DELLA… TAVOLA PERDUTA
In
queste righe tratte dal capolavoro di Marcel Proust si manifesta in
modo semplice, ma palese, tutto l'animo del Cancro, quarta emanazione
astrologica e segno governato dalla Luna.
Il
mondo dei sentimenti riveste un ruolo di basilare importanza per i nati
in questo periodo che rappresentano gli individui più romantici e
sensibili dello zodiaco.
Ma non si parla solo di sentimenti di tipo relazionale, ma (e soprattutto) di quelli legati al mondo delle percezioni sensoriali, ai ricordi condizionati da odori, profumi, luci e colori, suoni o melodie: il Cancro cerca sempre di ritrovare l'origine delle sue sensazioni, scavare nella memoria anche inconscia per trovare le radici del suo mondo interiore.
Forte e debole al contempo, egli non svela la sua anima ma mette il suo cuore e la usa, energia a disposizione del mondo, aiutando chi ne ha bisogno. La sua presenza infonde nel prossimo una calda sensazione materna, il tepore di un focolare famigliare.
Ma non si parla solo di sentimenti di tipo relazionale, ma (e soprattutto) di quelli legati al mondo delle percezioni sensoriali, ai ricordi condizionati da odori, profumi, luci e colori, suoni o melodie: il Cancro cerca sempre di ritrovare l'origine delle sue sensazioni, scavare nella memoria anche inconscia per trovare le radici del suo mondo interiore.
Forte e debole al contempo, egli non svela la sua anima ma mette il suo cuore e la usa, energia a disposizione del mondo, aiutando chi ne ha bisogno. La sua presenza infonde nel prossimo una calda sensazione materna, il tepore di un focolare famigliare.
Ma
sono anche terribilmente insicuri e si muovono con passi incerti in un
mondo in cui l'aggressività, la grinta e il bisogno di dominare, male si
sposano con la dolcezza e il bisogno d’affetto tipico del cancro. Così
quest'ultimo si rifugia nei ricordi, o tra le braccia delle muse
artistiche, musica e poesia in primo luogo, per ritrovare la propria
anima.
La
struttura fisica risente purtroppo di questi alti e bassi emotivi,
essendo il rapporto con il cibo di compensazione nei momenti di crisi.
La costituzione non è generalmente longilinea quindi, e risente anche di
una forte ritenzione idrica (non dimentichiamo che il pianeta Signore è
la Luna!) e di una passione per tutto ciò che è dolce.
Sarà
bene quindi per il nostro cancro osservare le fasi del nostro
satellite, ricordando che la luna crescente favorisce la ritenzione
idrica e inserendo, in questi giorni, alimenti che stimolino il ricambio
diuretico; ottimi il riso con olio e limone o frutti aciduli in genere,
meno indicate le combinazioni di carboidrati e verdure (riducono la
capacità d’assimilazione di proteine).
Altro
punto debole è rappresentato dallo stomaco, molto soggetto a gastriti e
ulcere dovute a un’eccessiva ansia e nervosismi da stress, cui il
nostro “cancro” male si abitua.
Si
consigliano pasti leggeri, evitando i tanto amati primi piatti così
ricchi di calorie come di sensazioni gustative e i dessert troppo
elaborati.
La
passione per i gusti rotondi li porta ad amare le conserve, la frutta
sciroppata, le verdure sott'olio, le mostarde dalla memoria contadina,
le marmellate fatte in casa; il desiderio di avere sempre e in ogni modo
la dispensa e il frezeer pieni per ogni evenienza... perché nella vita
non si può mai sapere.
Il
Cancro risulta quindi un vero buongustaio, dalla lunga memoria, che
riesce a fare paragoni gustativi a distanza di parecchi anni. Il suo
amore per tutto ciò che è bello e accogliente lo porta a possedere una
casa arredata con calore e molto confortevole. Il punto focale è
rappresentato dalla cucina e dalla sala da pranzo.
Trionfano le porcellane antiche, i cristalli dalla brillantezza d'altri tempi, le pentole della nonna; i colori caldi e ovattati, la mobilia dalle forme rotonde e confortevoli, un’atmosfera d’alcova in cui dimenticare i problemi del giorno e tuffarsi in conversazioni vive ma rilassate. L'argenteria è tassativamente del metallo lunare e antica e di preziosa manifattura; calici finissimi e bombati da cui assaporare tutti gli aromi di un vino corposo dai profumi della terra natia come un Lugana delle Cantine Villa Girardi di San Pietro in Cariano (Vr).
Trionfano le porcellane antiche, i cristalli dalla brillantezza d'altri tempi, le pentole della nonna; i colori caldi e ovattati, la mobilia dalle forme rotonde e confortevoli, un’atmosfera d’alcova in cui dimenticare i problemi del giorno e tuffarsi in conversazioni vive ma rilassate. L'argenteria è tassativamente del metallo lunare e antica e di preziosa manifattura; calici finissimi e bombati da cui assaporare tutti gli aromi di un vino corposo dai profumi della terra natia come un Lugana delle Cantine Villa Girardi di San Pietro in Cariano (Vr).
Daniela Mosena
LA RICETTA PER L'OSPITE CANCRO
TAGLIATELLE AL RAGÙ DI PESCE PERSICO
Ingredienti: circa
mezzo chilo di pesce persico, tre spicchi d'aglio, un ciuffo di
prezzemolo, un trito di salvia e rosmarino, pane gratuggiato, un
bicchiere di vino bianco secco (Verdicchio Garofoli), olio d'oliva, tre
etti di tagliatelle (se possibile fresche), sale e pepe quanto basta.
Preparazione:
pulite il pesce e cospargete l'interno con un impasto d’aglio e
prezzemolo finemente tritati uniti al pane grattugiato; riscaldate in
una teglia l'olio con il trito di salvia e rosmarino, quindi rosolatevi
dolcemente il pesce da entrambi le parti. Cospargetelo con il vino
bianco e lasciatelo evaporare, cucinare per circa un quarto d'ora con
l'aggiunta di mezzo bicchiere d'acqua.
Terminata
la cottura, togliete il pesce dal fuoco, pulitelo e tagliatelo in
filetti e listarelle più sottili, riponete il sugo di cottura in un
recipiente da portata e aggiustatelo di sale e pepe; se dovesse
risultare troppo denso aggiungetevi un goccio di vino bianco. Unitevi le
tagliatelle, precedentemente cotte in abbondante acqua salata,
rimescolate per insaporirle; aggiungete i filetti di pesce persico,
condite con un goccio d’olio d'oliva crudo.
Decorate con prezzemolo tritato e servite ben caldo, accompagnato da un Dogajolo bianco della Carpineto di Greve in Chianti.
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