Al “Di base si mangia”
il sapore
della cucina
anni '50
La trattoria Di base si mangia, alla Bocciofila Caccialanza, non è adatta ai raffinati, ai gastronomi estetizzanti, a chi si improvvisa critico da social, assolutamente da evitare per gli schizzinosi.
È perfetta per chi ama la gustosa cucina della ricca tradizione regionale nata prima del boom economico. Le cucine a gas erano ancora prive di forno e le massaie cuocevano il pranzo della domenica su piastre rotonde forate e coperte da un ampio coperchio concavo (Agnelli ne produce ancora con due teglie e ve le consigliamo).Aromi suadenti di lasagne e arrosti anticipavano la gioia della festa. In campagna si portava il coccio con lo stracotto alla fornace per sfruttare il calore notturno del forno spento e dopo 12 ore le pietanze erano tenerissime. Pane, pizze e torte, pronte da cuocere nelle teglie venivano lasciate dai clienti nell’androne del forno e il fornaio le cuoceva nella notte.
A metà anni ’50 non c’era il frigidaire e il garzone del lattaio consegnava a domicilio una traversa di ghiaccio da riporre nella ghiacciaia. Questo mondo di poesia, ricco di profumi genuini, con i sapori delicati delle cose buone si avverte osservando il capannone a un piano, accanto al ponte della ferrovia e nel giardino della bocciofila Caccialanza, attualmente Campione d’Italia. Accanto al ponte della ferrovia, tra silenziose piste da bocce, trofei, tavoli da biliardo, anziani che si sfidano a carte, la trattoria accoglie i fedeli frequentatori.
L’ampia sala ricorderebbe i capannoni industriali della periferia del ‘900 se non fosse per i tavoli con le tovaglie colorate e una cinquantina di sedie; a lato il bancone del bar. Quattro le socie volenterose che hanno rilevato la gestione dal 1 gennaio 2018: Emanuela in sala, Barbara in cucina, Annalisa e Sonia in sala e cucina. Il menu si rinnova tutti giorni, secondo l’offerta del mercato e l’estro delle ragazze. Meritevole cucina di stagione con ricette di casa, ottime carni, ortaggi.
Per esempio: spaghetti con condimenti classici, zuppe di verdura, risotto, trippa con fagioli, crema di zucca, bistecche, costate, cotolette, svizzera o hamburger con patate al latte, stracotto, patate al forno, lenticchie, frittata con cime di rapa. Si chiude con panna cotta, tiramisù, macedonia di frutta. Vini al bicchiere a scelta tra Barbera e Bonarda Oltrepò Pavese, Riesling Frizzante e Montepulciano d’Abruzzo. Da non perdere le serate gastronomiche a tema, per esempio cozze e vino.
Ambasciatore delle Arti: le socie consigliano la Casa del Sole del parco Trotter, via Giacosa.
di Claudio Riolo
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