Wineleather, fibra
vegetale made in Italy
trionfa al Global
Change Award 2017
Wineleather, una fibra vegetale realizzata utilizzando gli scarti della vinificazione che non ha bisogno di petrolio nel processo di trasformazione, non usa sostanze inquinanti e non necessita di grandi consumi di acqua.
Un progetto italiano che si è aggiudicato il primo premio del Global Change Award 2017, iniziativa lanciata nel 2015 dalla H&M Foundation, no-profit, istituita privatamente dalla famiglia di Stefan Persson, fondatrice e principale proprietaria del gruppo svedese di moda H&M. L’obiettivo del premio è ricercare idee innovative che possano contribuire al passaggio da un sistema di moda lineare a uno circolare, senza sprechi con una visione nuova di materiali e lavorazioni. I progetti selezionati da una giuria di esperti e poi la decisione finale affidata il pubblico della rete.Questa nuova fibra, interamente made in Italy, è frutto dell’intuizione di Gianpiero Tessitore, architetto di Milano che, nel 2014, ha avviato un approfondito studio in collaborazione con centri di ricerca specializzati, per analizzare le caratteristiche fisiche e meccaniche di diverse fibre vegetali e la loro capacità di essere trasformate in materiali ecologici. Questo studio ha identificato le fibre contenute nelle bucce e nei semi dell’uva come ottimali per la creazione di un materiale ecologico con le stesse caratteristiche meccaniche, estetiche e sensoriali di una pelle. Il materiale, che può essere prodotto a costi contenuti, è utilizzabile in diversi settori dalla moda all’automotive.
Nel gennaio 2016 nasce a Milano Vegea come azienda produttrice di biomateriali da utilizzare nei settori fashion e design, fondata sui principi di sostenibilità, etica, tutela della salute dei lavoratori e dei consumatori, nel totale rispetto dell’ambiente. Attualmente è insediata nell’incubatore di Progetto Manifattura, il polo clean tech e dell’economia circolare italiano di Trentino Sviluppo. I suoi fondatori sono Gianpiero Tessitore, architetto e Francesco Merlino, chimico industriale.
Wineleather si produce grazie a uno speciale trattamento delle fibre e degli oli contenuti nella vinaccia, residuo della pigiatura dell’uva costituita da bucce, semi e raspi. Il tutto senza dover necessariamente aspettare l’annuale vendemmia. Infatti a seguito della spremitura dell’uva e della separazione delle vinacce, queste ultime vengono fatte essiccare per evitarne la biodegradazione. Così trattate, mantengono inalterate le loro proprietà fino a tre anni dall’essicazione. In seguito vengono eseguiti dei trattamenti fisici e meccanici brevettati. Si realizza una miscela che viene spalmata, fino a realizzare dei veri e propri teli. Il processo produttivo termina con trattamenti di finitura specifici e diversificati in modo tale da conferire a Vegea gradazioni di peso, spessore, elasticità, goffratura e colore differenti in base alle diverse applicazioni.
Oltre a non inserire nel processo produttivo sostanze pericolose per la salute dell’uomo, non sono utilizzate le classi di sostanze che sono catalogate come dannose per l’ambiente. Di certo la materia prima non manca. Nel mondo ogni anno sono prodotti 26 miliardi di litri di vino. Da questo processo produttivo si possono ricavare quasi 7 milioni di tonnellate di vinaccia da trasformare in una materia prima dal grande valore aggiunto. L’Italia è il più grande produttore di vino, con il 18% della produzione mondiale. Il rapporto tra produzione di vino e Vegea è molto semplice: per produrre 10 di litri di vino rimangono 2,5 chilogrammi di vinaccia che consentono di produrre un metro quadro di questo materiale, risultato interessante sono solo per qualità e robustezza ma anche per il suo aspetto del tutto simile a quello della pelle di derivazione animale.
Per fare conoscere le potenzialità del nuovo materiale il team di Vegea, oltre ai due fondatori anche la chief marketing officer Valentina Longobardo, hanno presentato a Milano, presso la Vigna di Leonardo, un’intera collezione moda: una linea di abiti ed accessori che valorizza ed esalta la versatilità di questo materiale innovativo con la collaborazione dello stilista ed eco-designer Tiziano Guardini, conosciuto nel settore proprio per la particolare abilità nello sfruttare i tessuti ecologici di nuova generazione e di una squadra di artigiani e artisti con una grande sensibilità, La nuova collezione offre finiture, colori e consistenze sempre differenti a dimostrazione di come, grazie ai trattamenti brevettati dall’azienda, sia possibile conferire al nuovo materiale effetti sempre differenti che lo rendono duttile e versatile.
di Piera Genta
Per informazioni: www.vegeacompany.com
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