sabato 6 ottobre 2018

Anche la luce artificiale porta benefici

Anche la luce artificiale 

porta benefici
Un aiuto contro 

depressione 

e Alzheimer



Meno luce solare e più luce artificiale. Questa è la condizione in cui ci ritroviamo a vivere sempre più spesso e che è estremamente pericolosa per il nostro benessere psicofisico a detta degli esperti. 

Del resto siamo bombardati costantemente dalla luce artificiale tra ufficio, smartphone, computer, televisione. Tuttavia recenti studi hanno rivelato che anche la luce artificiale può essere sfruttata in modo positivo da noi, a patto che sia un particolare tipo di luce.

Telefoni, televisioni, computer. Il tempo che si passa all’aria aperta è sempre meno. Trascorriamo le nostre vite immersi nella luce artificiale. Molti esperti sostengono che l’esposizione costante può essere dannosa per la nostra salute ma un nuovo studio suggerisce che la luce artificiale può invece avere molti benefici per la salute. Ne ha parlato Vincenzo Tullo, neurologo di Humanitas in un articolo pubblicato su Humanitasalute che qui riportiamo integralmente.

(Anche la luce artificiale porta benefici Un aiuto contro depressione e Alzheimer)


Un’esposizione costante alla luce artificiale sembra essere dannosa per la nostra salute perché inibisce la produzione della melatonina, l’ormone che regola il sonno, innescando una perenne sensazione di sonnolenza. Il rischio sarebbe addirittura quello di aumentare il rischio di obesità, diabete, problemi cardiaci, ipertensione e depressione e la maggiore responsabile sarebbe la troppa luce blu a cui ci si espone durante la notte, quella cioè emessa da smartphone e altri dispositivi elettronici. 

La luce artificiale che ci sembra bianca in realtà contiene una grande quantità di luce blu all’interno che inibisce la produzione di melatonina. Purtroppo questo tipo di luce si trova anche nelle comuni lampadine a risparmio energetico che emettono più luce blu rispetto alle lampadine a incandescenza vecchio stile che sono state eliminate dal 2009 a causa delle normative europee. Per fortuna i moderni dispositivi elettronici danno la possibilità di regolare la luce blu tramite le funzioni di regolazione notturna: l’impostazione “night shift”, cambia il colore dello schermo dandogli una tonalità più calda, di colore giallo-rossastro durante la notte, per rendere apparentemente più facile dormire dopo aver usato il dispositivo.

Nel 2012, i ricercatori della Stony Brook University negli Stati Uniti hanno scoperto che i raggi emessi da lampadine fluorescenti compatte (le lampadine a risparmio energetico tubolari e di varie forme) possono danneggiare la pelle, proprio come farebbe il sole. L’American Medical Association hanno afferma inoltre che l’impatto delle moderne lampade a LED potrebbe essere cinque volte superiore a quello dei lampioni tradizionali. La luce artificiale non è tuttavia del tutto nociva e può anche fornire benefici per la salute. 

Tutto dipende da come viene usata, per cosa viene usata e quando viene usata. L’uso di “light box”, scatole luminose che servono a curare il disturbo affettivo stagionale Sad è ben noto e la ricerca sta dimostrando sempre più che la terapia della luce può aiutare a curare chi ha la depressione tutto l’anno. In uno studio curato dall’Università della British Columbia, 122 pazienti depressi sono stati esposti a 30 minuti di luce intensa subito dopo essersi svegliati ogni giorno per otto settimane e il trattamento ha migliorato il loro benessere generale. Come i farmaci antidepressivi, la luce può stimolare la produzione di importanti sostanze chimiche nel cervello, come la serotonina e la dopamina. Nel frattempo, gli scienziati olandesi hanno scoperto che la terapia a luce può aiutare anche a ridurre l’agitazione notturna nei pazienti di Alzheimer. 
Il trattamento sembra aiutare a reimpostare i ritmi sonno-veglia del corpo disturbato, in modo che i pazienti dormano meno durante il giorno e più di notte. Infine, altri studi hanno dimostrato che le scatole luminose possono aiutare a ridurre i sintomi nei pazienti affetti da Parkinson, tra cui depressione, disturbi del sonno e, per alcuni, tremore.
La temperatura della luce viene misurata in kelvin (K) e viene spesso indicata sulla confezione. La luce “più calda”, come la luce arancione intenso, ha meno kelvin. Ad esempio, una candela ha circa 1500 K mentre la luce diurna, che contiene più sfumature blu, ha spesso più di 5.000 K. Se si desidera riprodurre la luce calda e leggermente gialla di una vecchia lampadina a incandescenza, è necessario scegliere una lampadina a risparmio energetico nel cosiddetto spettro del “bianco caldo”, che si aggira sui 2700 K. In una cucina o in un bagno invece potremmo aver bisogno di un bianco più luminoso, noto come “bianco naturale” (3000K) Italiaatavola
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