Bene il turismo
per cultura
ma... i locali
se ne approfittano
Con la cultura si mangia, eccome! Non molto tempo fa era stata oggetto di polemiche
la dichiarazione opposta di un noto Ministro: «Con la cultura non si mangia».
Con ciò inteso che le varie manifestazioni e inziative culturali per poter camminare con le proprie gambe hanno quasi sempre avuto bisogno di aiuti pubblici e di mecenati privati. In passato, adesso fortunatamente non più.Ne ho avuto la riprova visitando a Vicenza, Milano e Brescia rispettivamente le rassegne su Van Gogh nella Basilica Palladiana, sotto la Madonnina nelle Gallerie d'Italia "l'ultimo Caravaggio eredi e nuovi maestri" e infine a Brescia "Ferlinghetti e la beat generation" nella splendida Santa Giulia. Lunghe code e centinaia di persone ogni giorno per visitarle. Non perdetele in questo periodo festivo, ne vale proprio la pena.
Attenzione invece all'accoglienza, e soprattutto alla ristorazione perché non sempre i prezzi (e la qualità) sono all'altezza delle prestigiose mostre. Un esempio su tutti. A Vicenza ad un centinaio di metri della Basilica Palladiana siamo riusciti a pagare due tosti 9 euro, più una mezza bottiglia d'acqua 1,20, un tè 3 euro ed un caffè 1,10; complessivamente 14,30. E veloci a lasciare il posto nel caffè di piazza Matteotti. È inutile lamentarsi poi del mordi e fuggi e della mancanza di iniziative collaterali alle grandi mostre se la prima cosa che fai è spennare per bene il visitatore!
i Renato Andreolassi
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