LA VIA DEI SEGNALI DEBOLI
di LUIGI ODELLO*
tratto dalla saggezza popolare è dime~ticato. Non basta che qualcuno abbia
scritto che la differenza del patrimonio genetico tra noi e le scimmie sia sola-
mente del 2,5 per indur ci a evitare le generalizzazioni e farei diventare tanto
curiosi da portarci alla ricerca dei particolari. Così quando incontriamo una
persona tendiamo a includerla in uno dei gruppi che ci siamo creati nella no-
stra mente, ognuno collegato a un preciso comportamento che andremo a te-
nere. È una via automatica, facile e molto pericolosa. Non sapremo mai quali
fantastiche relazioni sarebbero potute nascere se avessimo avuto la mente libe-
ra da pregiudizi. La stessa cosa ci capita con un vino: ci lasciamo abbindolare
dal vestito che gli ha dato l'enologo, dal corpo e dalla generosità alcolica, senza
neppure pensare che queste caratteristiche possano essere indotte con tecno-
logie che arte non hanno.
Quindi, non andando alla ricerca dei segnali deboli,
non impareremo mai la differenza tra potenza ed eleganza.
non impareremo mai la differenza tra potenza ed eleganza.
Così è anche per
l'accoglienza degli ospiti in azienda: alla bellezza della struttura, sicuramente
dispendiosa quanto scenica, non si penserà di abbinare il sorriso del personale, il valore del saluto, il piacere manifesto di ricevere un ospite.
dispendiosa quanto scenica, non si penserà di abbinare il sorriso del personale, il valore del saluto, il piacere manifesto di ricevere un ospite.
La società attuale, così ricca di
mezzi di comunicazione e. così veloce nel cam-
biamento, di certo non ci aiuta. Possiamo cambiare un appuntamento all'ultimo
momento, annunciare un ritardo, negarci con facilità. Nel fare tutto questo pen-
siamo di guadagnare in efficacia, in realtà ci abituiamo semplicémente a com-
promessi che minano la nostra qualità di persone e la qualità della nostra vita.
Una delle vie future delle scienze sensoriali è quindi la caccia ai segnali deboli,
gli unici capaci di aprirei porte verso nuove dimensioni, dalla valutazione di
un vino che quota 500 euro a bottiglia alla relazione intensa e duratura con le
persone, dalla progettazione dell' accoglienza alla scelta del ristorante in cui
andare a cena, dalla progettazione di un'eccellenza alla sua comunicazione. Le
scienze sensoriali stanno affinando i metodi per cogliere e rendere palesi quei
segnali che vengono registrati dal nostro inconscio e di fatto determinano poi
il nostro comportamento, quindi l'acquisto di un prodotto o di un servizio,
nonché la successiva promozione, forte e potente, attraverso il passa parola. Le
grandi aziende, soprattutto quelle dell' elettronica, ne hanno ben compreso la
portata commerciale: a quando la diffusione di questa cultura tra le medie e le
piccole, tra gli scaffali del supermercato e i banconi dei bar?
biamento, di certo non ci aiuta. Possiamo cambiare un appuntamento all'ultimo
momento, annunciare un ritardo, negarci con facilità. Nel fare tutto questo pen-
siamo di guadagnare in efficacia, in realtà ci abituiamo semplicémente a com-
promessi che minano la nostra qualità di persone e la qualità della nostra vita.
Una delle vie future delle scienze sensoriali è quindi la caccia ai segnali deboli,
gli unici capaci di aprirei porte verso nuove dimensioni, dalla valutazione di
un vino che quota 500 euro a bottiglia alla relazione intensa e duratura con le
persone, dalla progettazione dell' accoglienza alla scelta del ristorante in cui
andare a cena, dalla progettazione di un'eccellenza alla sua comunicazione. Le
scienze sensoriali stanno affinando i metodi per cogliere e rendere palesi quei
segnali che vengono registrati dal nostro inconscio e di fatto determinano poi
il nostro comportamento, quindi l'acquisto di un prodotto o di un servizio,
nonché la successiva promozione, forte e potente, attraverso il passa parola. Le
grandi aziende, soprattutto quelle dell' elettronica, ne hanno ben compreso la
portata commerciale: a quando la diffusione di questa cultura tra le medie e le
piccole, tra gli scaffali del supermercato e i banconi dei bar?
*direttore della riista L'Assaggio
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