giovedì 6 novembre 2025

L’Italia piace sempre di più, anche fuori stagione

 

Un Paese in viaggio: l’Italia piace 

sempre di più, 

anche fuori stagione

Un’estate chiusa con otto camere vendute ogni dieci disponibili e un autunno già a metà occupazione raccontano la forza di un settore che non conosce sosta. Crescono i flussi stranieri, spinti da Francia e Germania, e aumenta la spesa media giornaliera: il turismo italiano consolida la sua tenuta anche oltre la stagione calda

Un Paese in viaggio: l’Italia piace sempre di più, anche fuori stagione

Archiviata un’estate da otto camere vendute ogni dieci disponibiliil turismo in Italia non conosce treguaA fine ottobrecon l’autunno ormai nel vivogli operatori segnalano infatti che metà delle camere per i prossimi mesi è già prenotata. Un dato che racconta la continuità di un comparto in continuo movimento, capace di attrarre un pubblico sempre più internazionale. A guidare la domandaFrancia e Germaniaseguite da SvizzeraBelgioPaesi Bassi e AustriaÈ questo il primo quadro tracciato dall’ultima indagine Isnart per Unioncamere ed Enit.

Il nuovo viaggiatore: più attivo, curioso 

e legato ai territori

Per il quarto anno consecutivoil patrimonio storico e culturale si conferma la prima motivazione di viaggio (35% dei turisti), davanti alla facilità di collegamenti (22%) e alla vicinanza geografica (20%). Ma rispetto a quindici anni fal’approccio del viaggiatore è cambiatoChi sceglie l’Italia oggi vuole muoversiesplorarevivere esperienze più attive e legate alla vita dei luoghidalle tradizioni artigiane alla cucina locale. Lo conferma un dato: il 76% dei turisti ha fatto escursionicontro il 37% del 2010Cresce anche la curiosità verso le mete meno notecon il “desiderio di visitare luoghi sconosciuti” salito dall’ottavo al quarto posto tra le motivazioni di viaggio.

Un Paese in viaggio: l’Italia piace sempre di più, anche fuori stagione

Chi sceglie l’Italia oggi vuole muoversi, esplorare, vivere esperienze più attive e territoriali

E anche i grandi eventiculturalisportivi o religiosistanno tornando a contarepassando dal 19° al 17° posto. Intanto, è cambiato anche il pubblico complice anche il caro vita per gli stessi italiani. Infatti, la componente straniera rappresenta oggi il 56% dei pernottamenti estivi (era il 46% nel 2010), e si tratta di viaggiatori mediamente più alto spendenticon una spesa giornaliera di 86 euro per l’alloggio e 105 euro per tutto il restoristorantiesperienzetrasportishopping.

Estate 2025: laghi, terme e città d’arte 

in testa alle preferenze

Tra le mete più richieste dell’estate da poco conclusa primeggiano i laghicon l’84% di camere occupate in agosto e il 77% in luglioseguiti dalle destinazioni termali (81% e 75%). Le grandi città d’arte si sono confermate solidecon un tasso di riempimento del 78% in agosto e del 74% in luglioseguite dalla montagna (77% e 71%). Secondo i dati di “Location Intelligence”, in Italia sono stati monitorati 32,4 milioni di turisti nel periodo estivodi cui il 55% stranieri (+3,5% rispetto al 2024).

Un Paese in viaggio: l’Italia piace sempre di più, anche fuori stagione

I laghi tra le mete più richieste dell’estate 2025

Tra le regioni più dinamiche c’è il Laziospinto dall’effetto Giubileo+6,5% di turisti rispetto alla scorsa estatecon un riflesso positivo anche sulle località costiere (+7%). «Da questa indagine emerge chiaramente l’unicità dell’Italia. I turisti stranieri, che investono quotidianamente circa 200 euro nelle nostre località, vogliono provare un’esperienza unica, toccando con mano l’italianità. Dalle degustazioni enogastronomiche alla scoperta di mete meno note, siamo in grado di rispondere alle esigenze delle nuove generazioni di turisti» ha commentato Ivana Jelinic, ad di Enit.

Santanchè: «La destagionalizzazione sta mostrando i primi frutti»

Anche il ministro del TurismoDaniela Santanchèha voluto sottolineare la solidità e l’importanza del comparto: «L’Italia continua a essere una meta ambita a livello mondialee la destagionalizzazione del turismo sta già mostrando i suoi primi frutti. La spesa giornaliera dei turisti, che investono in media circa 200 euro, sottolinea l’importanza cruciale del turismo come leva economica per i nostri territori. Ogni visita contribuisce non solo a sostenere l’economia localema anche a valorizzare il nostro straordinario patrimonio culturale e naturalerendendo l’Italia un’esperienza unica e indimenticabile per chi la scoprein qualsiasi periodo dell’anno».

Intantoanche la filiera inizia a evolversiQuasi un terzo degli hotel italiani dichiara infatti di utilizzare regolarmente strumenti di intelligenza artificialepercentuale che sale al 47% tra le strutture a quattro e cinque stelleL’AI viene impiegata soprattutto per velocizzare le prenotazionimigliorare l’assistenza remota al cliente tramite chatbot e monitorare la sicurezza. È un segnale di come la tecnologia stia diventando un alleato dell’accoglienzasenza sostituire quel tocco umano che resta la vera cifra dell’ospitalità italianaMa, ricordiamo, c’è ancora molto su cui lavorare. Il potenziale italiano è enorme.

Nessun commento:

Posta un commento