martedì 6 marzo 2018

35° Congresso dei Cuochi siciliani

Biodiversità e territorio 

prima di tutto
al 35° Congresso 

dei Cuochi siciliani





Èdurato tre giorni il 35° Congresso dell'Unione regionale Cuochi siciliani, svoltosi al Grand Hotel Mosé Agrigento. Il tema affrontato quest'anno dai professionisti è stato "Nutriamoci di Sicilia". 

Si tratta di un viaggio attraverso la biodiversità della terra e dei mari siciliani, una biodiversità che nasce da un territorio tra i più ricchi d'Italia, da aziende che con il passare del tempo sono sempre più attente alla qualità e da cuochi, quelli dell'Urcs, sempre più competenti nel valorizzarla nei loro menu.

Una biodiversità che è stata messa in vetrina durante tutto il congresso, con laboratori, show cooking e presentazioni che hanno interessato ingredienti unici del Made in Italy come legumi e cereali antichi del territorio, l'Arancia Rossa Igp e la Riberella Dop, la mandorla siciliana, il pesce, grande patrimonio del mare di Sicilia. Ovviamente con uno spazio dedicato alle allergie e intolleranze, perché la grande Cucina siciliana si adegui alle tendenze di oggi e soprattutto ai bisogni del turista o, più in generale, del consumatore.

Domenico Privitera, Sergio Sinagra, Steliana Iungeanu e Rocco Pozzulo (Biodiversità e territorio prima di tutto al 35° Congresso dei Cuochi siciliani)
Domenico Privitera, Sergio Sinagra e Steliana Iungeanu (rispettivamente presidente e membro dell'Associazione cuochi Agrigento) e Rocco Pozzulo

Una tre giorni, come detto, che ha valorizzato la biodiversità tenendo sempre un occhio ben aperto sulle necessità odierne; una riflessione, quindi, se si vuole, sulla conciliazione fra tradizione ed innovazione, che secondo il presidente dell'Unione regionale Cuochi sicilianiDomenico Privitera si ridurrebbe essenzialmente ad una cucina più salutare, «questo è quanto emerge dai congressi degli ultimi anni».

«Il tema di quest'anno, "Nutriamoci di Sicilia" - spiega Privitera - vuole porre l'attenzione sulle innumerevoli risorse di cui la Sicilia dispone. Non interessa più la quantità, ma la qualità: è un concetto che accomuna sia le aziende che i cuochi». Proprio in quest'ottica si inserisce l'accordo stipulato tra l'associazione dei Cuochi siciliani e la Confederazione dell'artigianato e della piccola e media impresa di Sicilia, un accordo che prevede una serie di collaborazioni fatte "di progetti e di percorsi utili a valorizzare i prodotti agroalimentari e i prodotti ittici siciliani".

(Biodiversità e territorio prima di tutto al 35° Congresso dei Cuochi siciliani)

«I coltivatori hanno bisogno di noi cuochi - ha spiegato Privitera, commentando l'accordo appena stipulato - così come gli imprenditori sia agricoli che legati ad attività di trasformazione. Hanno bisogno di noi per far sì che i loro prodotti vengano ritrovati all'interno dei ristoranti siciliani. Non possiamo più permetterci di far trovare al turista in visita un prodotto del Veneto o della Lombardia. Non conviene alla nostra ristorazione». Quello che secondo Privitera il ristoratore siciliano deve fare è «dare al consumatore le nostre arance quando è periodo di arance, e così fare con i carciofi, con le melanzane, con le zucchine», insomma, rispettare la biodiversità siciliana in tutto e per tutto, partendo giustamente dalla stagionalità dei prodotti.

La forza di questo progetto non sta solo nell'immenso patrimonio agroalimentare dell'isola, ma anche nell'associazione che ne rappresenta la cucina: l'Unione regionale cuochi siciliani infatti conta sempre più associati tra le sue fila, qualificandosi come una delle associazioni di cuochi che crescono più velocemente sul territorio nazionale: «Siamo oltre 2.300 soci. Solo negli ultimi 3 anni siamo aumentati di 500. E questo perché tutti hanno riconosciuto nell'associazione un nuovo approccio alla cucina, un nuovo modo di parlarne, di confrontarsi, un nuovo dialogo tra noi cuochi per portare avanti la professione». A testimonianza di questa crescita e di questo senso di appartenenza dei cuochi con la loro regione, è intervenuto al congresso anche il presidente della Fic - Federazione italiana cuochiRocco Pozzulo.

(Biodiversità e territorio prima di tutto al 35° Congresso dei Cuochi siciliani)

Il dialogo tra i cuochi siciliani, Privitera decide di caratterizzarlo differenziandolo ad esempio da quello che è l'immaginario collettivo della cucina di oggi: «In televisione i cuochi gridano e insultano i propri colleghi. Questo non succede nel nostro territorio. Penso che la buona educazione faccia lavorare meglio, specialmente in cucina».

Per informazioni: www.urcs.it

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