Negli ultimi anni, sempre più hotel e resort di montagna hanno introdotto nei propri programmi di benessere un’attività insolita ma antica: camminare a piedi nudi. Non solamente sui prati o tra i boschi, ma persino sulla neve, per un’esperienza sensoriale capace di stimolare il corpo e rigenerare la mente. Il cosiddetto barefooting - o barefoot walking - nasce come pratica naturale di contatto con la terra, e oggi trova spazio nei percorsi spa, nei centri termali e nei resort che propongono un ritorno all’essenzialità, al gesto primitivo del camminare libero da scarpe e distrazioni.
I benefici di un gesto naturale
Dietro la semplicità del camminare scalzi si nasconde una terapia naturale dai numerosi effetti positivi. Il contatto diretto con il terreno stimola i muscoli plantari e rafforza le caviglie, migliorando l’equilibrio e la postura. Ogni superficie - erba, sabbia, sassi o neve - sollecita in modo diverso i punti riflessi del piede, con benefici che si estendono a tutto il corpo. La pressione alternata sulle piante dei piedi agisce come un massaggio, favorendo la circolazione e aiutando a scaricare le tensioni accumulate.
Il barefooting è anche una forma di allenamento sensoriale: il piede, liberato dalla costrizione delle suole, impara a percepire variazioni di temperatura, consistenza e inclinazione, sviluppando una maggiore consapevolezza del movimento. Allo stesso tempo, la pratica esercita un effetto calmante sul sistema nervoso. Diversi studi sul grounding - il contatto diretto con la terra - hanno mostrato una possibile riduzione dei livelli di stress e un miglioramento della qualità del sonno, grazie alla stabilizzazione del ritmo circadiano e all’equilibrio energetico del corpo.
Per chi desidera avvicinarsi a questa esperienza, è consigliato procedere gradualmente. I percorsi barefoot presenti in molti eco-resort e parchi naturali italiani permettono di camminare in sicurezza su superfici diverse, alternando tratti di legno, corteccia, argilla, sabbia e acqua. L’attività, se praticata con costanza, può diventare un piccolo rituale quotidiano di benessere, adatto a tutte le età.
Attenzione e consapevolezza: le regole per praticarlo in sicurezza
Come ogni attività legata al corpo, anche il barefooting richiede attenzione e ascolto. Non tutte le superfici sono adatte, e non tutte le condizioni fisiche consentono di praticarlo senza precauzioni. È importante evitare zone dove il terreno possa nascondere vetri, spine, pietre appuntite o residui metallici. Il passaggio dalla scarpa al piede nudo dovrebbe essere progressivo: iniziare con pochi minuti su terreni morbidi, per poi aumentare gradualmente durata e varietà del percorso.
Dopo ogni camminata è bene pulire e controllare i piedi, asciugandoli con cura e applicando una crema idratante o lenitiva. Chi soffre di problemi circolatori, neuropatie o patologie del piede dovrebbe chiedere consiglio a un medico prima di iniziare.
Un’esperienza che riconnette
In un’epoca dominata dalla tecnologia e dalla velocità, il barefooting è un invito a rallentare e a riscoprire il contatto diretto con gli elementi naturali. Non si tratta solamente di una moda wellness, ma di un modo di ritrovare equilibrio e radicamento, riscoprendo il piacere di sentire il terreno sotto i piedi. Camminare scalzi nella neve, nell’erba o sui sassi diventa così un gesto simbolico: un ritorno a ciò che è essenziale, un modo per ricordare che la salute - fisica e mentale - passa anche attraverso la semplicità del contatto con la natura. In ogni passo, un piccolo atto di libertà.

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