venerdì 7 novembre 2025

Il “signore degli spumanti” sbarca in Puglia

Il “signore degli spumanti” 

sbarca in Puglia e firma 

un Primitivo sorprendente

Mattia Vezzola, storico enologo bresciano, firma per Masseria Le Fabriche un rosso intenso e moderno: MarrubiuM, un Primitivo con un tocco di Aglianico che unisce potenza e finezza, mare e terra

di Mariella Morosi

Èstato Mattia Vezzola, protagonista della storia dell’enologia italiana moderna degli ultimi decenni, insieme al master of wine Gabriele Gorelli, a presentare a Roma, all’Urban Hotel Six Senses, il suo MarrubiuM Riserva Del Bono 2022, un Primitivo di Manduria Doc della Masseria Le Fabriche. Per il "signore degli spumantibresciano è stata un’esperienza nuova dar vita a un rosso pugliese che esprimesse tutta la sua intensità e potenzialità espressivama con una freschezza ed eleganza.

Il “signore degli spumanti” sbarca in Puglia e firma un Primitivo sorprendente

Il MarrubiuM Riserva Del Bono 2022

A convincerlo, dopo un’iniziale perplessità, è stata la bellezza dell’area affacciata sul mar Ioniotra Taranto e Gallipolicosì come aveva affascinato cinque anni fa l’amico industriale Rinaldo Del Bono, che volle fortemente acquistare quella che già dagli anni ’80 era azienda vinicola con il nome Le Fabriche. Comprende oltre 100 ettari25 a vigneti80 a uliveti secolari e 15 a bosco mediterraneo, ed ha al centro una grande masseria seicentesca.

MarrubiuM: l’anima del territorio tra potenza ed eleganza

MarrubiuM, Primitivo con 15% di Aglianico, racchiude l’essenza di quel territorio e l’unicità del lavoro di chi ha saputo interpretarlosfumandone potenza e concentrazione. Rosso rubino intenso, 14,5 gradi, è elegante e fresco con sentori florealimentre ciliegia e ribes nero anticipano note speziateAnche nel nome è legato al luogo dove nasceMaruggioche deriva dal latino Marrubiumerba medicamentosa molto diffusa nel territorio.

Questa prima e unica etichetta della cantinasul mercato da pochi mesiè volutamente limitata a 12.500 bottiglie e 200 magnumtutte numerateÈ il frutto di un nuovo corso enologico, non solo progetto produttivo ma culturale, condotto con impegno rispettoso e a basso impatto. Per Vezzola è l’unico possibile per preservare l’identità genetica e naturale del luogoche diventa il vero valore competitivo di un vinoirripetibile altrove. «Con MarrubiuM - dice - volevamo un vino che interpretasse il luogo dove nasce e la sua biodiversità, non rincorrere modelli o logiche di mercato».

Un progetto condiviso con la natura

Il percorso, fondato sul dialogo con la natura e condiviso da Del Bono, si è arricchito di idee ed esperienze e, con ricerca e innovazione, è stato portato avanti in collaborazione con l’agronomo Pierluigi Donna e il vivaista Pierre-Marie Guillaume, pioniere nella ricerca genetica. La selezione massale attinge al patrimonio di vigne centenarie ad alberello e a spallierapiante madri che danno le gemme per i nuovi innestiLa vicinanza del marecon una brezza costantecompleta l’equilibrio tra il terreno calcareo-argillosoil ventola luce e la vitalità della piantasopra e sotto il suolo. «La vite deve vivere a lungo - dice Vezzola - perché continui a dare uve di qualitàNon bisogna sfruttarlama lasciarle la libertà di produrre e cresceresenza limitarne il fogliame. È prezioso per la protezione del grappolo da situazioni estreme, come picchi di calore o eccesso di umidità, prevenendo la perdita delle componenti aromatiche».

Vinificazione e filosofia produttiva

L’allevamento è a cordone speronato e, dopo la vendemmia della prima settimana di settembre e una selezione ad acino delle uve, la vinificazione è tradizionale e a temperatura controllataIl successivo affinamento è affidato per il primo anno a barrique di rovere biancopoi va per lo stesso periodo in bottigliacon grande potenziale di invecchiamentoPer l’enologo il valore reale del vino non è nella sua immediatezzama nella sua evoluzione, che può far esaltare la vocazionalità del luogo dove nasce, se è in grado di esprimerla, e questa nuova etichetta reinterpreta, valorizzandola, la vocazione millenaria dell’Alto Salento.

Il “signore degli spumanti” sbarca in Puglia e firma un Primitivo sorprendente

I vigneti della Masseria Le Fabriche

«La qualità è il punto di partenzal’obiettivo è l’unicità - ha detto al tasting romano - ma oggi produrlo rappresenta un impegno gravoso e un lavoro responsabilecon un monitoraggio continuo per mantenere l’equilibrio armonico dell’ecosistema. All’inizio ho tentato di dissuadere Del Bono dall’impresa, ma poi la sua idea, fondata sul rispetto e sulla voglia di fare qualcosa ai massimi livelli, mi ha convinto. E poi lui è un velista e - così come i marinai si orientavano seguendo le stelle - Le Fabriche guarda avanti combinando antichi saperi e tecniche moderne per un futuro che rispetta e valorizza il suo passatoOggi, dopo 40 anni in Bellavista, considero questa avventura una delle più interessantianche perché il Primitivo ha delle analogie con il Groppelloche conosco bene. Gli anni ’70 hanno segnato una svolta nell’enologia del vinograzie al lavoro di quelli della mia generazione, e ora dobbiamo essere orgogliosi dei nostri viniun’eredità da lasciare ai giovani».

SP130 74020 Maruggio (Ta)

Tel +39 334 2884251 

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