L'ASSAGGIO:
REGOLE
ABBINAMENTI
E BON TON
Su questo si avventarono i fondamentalisti che misero a punto, non di rado con metodi semplicistici, meccanismi certosini per definire gli abbinamenti tra cibo e vino.
Infine, ma non poteva essere altrimenti, giunsero gli eruditi che
elevarono la conoscenza in materia a discriminante tra chi è nel cerchio magi-
co e chi ne deve stare fuori.
elevarono la conoscenza in materia a discriminante tra chi è nel cerchio magi-
co e chi ne deve stare fuori.
In realtà non è così, ce ne rendiamo conto oggi applicando agli abbinamenti
l'analisi sensoriale: sposare un cibo con un vino, con una birra o con un' altra
bevanda è cosa assai complessa ed è quasi impossibile creare una regola e la
conseguente generalizzazione.
l'analisi sensoriale: sposare un cibo con un vino, con una birra o con un' altra
bevanda è cosa assai complessa ed è quasi impossibile creare una regola e la
conseguente generalizzazione.
Quello che ci preme sottolineare non è tanto l'errore che commette chi segue pedissequamente una scuola, quanto il classismo che emerge da questo.
Lo stesso dicasi del bon ton: poggia le sue basi sulla creazioni di
codici della comunicazione per rendere più agevoli i rapporti tra gli individui, ma in mano agli stupidi - che come diceva Carlo Cipolla sono un'aliquota costante in ogni gruppo - diventa un mezzo per codificare errori e quindi generatore di pre-
concetti.
concetti.
In questo periodo abbiamo dibattuto, con l'aiuto di uno psicologo, i
codici della comunicazione rendendoci conto che solo fino a un certo punto coincidono con il bon tono E abbiamo avuto modo di sperimentare l'approccio al cibo e alle bevande di centinaia di individui non scolarizzati del gusto constatando che gli abbinamenti, così come codificati, reggono davvero poco.
Tutto questo con i metodi dell' analisi sensoriale, disciplina portata
all' osservazione e, per natura, alla democrazia. Eppure anche qui il fondamentalismo e il classismo non sono assenti. È soprattutto
la statistica a essere usata come discriminante tra chi può essere considerato un sensorialista e chi no, al punto
che non manca chi la usa per tenere lontani dalla materia la maggioranza dei
viventi.
che non manca chi la usa per tenere lontani dalla materia la maggioranza dei
viventi.
Ma se il progresso passa per l'innovazione e l'innovazione è possibile solamen-
te attraverso la rottura di schemi, la creatività e il concorso di più cervelli, non
sarebbe meglio cominciare a sottoporre a verifica postulati che forse tali non
sono?
Luigi Odello
te attraverso la rottura di schemi, la creatività e il concorso di più cervelli, non
sarebbe meglio cominciare a sottoporre a verifica postulati che forse tali non
sono?
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