Affitti alle stelle e scritte sui muri contro i turisti: cresce il malcontento a Firenze
Firenze sta vivendo tensioni simili a Barcellona: i residenti, stanchi del turismo di massa, hanno scritto delle frasi sui muri contro i turisti. La sindaca Funaro teme un'escalation e ha proposto di limitare gli affitti brevi nel centro storico per migliorare le condizioni di vita. Ma la misura ha suscitato polemiche e critiche
Firenze (quasi) come Barcellona. Se nella città spagnola - o meglio, catalana - ci sono state manifestazioni e proteste contro l'overtourism (addirittura con spari di pistole ad acqua, costringendoli a fuggire da bar e ristoranti) che negli ultimi anni ha fatto schizzare alle stelle i prezzi degli affitti, nel capoluogo toscano, per ora, i residenti si sono limitati a scrivere sui muri «Tourists go home» o «Yankee go home», in italiano «Turisti andate a casa» e «Americano torna a casa». Sì, non si è ancora arrivati ai livelli della Catalogna, ma il clima rischia di scaldarsi nel breve periodo. Una situazione che non piace alla sindaca Sara Funaro, che si è detta preoccupata per la crescente tensione e che ha sottolineato la necessità di prevenire un'escalation simile a quella di Barcellona: «Vogliamo evitare tutto ciò. Quando ho avuto vari confronti in questi giorni avevo portato ad esempio la situazione di Barcellona dove tanti cittadini sono scesi in piazza ed ho detto che a Firenze dobbiamo intervenire per evitare di arrivare a questo. Le scritte non vanno bene».
A Firenze crescono l'affluenza turistica e il malcontento dei residenti
Il crescente malcontento tra i residenti di Firenze è in parte alimentato dall'aumento senza precedenti dell'affluenza turistica. Basti pensare che nei primi cinque mesi del 2024, come riferito dalla Regione Toscana, la città ha visto un incremento del 3,1% rispetto ai dati prepandemici del 2019, confermando un trend positivo nel turismo, ma al tempo stesso sollevando preoccupazioni per le conseguenze collaterali.
Firenze sull'orlo della rivolta: i residenti dicono basta al turismo di massaL'incremento del turismo ha infatti portato a una pressione crescente sul mercato degli affitti, con l'aumento dei costi rendendo difficile per i residenti permanenti e per gli studenti trovare abitazioni a prezzi accessibili. Negli ultimi tre anni, la disponibilità di posti letto per affitti brevi è aumentata di ben 20mila unità, contribuendo alla difficoltà di accesso alla residenza per la popolazione locale.
Il primo intervento del Comune di Firenze:
vietare nuovi affitti brevi nell'area Unesco
Per cercare di affrontare questa situazione, lo scorso 30 luglio il Consiglio comunale di Firenze ha approvato una nuova delibera per limitare gli affitti brevi nel centro storico, un'area protetta dall'Unesco. Una nuova misura che sostituisce una precedente normativa bocciata dal Tribunale amministrativo regionale (Tar) della Toscana per motivi formali. L'obiettivo della delibera è quello di vietare la registrazione di nuovi alloggi per affitti brevi e di migliorare così le condizioni di abitabilità per i residenti permanenti.
La sindaca di Firenze, Sara FunaroTuttavia, la decisione ha suscitato polemiche. Vincenzo Donvito Maxia, presidente dell'associazione Aduc (Associazione per i diritti degli utenti e consumatori), ha criticato l'approccio del Comune, affermando che servirebbe un piano di rinascita più ampio e non solo misure tampone. «Bisogna ridurre drasticamente le imposte sui proprietari che affittano a famiglie e studenti, piuttosto che favorire le aziende che utilizzano gli immobili per scopi commerciali o alberghieri».
Funzionerà la nuova manovra del Comune? Lo dirà il tempo, ma quello che è certo è che i cittadini di Firenze stanno vivendo un periodo di malumore e che l'intervento del Comune è oggettivamente destinato solamente ad un'area esclusiva della città (sicuramente fuori budget dalle famiglie di ceto medio-basso e degli studenti universitari).Detto ciò, va assolutamene trovato un compromesso: perché sì, vanno tutelati i cittadini, ma d'altro canto il turismo non va sradicato completamente.
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