giovedì 5 maggio 2022

Ristorazione collettiva: ecco le norme per avere i contributi a fondo perduto

 

Ristorazione collettiva: 

ecco le norme 

per avere i contributi 

a fondo perduto

Per la gestione 2020. Finalmente arrivano i modelli e le regole per avere fino a 10mila euro per le mense che hanno avuto cali di oltre il 15% del fatturato durante la pandemia


Arrivano le istruzioni operative per accedere al contributo a fondo perduto per la ristorazione collettiva previsto dal Dl Sostegni bis (Dl n. 73/2021, art. 43-bis). Rientrano tra i beneficiari le imprese che svolgono servizi di ristorazione di comunità, come per esempio mense scolastiche, aziendali, ospedaliere, che nel 2020 hanno avuto un calo di ricavi non inferiore al 15% rispetto al 2019. Con un provvedimento di oggi sono approvati il modello e le modalità per la trasmissione dell’istanza, che può essere effettuata in via telematica a partire dal 6 giugno e fino al 20 giugno 2022. L’importo riconosciuto per ciascuna impresa sarà accreditato direttamente sul conto corrente del beneficiario.

Ristorazione collettiva, finalmente arrivano le le norme per avere i contributi a fondo perduto

Chi può accedere al contributo ristorazione collettiva

Come previsto dal decreto del Ministero dello sviluppo economico di concerto con il Ministero dell’economia e delle finanze del 23 dicembre 2021, possono accedere al contributo le imprese che svolgono servizi di ristorazione non occasionale definiti da un contratto con un committente, pubblico o privato, per la ristorazione di una comunità delimitata e definita – ad esempio la ristorazione per scuole, uffici, università, caserme, strutture ospedaliere, assistenziali, socio-sanitarie e detentive - con un’attività individuata dal codice Ateco 56.29.10 (“Mense”) o 56.29.20 (“Catering continuativo su base contrattuale”), le quali abbiano subito nel 2020 una riduzione dei ricavi non inferiore al 15% rispetto al 2019. Per le imprese costituite nel corso del 2019 la determinazione del calo del fatturato previsto dalla norma sarà calcolata in base ai valori degli imponibili delle fatture emesse e dei corrispettivi certificati nei periodi infrannuali di riferimento. Per accedere al contributo, le imprese devono risultare regolarmente costituite, iscritte e attive nel Registro delle imprese alla data di presentazione dell’istanza, avere sede legale o operativa ubicata sul territorio nazionale e presentare un ammontare dei ricavi nell’anno 2019 generato per almeno il 50% dai corrispettivi per i contratti di ristorazione collettiva.

Come si invia l’istanza

Il modello per richiedere il contributo dovrà essere trasmesso dal 6 giugno al 20 giugno 2022 utilizzando i canali telematici dell’Agenzia delle Entrate o il servizio web disponibile nell’area riservata del portale “Fatture e Corrispettivi” del sito internet dell’Agenzia. La trasmissione può essere effettuata anche da un intermediario delegato alla consultazione del Cassetto fiscale o al servizio di consultazione e acquisizione delle fatture elettroniche del portale “Fatture e Corrispettivi”; in alternativa il richiedente può conferire una specifica delega. L’istanza deve contenere l’indicazione del possesso dei requisiti previsti, dell’assenza di cause di esclusione o ostative, del numero di lavoratori dipendenti alla data del 31 dicembre 2019 necessario ai fini della ripartizione delle risorse finanziarie stanziate, e del rispetto delle condizioni e dei limiti della sezione 3.1 del Temporary Framework (Comunicazione della Commissione europea del 19 marzo 2020 C(2020) 1863 final “Quadro temporaneo per le misure di aiuto di Stato a sostegno dell'economia nell'attuale emergenza del COVID-19” e successive modificazioni). Il sostegno spettante verrà accreditato direttamente sul conto corrente del beneficiario indicato nell’istanza.

A quanto ammonta il contributo 

Le risorse finanziarie (articolo 43-bis, comma 1, del Dl Sostegni bis) sono ripartite prioritariamente in egual misura tra i tutti i soggetti che hanno validamente presentato l’istanza fino all’importo di 10.000 euro ciascuno. Le eventuali risorse finanziarie rimanenti saranno ripartite tra tutti i soggetti beneficiari a seconda del numero di lavoratori dipendenti di ciascuna impresa rispetto alla somma dei lavoratori dipendenti di tutte le imprese che hanno presentato richiesta e per le quali il contributo risulta spettante, ferme restando le condizioni del Temporary Framework attualmente vigenti. italiaatavola

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