La carne rossa
accorcia la vita?
La bianca la allunga?
Emerge da uno studio condotto negli Stati Uniti
che un abuso di carne rossa accorcia la vita, effetto dovuto dall'alto contenuto di grassi che favoriscono malattie cardiovascolari e per i composti cancerogeni rilasciati durante la cotture a temperature elevate. Meglio le carni bianche
La carne rossa accorcia la vita se si eccede nei consumi, mentre quella bianca sembrerebbe ridurre il rischio di morte per tutte le cause su un periodo di 10 anni. è quanto emerso da uno studio pubblicato sugli Archives of Internal Medicine, che ha coinvolto oltre 500mila persone, condotto da Rashmi Sinha del National Cancer Institute statunitense presso Rockville. I ricercatori hanno stimato che nel periodo di 10 anni in cui il campione è stato tenuto sotto controllo ben l'11% dei decessi tra gli uomini e il 16% di quelli tra le donne (per tutte le cause di morte) avrebbero potuto essere prevenuti se queste persone avessero ridotto il loro consumo di carni rosse a una quantità media di 175 grammi la settimana.
Sono ormai numerosi i dati a supporto dei danni alla salute causati da una dieta troppo ricca di carne rossa e carni eccessivamente lavorate come pancetta e insaccati, per il loro alto contenuto in grassi "cattivi" che favoriscono le malattie cardiovascolari e per i composti cancerogeni rilasciati durante la cotture a temperature elevate. Questo studio ha incrociato dati sulla mortalità con dati sulla dieta e in particolare sul consumo di carne. è emerso che chi mangiava molta carne rossa fino a un massimo di 160 grammi al giorno aveva un rischio maggiore di morire per tutte le cause. In particolare guardando alle malattie cardiovascolari il rischio di morte, riducendo il consumo di carne rossa, si riduce notevolmente: l'11% dei decessi per queste cause tra gli uomini, e il 21% di quelli tra le donne potrebbero essere prevenuti. La carne bianca invece non ha questi effetti, conclude Sinha, anzi un consumo prevalente di carne bianca può ridurre il rischio generale di morte.
Fonte: Ansa
che un abuso di carne rossa accorcia la vita, effetto dovuto dall'alto contenuto di grassi che favoriscono malattie cardiovascolari e per i composti cancerogeni rilasciati durante la cotture a temperature elevate. Meglio le carni bianche
La carne rossa accorcia la vita se si eccede nei consumi, mentre quella bianca sembrerebbe ridurre il rischio di morte per tutte le cause su un periodo di 10 anni. è quanto emerso da uno studio pubblicato sugli Archives of Internal Medicine, che ha coinvolto oltre 500mila persone, condotto da Rashmi Sinha del National Cancer Institute statunitense presso Rockville. I ricercatori hanno stimato che nel periodo di 10 anni in cui il campione è stato tenuto sotto controllo ben l'11% dei decessi tra gli uomini e il 16% di quelli tra le donne (per tutte le cause di morte) avrebbero potuto essere prevenuti se queste persone avessero ridotto il loro consumo di carni rosse a una quantità media di 175 grammi la settimana.
Sono ormai numerosi i dati a supporto dei danni alla salute causati da una dieta troppo ricca di carne rossa e carni eccessivamente lavorate come pancetta e insaccati, per il loro alto contenuto in grassi "cattivi" che favoriscono le malattie cardiovascolari e per i composti cancerogeni rilasciati durante la cotture a temperature elevate. Questo studio ha incrociato dati sulla mortalità con dati sulla dieta e in particolare sul consumo di carne. è emerso che chi mangiava molta carne rossa fino a un massimo di 160 grammi al giorno aveva un rischio maggiore di morire per tutte le cause. In particolare guardando alle malattie cardiovascolari il rischio di morte, riducendo il consumo di carne rossa, si riduce notevolmente: l'11% dei decessi per queste cause tra gli uomini, e il 21% di quelli tra le donne potrebbero essere prevenuti. La carne bianca invece non ha questi effetti, conclude Sinha, anzi un consumo prevalente di carne bianca può ridurre il rischio generale di morte.
Fonte: Ansa
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