venerdì 2 marzo 2018

In cucina non può mancare l’alloro

Foglie dal profumo unico
In cucina non può 

mancare l’alloro

L’alloro è un arbusto aromatico sempreverde, appartiene alla famiglia delle Lauraceae, piante originarie dell’Asia minore ma diffuse già dall’antichità nelle aree mediterranee. 

Le foglie sprigionano un tipico profumo ed un sapore unico. Possono essere raccolte e utilizzate tutto l’anno, ma risultano particolarmente ricche di essenze aromatiche durante l’inverno e all’inizio della primavera. Le bacche, simili quando mature a piccole olive scure, si raccolgono tra ottobre e novembre.

(Foglie dal profumo unico In cucina non può mancare l’alloro)

Le proprietà dell’alloro sono dovute al suo ricco contenuto di oli essenziali, presenti nelle bacche e nelle foglie. La sua azione benefica nei confronti della cura delle malattie è conosciuta fin dai tempi di Greci e Romani. Le foglie fresche d’alloro sono una fonte importante di vitamine, di acido folico e di sali minerali. Inoltre l’acido laurico contenuto nelle foglie possiede proprietà repellenti naturali contro insetti e parassiti. Al pari delle foglie anche le bacche di alloro sono commestibili e racchiudono molte delle proprietà della pianta.

In cucina le foglie fresche o secche si usano per insaporire stufati, brodi, marinate e minestre, piatti di carne e di pesce, per aromatizzare selvaggina, per insaporire alcuni salumi, mostarde, formaggi, preparazioni a base di fichi, funghi, melanzane e quanto viene conservato sott’olio e sotto aceto. Si consiglia di aggiungerle ai legumi per renderli più digeribili scongiurando il rischio di gonfiori addominali. Importante sapere che le foglie di alloro non si mangiano e dunque una volta utilizzate vanno eliminate.

Altri impieghi comuni dell’alloro riguardano la preparazione di liquori, in Emilia Romagna si produce un liquore, Laurino, sfruttando proprio le bacche di alloro che vengono usate in Inghilterra per aromatizzare delle birre. La diffusione e l’ampio uso che se ne fa nella cucina siciliana hanno portato l’alloro ad essere inserito nella lista dei prodotti agroalimentari tradizionali italiani come prodotto tipico siciliano.

L’olio di alloro si utilizza a scopo curativo per massaggi decontratturanti, nel trattamento dell’influenza o per la realizzazione di saponi, famoso quello di Aleppo particolarmente adatto alle pelli delicate e a chi soffre di allergie e intolleranze ai profumi ed altri additivi, comunemente presenti nei detergenti per l’igiene personale.

Secondo la mitologia classica, la pianta di alloro arrivò sulla terra come conseguenza di un amore non corrisposto tra Apollo, dio della luce, innamorato della ninfa Dafne che per sfuggire al corteggiamento si fece trasformare dalla madre Gea in una pianta di alloro. Fin dall’antichità è simbolo di gloria, pace e protezione; veniva utilizzato durante le cerimonie religiose e nei riti magici in quanto si riteneva una pianta utile a proteggere dalla negatività e a purificare. Origini antiche anche per la corona di alloro, i Romani che la apponevano sul capo di chi tornava vittorioso dalle guerre ma anche dei poeti, ancora oggi si utilizza per festeggiare i neolaureati, non a caso la parola laurea deriva dal latino “laurus”. Negli anni Trenta il tennista Fred Perry scelse come caratteristica della propria linea di abbigliamento due rami di alloro incrociati.
di Piera Genta

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