Allergia
alla carne rossa
Il primo caso
nel Centro-Sud
Sebbene di fatto non sia ancora stata data verificata l’ipotesi, a Reggio Calabria un uomo avrebbe manifestato i sintomi dell’allergia alla carne rossa, scoperta nel 2009 negli Stati Uniti, ma ancora da approfondire
Primo caso di allergia alla carne rossa nei confronti dello zucchero Alfa-Gal nel Centro-Sud: si tratta di uomo di circa 50 anni di Reggio Calabria che lavora per il Corpo Forestale, già punto in passato da zecche. Nella notte ha manifestato due episodi di reazione, circa 5-6 ore dopo la cena, con perdita di coscienza e manifestazioni cutanee. Precedentemente aveva mangiato ingenti quantità di carne rossa. In Italia sono ancora pochi i centri in grado di compiere indagini su questo tipo di reazione.
«Non c'è una terapia nei confronti di questa patologia», spiega Antonino Musarra, presidente Aaiito, Associazione degli allergologi e immunologi territoriali e ospedalieri italiani. «L'unica strategia è quella della prevenzione. Non abbiamo ancora grandi dati su questo tipo di sensibilizzazione. È per questo che occorre identificare il prima possibile quale tipo di carne il paziente abbia ingerito, il taglio di essa e la relativa quantità. Finora tutti i casi erano stati riportati nel Nord-Est, raramente nel Nord-Ovest. Ancora troppo pochi i centri che possono scoprire questo tipo di allergia. Reggio è tra questi».
Se ne parla durante il congresso nazionale dell’Aaiito, Associazione degli allergologi e immunologi territoriali e ospedalieri italiani, sino al 22 ottobre, presso il Palazzo del Consiglio Regionale di Reggio Calabria. L'appuntamento è presieduto da Beatrice Bilò, past president Aaiito, e Antonino Musarra, presidente Aaiito.
«Più di 500 gli specialisti accreditati - dichiara Beatrice Bilò - provenienti da tutta Italia e dall'Estero. Saranno presenti per l'occasione anche i principali esponenti di numerose società scientifiche italiane ed europee. Gli argomenti che saranno trattati sono molteplici: da un lato procederemo sull'aggiornamento scientifico, con l'obiettivo di creare formazione e consapevolezza, dall'altro punteremo alla sensibilizzazione, nei confronti delle istituzioni e delle strutture di competenza, per una maggiore valorizzazione della figura dell'allergologo».
Cosa è l'allergia alla carne rossa?
È un’allergia scoperta recentemente, nel 2009 negli Stati Uniti.
«Non c'è una terapia nei confronti di questa patologia», spiega Antonino Musarra, presidente Aaiito, Associazione degli allergologi e immunologi territoriali e ospedalieri italiani. «L'unica strategia è quella della prevenzione. Non abbiamo ancora grandi dati su questo tipo di sensibilizzazione. È per questo che occorre identificare il prima possibile quale tipo di carne il paziente abbia ingerito, il taglio di essa e la relativa quantità. Finora tutti i casi erano stati riportati nel Nord-Est, raramente nel Nord-Ovest. Ancora troppo pochi i centri che possono scoprire questo tipo di allergia. Reggio è tra questi».
Se ne parla durante il congresso nazionale dell’Aaiito, Associazione degli allergologi e immunologi territoriali e ospedalieri italiani, sino al 22 ottobre, presso il Palazzo del Consiglio Regionale di Reggio Calabria. L'appuntamento è presieduto da Beatrice Bilò, past president Aaiito, e Antonino Musarra, presidente Aaiito.
«Più di 500 gli specialisti accreditati - dichiara Beatrice Bilò - provenienti da tutta Italia e dall'Estero. Saranno presenti per l'occasione anche i principali esponenti di numerose società scientifiche italiane ed europee. Gli argomenti che saranno trattati sono molteplici: da un lato procederemo sull'aggiornamento scientifico, con l'obiettivo di creare formazione e consapevolezza, dall'altro punteremo alla sensibilizzazione, nei confronti delle istituzioni e delle strutture di competenza, per una maggiore valorizzazione della figura dell'allergologo».
Cosa è l'allergia alla carne rossa?
È un’allergia scoperta recentemente, nel 2009 negli Stati Uniti.
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Si tratta di un’allergia verso la carne rossa, ma l’agente scatenante sono delle punture di zecche, che determinano la formazione di anticorpi di tipo IgE, tipici dell’allergia verso l’Alfa-GAL. In secondo luogo, non si tratta di una proteina, ma di uno zucchero: questa è la seconda atipicità. L’ipotesi dunque è che questo zucchero venga iniettato sotto cute dalla saliva della zecca. Un altro elemento inconsueto che qui si verifica è che la reazione non è immediata dopo l’assunzione dell’alimento in questione, ma è ritardata da 3 a 6 ore, rendendo più difficile l’associazione dell’allergia al cibo. Recentemente si è ottenuto un nuovo sistema diagnostico: il dosaggio delle IgE specifiche verso l’Alfa-GAL, che però al momento è disponibile solo in un numero limitato di laboratori.
«In Italia - spiega Danilo Villalta - abbiamo effettuato un’inchiesta di cui presenterò i risultati: abbiamo inviato un questionario a tutti i soci Aaiito per verificare quanti casi fossero diagnosticati. Questo non è uno studio epidemiologico, ma possiamo affermare che è un’allergia rara. Su 68 centri di allergologia analizzati che vedono mediamente oltre 100mila pazienti ogni anno, sono stati identificati soltanto 27 casi, relativi a più di un anno di attività. Restano una serie di aspetti curiosi: le zecche sono diffuse in tutto il territorio nazionale, ma questi casi sono circoscritti all’Italia settentrionale, al massimo si arriva alla Toscana. E ancora: in regioni dove c’è forte presenza di zecche come il Trentino non c’è alcun caso. Inoltre, alcuni pazienti hanno avuto questa reazione non alla carne ma ad altri alimenti come il latte e addirittura a caramelle con gelatine»
«In Italia - spiega Danilo Villalta - abbiamo effettuato un’inchiesta di cui presenterò i risultati: abbiamo inviato un questionario a tutti i soci Aaiito per verificare quanti casi fossero diagnosticati. Questo non è uno studio epidemiologico, ma possiamo affermare che è un’allergia rara. Su 68 centri di allergologia analizzati che vedono mediamente oltre 100mila pazienti ogni anno, sono stati identificati soltanto 27 casi, relativi a più di un anno di attività. Restano una serie di aspetti curiosi: le zecche sono diffuse in tutto il territorio nazionale, ma questi casi sono circoscritti all’Italia settentrionale, al massimo si arriva alla Toscana. E ancora: in regioni dove c’è forte presenza di zecche come il Trentino non c’è alcun caso. Inoltre, alcuni pazienti hanno avuto questa reazione non alla carne ma ad altri alimenti come il latte e addirittura a caramelle con gelatine»
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