che ne hanno degustato tutte le 10 annate fin qui prodotte, in occasione della festa per i 180 anni di Mosnel.
Mosnel in Franciacorta (da quest'anno rigorosamente senza "Il" davanti per essere più facilmente riconoscibile sui mercati internazionali) ha una storia che si avvicina ormai ai due secoli, a differenza della maggior parte delle aziende del territorio. 39 ettari di vigneti tra i più vocati in Lombardia, con un terreno ricco di minerali, capace di donare ai vini nerbo, spessore, eleganza e longevità. Una realtà che dal 1954 era stata guidata da Emanuela Barzanò Barboglio, scomparsa nel 2007. Una donna capace di donare alla cantina quello spessore di modernità e avanguardia che da sempre la contraddistinguono. E proprio in suo onore che era stato creato il Franciacorta Docg Ebb, un omaggio alle sue eleganza e classe, voluto espressamente dai figli Lucia e Giulio. E a oggi come detto sono diventate 10 le annate Ebb, tutte degustate a Camignone (Bs) in una verticale che in qualche modo ha rappresentato anche l'evoluzione delle bollicine bresciane.
Lucia e Giulio Barzanò
2003, 2004, 2005, 2006, 2007, 2008, 2009, 2010, 2011 e il “prossimo” (il 2012 degorgiato per l'occasione in diretta in sala degustazione): tutti gli Ebb al centro dunque di una verticale ricca di emozioni, in cui ogni annata esprimeva tutte le caratteristiche climatiche che le sono proprie, con, chiaramente, un fondamento comune. L'Ebb Franciacorta Docg, dal 2003 al prossimo 2012, è Chardonnay in purezza, le sue uve vengono coltivate nel Comune di Passirano su un terreno morenico, di media fertilità, sciolto. Solo il vino fiore (la prima frazione dl 50% di succo) è destinato al Franciacorta Ebb. Questo vino fermenta in piccole botti di rovere per cinque mesi dalla vendemmia, fino alla primavera successiva, quando lascia il posto da protagonista all'annata successiva. Il vino non è però sempre stato uguale a se stesso. A parte l'affinamento in legno
e almeno 36 mesi sui lieviti in bottiglia, si è passati dalla iniziale versione Brut all'Extrabrut (a partire dal 2006) con una progressiva riduzione di zuccheri (ora la massimo sui 3 grammi per litro), che ha reso sempre più eleganti queste bollicine di gran classe.
Secondo le schede tecniche, una volta pronto per essere degustato, generalmente l'Ebb si presenta di colore oro bianco lucente dal perlage finissimo e dall'intensità ricca di sfumature. I profumi ricordano fiori di pesco e limone, pasta frolla, con una tonica vena di agrumi freschi ed erbe aromatiche e un cenno raffinato di tè bianco e gelsomino. Il sorso ha tensione vibrante e profondità, la materia è fine con un dialogo dinamico tra frutto, sapidità e freschezza, con note di brioche al burro salato e zenzero candito di grande persistenza. La finezza e la forza in un equilibrio di grazia senza tempo. Il fatto di degustare molte annate diverse ha reso un po' meno standard questo schema, come del resto è giusto che sia trattandosi di un vino che tiene conto del passare del tempo e delle diverse stagioni di produzione delle uve.
Il Franciacorta Extra Brut Ebb Millesimato 2011 merita uno spazio a sè, essendo l'annata atta a celebrare i 180 anni dell'azienda. Primavera più calda rispetto alla media ed estate fresca sono i due parametri di questa annata straordinaria che ha visto lo Chardonnay di Mosnel maturare lentamente accarezzato da temperature miti e buone escursioni termiche. La piovosità regolare e mai eccessiva ha consentito di ottenere una produzione importante ed una sanità delle uve impeccabile. Acidità e concentrazione ideali infine hanno conferito all’annata un grande equilibrio di profumi dall’aroma intenso.
