Ullo, il filtro
che toglie
i solfiti al vino
Si chiama Ullo, è stato ideato nel 2014 da una startup americana di Chicago composta da 2mila finanziatori ed è stato brevettato per eliminare i solfiti presenti nel vino.
James Kornacki è il fondatore della startup che ha ottenuto 250mila dollari per portare a termine il progetto. James è l’inventore della tecnologia Selective Sulphite Capture e ha conseguito un dottorato in chimica presso la Northwestern University.Questa tecnologia permette al vino di ritornare al suo stato naturale, senza solfiti artificiali aggiunti, come conservanti. Il filtro è stato progettato assieme a Minimal, un collettivo di designer e ingegneri fondato nel 2007 da Scott Wilson, design director della Nike.
Proporre un vino senza solfiti eviterebbe, secondo gli inventori, mal di testa e ridurrebbe i postumi della sbornia. A sfruttare questa novità sarebbero anche tutti coloro i quali sono allergici o intolleranti ai solfiti.
Il filtro è composto da tre parti: una coppa in silicone in cui versare il vino; un filtro in polimero simile a quelle del caffè; un aeratore che, ruotandolo, permettere di ossigenare il vino. Il punto centrale è il filtro che sfrutta il legame covalente che si viene a creare le particelle di solfiti e i polimeri: legandosi ad essi, restano intrappolati mentre le altre sostanze presenti nel vino si versano nel bicchiere.
La forma di questo dispositivo permette di usarlo con vare tipologie di bicchiere, o di utilizzarlo direttamente nel decanter. In aggiunta, vi è la possibilità di ossigenare il vino a seconda delle sue caratteristiche e delle proprie preferenze.
Italiaatavola
Per informazioni: www.coltelleriacollini.it
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