Anche il bagnino ha perso il suo fascino. Persino uno dei mestieri simbolo della stagione estiva nelle località balneari deve fare i conti con l'ormai costante carenza di personale nel settore del turismo. L'allarme arriva dalla Versilia, dove alcuni stabilimenti potrebbero addirittura far fatica ad aprire, ma è un problema che coinvolge gran parte delle destinazioni turistiche italiane sul mare.
E il ritorno del turismo ha fatto venire a galla un'altra criticità: mancano le guide turistiche. Molti professionisti infatti, a causa del Covid, hanno scelto altri lavori...
Mancano i bagnini: allarme in Versilia
La stagione estiva è ormai alle porte ed entrano così in servizio anche i bagnini. Dal 1° maggio, nei lidi, dovrà essere garantita la sorveglianza nei festivi e pre-festivi dalle 9.30 alle 18.30. Poi, dal 15 giugno al 15 settembre, l'obbligo entrerà in vigore per tutta la settimana, dalle 9 alle 19. Nulla di straordinario o inusuale, peccato però che i bagnini non ci siano.
A raccontarlo al quotidiano La Nazione è Marco Daddio, presidente dei balneari di Lido di Camaiore. «Ci sono problemi perché è in corso un ricambio generazionale tra i bagnini e purtroppo il periodo dei due anni di Covìd ha rallentato anche le frequenze dei corsi per attribuire i brevetti - ha sottolineato - Mancano le sostituzioni sui giorni liberi e le coperture dei periodi di pausa pranzo».
Più drastico Luca Lippi, presidente dei balneari di Viareggio, sempre sulle colonne de La Nazione. «Abbiamo dei bagni che potrebbero avere delle difficoltà ad aprire - ha spiegato - Negli ultimi anni il numero dei bagnini era sempre diminuito, in più con il Covid i corsi sono rallentati e ora mancano le nuove leve. Oltre tutto, i ragazzi non li possiamo gettare subito nella mischia: vanno formati, ci vuole calma, è un mestiere di responsabilità».
Nemmeno la Romagna ride
Se la Versilia piange, la Romagna non ride. «Non troviamo personale - ha confessato al Resto del Carlino Diego Casadei, presidente della Cooperativa bagnini di Riccione - Agli annunci non risponde nessuno». I lidi si trovano così costretti ad arrangiarsi, magari trovando la soluzione interna, arruolando vale a dire figli e nipoti.
La colpa? Per qualcuno è del reddito di cittadinanza. «Con un reddito garantito c’è chi se ne sta a casa e magari pensa a qualche lavoretto in nero per arrotondare», ha evidenziato Mauro Vanni, della Cooperativa Rimini Sud.
Va così un po' dappertutto
Una situazione, quella emersa in Versilia ed Emilia Romagna, che si ripete un po' dappertutto. A Ostia, per esempio, mancano bagnini per le spiagge libere. E bagnini mancano anche all'Elba, a Jesolo e in Puglia.
C'è anche il problema delle guide turistiche
Detto dei bagnini, che si aggiungono a camerieri, cuochi ed altri professionisti della ristorazione e dell'accoglienza, le località turistiche devono fare i conti con un'altra carenza, quella delle guide. In questi due anni di Covid molte persone hanno deciso di intraprendere altri percorsi professionali e ora che il turismo è tornato è rimasto il vuoto.
In questo caso l'allarme arriva da Ravenna, raccontato dal Corriere di Romagna, ma non si tratta di certo di un caso isolato. Nella città romagnola la quantità di guide ha subito un drastico calo e adesso, complice anche la forte ripartenza registrata a partire da Pasqua, i professionisti ravennati hanno bisogno di supporto dalla guide di tutta la regione. «Con le nostre forze non potevamo soddisfare tutte le prenotazioni giunte - ha confermato Federica Mazzotti di Confguide - Non è affatto semplice trovare rimpiazzi. La legge di riforma della nostra professione è ancora ferma e molti non si avvicinano per questo».
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