Mano a mano che si è proceduti indietro nel tempo le sensazioni cambiavano mantenendo sempre alte le caratteristiche e l'idea di una grande longevità. Unica eccezione il 2009 che segna qualche nota di evoluzione che non ne denota forse una grande capacità di durare. Imparagonabile ad esempio il più maturo 2003, ma caldo e pieno, ricco di aromi e piacevolezza. A dare delle sintesi interessanti delle varie annate ci ha pensato il sommelier bresciano Nicola Bonera (che ha mostrato di preferire nettamente i vini di annate calde) mentre Antonello Maietta (presidente Ais) ha sottolineato la grande evoluzione dei Franciacorta (lamentando che forse si sono persi per strada vini bianchi e rossi fermi). Il presidente di Aspi Giuseppe Vaccarini ha sottolineato come vini del livello di Ebb possano sfidare ogni pasto e abbinamento e, soprattutto, i grandi cugini d'Oltralpe.
Ebb rappresenta il prodotto del cuore e la maturità produttiva di Mosnel, nonché la forza e la personalità di Emanuela Barboglio. Socio fondatore dal 1990 del Consorzio, ha contribuito a far sì che il Franciacorta, nel 1995, fosse il primo Metodo Classico ad ottenere la Docg. Un'eredità non da poco, che oggi porta Mosnel ad essere una delle realtà più importanti della zona, guidata daGiulio e Lucia Barzanò. Nel Borgo di Contrada Barboglio, nel centro storico di Camignone, a sud del Lago d'Iseo, sorgono i 39 ettari vitati dell'azienda, suddivisi in 15 vigneti e condotti tutti secondo la viticoltura biologica. La scelta di allevare i propri vigneti secondo la viticoltura biologica è frutto di una sensibilità a 360°, una visione che ha portato Mosnel a compiere con coerenza tante altre azioni coordinate tra loro.
L'azienda, imprescindibilmente legata alla qualità sopraffina dell'Ebb, presenta una notevole varietà in produzione. Prima i Franciacorta: il Brut Sa, il Pas Dosé Sa, il Rosé Sa, il Brut Satèn Millesimato, il già citato Extra Brut Ebb Millesimato, il Rosé Pas Dosé Parosé Millesimato e il Pas Dosé Riserva QdE (Questione di etichetta). Poi i Curtefranca Doc, vini fatti da sempre, come sottolinea l'azienda, e destinati ad un fedelissimo mercato locale: il Bianco Campolarga (60-70% Chardonnay e 30-40% Pinot Bianco) dall’aroma delicato, fresco e fruttato; il Fontecolo Rosso, cuvée di Merlot 50%, Cabernet Franc 25% e Cabernet Sauvignon 25%, armonioso e corposo al palato, e l'Igt Sebino Passito Sulif, una mini produzione di Chardonnay in purezza Passito che offre un complesso bouquet, cui corrispondono al palato sentori di miele ed albicocche secche.
Mosnel in Franciacorta (da quest'anno rigorosamente senza "Il" davanti per essere più facilmente riconoscibile sui mercati internazionali) ha una storia che si avvicina ormai ai due secoli, a differenza della maggior parte delle aziende del territorio. 39 ettari di vigneti tra i più vocati in Lombardia, con un terreno ricco di minerali, capace di donare ai vini nerbo, spessore, eleganza e longevità. Una realtà che dal 1954 era stata guidata da Emanuela Barzanò Barboglio, scomparsa nel 2007. Una donna capace di donare alla cantina quello spessore di modernità e avanguardia che da sempre la contraddistinguono. E proprio in suo onore che era stato creato il Franciacorta Docg Ebb, un omaggio alle sue eleganza e classe, voluto espressamente dai figli Lucia e Giulio. E a oggi come detto sono diventate 10 le annate Ebb, tutte degustate a Camignone (Bs) in una verticale che in qualche modo ha rappresentato anche l'evoluzione delle bollicine bresciane.
Lucia e Giulio Barzanò
2003, 2004, 2005, 2006, 2007, 2008, 2009, 2010, 2011 e il “prossimo” (il 2012 degorgiato per l'occasione in diretta in sala degustazione): tutti gli Ebb al centro dunque di una verticale ricca di emozioni, in cui ogni annata esprimeva tutte le caratteristiche climatiche che le sono proprie, con, chiaramente, un fondamento comune. L'Ebb Franciacorta Docg, dal 2003 al prossimo 2012, è Chardonnay in purezza, le sue uve vengono coltivate nel Comune di Passirano su un terreno morenico, di media fertilità, sciolto. Solo il vino fiore (la prima frazione dl 50% di succo) è destinato al Franciacorta Ebb. Questo vino fermenta in piccole botti di rovere per cinque mesi dalla vendemmia, fino alla primavera successiva, quando lascia il posto da protagonista all'annata successiva. Il vino non è però sempre stato uguale a se stesso. A parte l'affinamento in legno
e almeno 36 mesi sui lieviti in bottiglia, si è passati dalla iniziale versione Brut all'Extrabrut (a partire dal 2006) con una progressiva riduzione di zuccheri (ora la massimo sui 3 grammi per litro), che ha reso sempre più eleganti queste bollicine di gran classe.
Nicola Bonera
Secondo le schede tecniche, una volta pronto per essere degustato, generalmente l'Ebb si presenta di colore oro bianco lucente dal perlage finissimo e dall'intensità ricca di sfumature. I profumi ricordano fiori di pesco e limone, pasta frolla, con una tonica vena di agrumi freschi ed erbe aromatiche e un cenno raffinato di tè bianco e gelsomino. Il sorso ha tensione vibrante e profondità, la materia è fine con un dialogo dinamico tra frutto, sapidità e freschezza, con note di brioche al burro salato e zenzero candito di grande persistenza. La finezza e la forza in un equilibrio di grazia senza tempo. Il fatto di degustare molte annate diverse ha reso un po' meno standard questo schema, come del resto è giusto che sia trattandosi di un vino che tiene conto del passare del tempo e delle diverse stagioni di produzione delle uve.
Mano a mano che si è proceduti indietro nel tempo le sensazioni cambiavano mantenendo sempre alte le caratteristiche e l'idea di una grande longevità. Unica eccezione il 2009 che segna qualche nota di evoluzione che non ne denota forse una grande capacità di durare. Imparagonabile ad esempio il più maturo 2003, ma caldo e pieno, ricco di aromi e piacevolezza. A dare delle sintesi interessanti delle varie annate ci ha pensato il sommelier bresciano Nicola Bonera (che ha mostrato di preferire nettamente i vini di annate calde) mentre Antonello Maietta (presidente Ais) ha sottolineato la grande evoluzione dei Franciacorta (lamentando che forse si sono persi per strada vini bianchi e rossi fermi). Il presidente di Aspi Giuseppe Vaccarini ha sottolineato come vini del livello di Ebb possano sfidare ogni pasto e abbinamento e, soprattutto, i grandi cugini d'Oltralpe.
Ebb rappresenta il prodotto del cuore e la maturità produttiva di Mosnel, nonché la forza e la personalità di Emanuela Barboglio. Socio fondatore dal 1990 del Consorzio, ha contribuito a far sì che il Franciacorta, nel 1995, fosse il primo Metodo Classico ad ottenere la Docg. Un'eredità non da poco, che oggi porta Mosnel ad essere una delle realtà più importanti della zona, guidata daGiulio e Lucia Barzanò. Nel Borgo di Contrada Barboglio, nel centro storico di Camignone, a sud del Lago d'Iseo, sorgono i 39 ettari vitati dell'azienda, suddivisi in 15 vigneti e condotti tutti secondo la viticoltura biologica. La scelta di allevare i propri vigneti secondo la viticoltura biologica è frutto di una sensibilità a 360°, una visione che ha portato Mosnel a compiere con coerenza tante altre azioni coordinate tra loro.
L'azienda, imprescindibilmente legata alla qualità sopraffina dell'Ebb, presenta una notevole varietà in produzione. Prima i Franciacorta: il Brut Sa, il Pas Dosé Sa, il Rosé Sa, il Brut Satèn Millesimato, il già citato Extra Brut Ebb Millesimato, il Rosé Pas Dosé Parosé Millesimato e il Pas Dosé Riserva QdE (Questione di etichetta). Poi i Curtefranca Doc, vini fatti da sempre, come sottolinea l'azienda, e destinati ad un fedelissimo mercato locale: il Bianco Campolarga (60-70% Chardonnay e 30-40% Pinot Bianco) dall’aroma delicato, fresco e fruttato; il Fontecolo Rosso, cuvée di Merlot 50%, Cabernet Franc 25% e Cabernet Sauvignon 25%, armonioso e corposo al palato, e l'Igt Sebino Passito Sulif, una mini produzione di Chardonnay in purezza Passito che offre un complesso bouquet, cui corrispondono al palato sentori di miele ed albicocche secche.
Alberto Lupini
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