Gavi, l’abbraccio
al territorio
nell’etichetta 2020
del Consorzio
La principessa Gavia rappresentata da Riccardo Guasco |
Sulla bottiglia istituzionale di quest’anno l’immagine della principessa Gavia raffigurata da Riccardo Guasco. Un disegno che rappresenta la voglia di guardare avanti dopo l'emergenza Covid.
La principessa Gavia esce sinuosa da un bicchiere che contiene tutte le sfumature di colore e morfologiche del Gavi, una delle zone piemontesi più vocate sotto il profilo vitivinicolo. Una donna ammaliante che guarda avanti ma che tiene ben salde le proprie radici, a testimoniare che anche in un periodo di emergenza, sanitaria ed economica, come quello attuale, si può guardare avanti con delle certezze.
ll Consorzio Tutela del Gavi presenta in anteprima l’etichetta della bottiglia istituzionale 2020 – Vendemmia 2019 – della Denominazione. Come ogni anno, dal 2013, con una degustazione alla cieca i Produttori del Gavi e una commissione di sommelier seleziona il vino che meglio rappresenta la personalità del Gavi nella vendemmia appena trascorsa. Su questo, che verrà scelto nelle prossime settimane, si appone ogni anno una diversa etichetta – spesso d’artista – che valorizza il territorio o racconta una storia della Denominazione.
L’etichetta di quest’anno, affidata all’artista Riccardo Guasco, è di grande attualità in concomitanza con il progetto Valore Gavi con il quale nel 2020 il Consorzio si è dato l’obiettivo di sostenere e valorizzare l’intero territorio di cui è espressione. Riccardo Guasco, innamorato dei vecchi manifesti di inizio Novecento, di Picasso e Depero, delle avanguardie artistiche del '900, della grafica e degli storici personaggi de Il Corriere dei Piccoli e del il ciclismo eroico. Nei suoi lavori miscela poesia e ironia, creando illustrazioni che fanno sorridere lo sguardo. Nel corso della sua carriera ha collaborato con The New Yorker, Los Angeles Magazine, ENI, Diesel, Longines, Greenpeace, Emergency, Moby e molti altri.
L’etichetta 2020 rappresenta un forte abbraccio al territorio della Principessa Gavia, la nobildonna che la leggenda dice abbia dato nome al borgo di Gavi: le sue braccia cingono le colline della denominazione del Gavi Docg, lembo a sud del Piemonte; i vigneti di Cortese dalla storia millenaria; il Forte, antico avamposto dell’entroterra genovese; i suoi capelli sono il Mar Ligure da cui è partito il Gavi, il Grande Bianco Piemontese, sulle prime navi che solcavano l’Oceano dirette nel Nuovo mondo.
Il paesaggio con la sua marcata biodiversità, il vino e le cantine, le fortezze e i castelli, la posizione strategica tra il Mar Ligure e le direttrici verso Torino e Milano sono i punti di forza anche della “Destinazione Gavi”, il nuovo progetto di Enoturismo lanciato dal Consorzio per valorizzare un angolo di Piemonte ancora poco frequentato dal turismo delle esperienze ma di grande potenziale. Vino, cultura, natura: ma in questa figura femminile, si esprime anche il significato più profondo di protezione, difesa e salvaguardia del territorio. È la tutela di un patrimonio vinicolo, ed economico, di un’intera filiera che mai come oggi, in un tempo di emergenza globale, diventa un messaggio di positiva e fiduciosa speranza per un futuro più consapevole.
© Riproduzione riservata
ll Consorzio Tutela del Gavi presenta in anteprima l’etichetta della bottiglia istituzionale 2020 – Vendemmia 2019 – della Denominazione. Come ogni anno, dal 2013, con una degustazione alla cieca i Produttori del Gavi e una commissione di sommelier seleziona il vino che meglio rappresenta la personalità del Gavi nella vendemmia appena trascorsa. Su questo, che verrà scelto nelle prossime settimane, si appone ogni anno una diversa etichetta – spesso d’artista – che valorizza il territorio o racconta una storia della Denominazione.
L’etichetta di quest’anno, affidata all’artista Riccardo Guasco, è di grande attualità in concomitanza con il progetto Valore Gavi con il quale nel 2020 il Consorzio si è dato l’obiettivo di sostenere e valorizzare l’intero territorio di cui è espressione. Riccardo Guasco, innamorato dei vecchi manifesti di inizio Novecento, di Picasso e Depero, delle avanguardie artistiche del '900, della grafica e degli storici personaggi de Il Corriere dei Piccoli e del il ciclismo eroico. Nei suoi lavori miscela poesia e ironia, creando illustrazioni che fanno sorridere lo sguardo. Nel corso della sua carriera ha collaborato con The New Yorker, Los Angeles Magazine, ENI, Diesel, Longines, Greenpeace, Emergency, Moby e molti altri.
L’etichetta 2020 rappresenta un forte abbraccio al territorio della Principessa Gavia, la nobildonna che la leggenda dice abbia dato nome al borgo di Gavi: le sue braccia cingono le colline della denominazione del Gavi Docg, lembo a sud del Piemonte; i vigneti di Cortese dalla storia millenaria; il Forte, antico avamposto dell’entroterra genovese; i suoi capelli sono il Mar Ligure da cui è partito il Gavi, il Grande Bianco Piemontese, sulle prime navi che solcavano l’Oceano dirette nel Nuovo mondo.
Il paesaggio con la sua marcata biodiversità, il vino e le cantine, le fortezze e i castelli, la posizione strategica tra il Mar Ligure e le direttrici verso Torino e Milano sono i punti di forza anche della “Destinazione Gavi”, il nuovo progetto di Enoturismo lanciato dal Consorzio per valorizzare un angolo di Piemonte ancora poco frequentato dal turismo delle esperienze ma di grande potenziale. Vino, cultura, natura: ma in questa figura femminile, si esprime anche il significato più profondo di protezione, difesa e salvaguardia del territorio. È la tutela di un patrimonio vinicolo, ed economico, di un’intera filiera che mai come oggi, in un tempo di emergenza globale, diventa un messaggio di positiva e fiduciosa speranza per un futuro più consapevole.
Gavi, l’abbraccio al territorio
nell’etichetta 2020 del Consorzio
Pubblicato il 27 Maggio 2020 | 18:30
Sulla bottiglia istituzionale di quest’anno l’immagine della principessa Gavia raffigurata da Riccardo Guasco. Un disegno che rappresenta la voglia di guardare avanti dopo l'emergenza Covid.
La principessa Gavia esce sinuosa da un bicchiere che contiene tutte le sfumature di colore e morfologiche del Gavi, una delle zone piemontesi più vocate sotto il profilo vitivinicolo. Una donna ammaliante che guarda avanti ma che tiene ben salde le proprie radici, a testimoniare che anche in un periodo di emergenza, sanitaria ed economica, come quello attuale, si può guardare avanti con delle certezze.
La principessa Gavia rappresentata da Riccardo Guasco
ll Consorzio Tutela del Gavi presenta in anteprima l’etichetta della bottiglia istituzionale 2020 – Vendemmia 2019 – della Denominazione. Come ogni anno, dal 2013, con una degustazione alla cieca i Produttori del Gavi e una commissione di sommelier seleziona il vino che meglio rappresenta la personalità del Gavi nella vendemmia appena trascorsa. Su questo, che verrà scelto nelle prossime settimane, si appone ogni anno una diversa etichetta – spesso d’artista – che valorizza il territorio o racconta una storia della Denominazione.
L’etichetta di quest’anno, affidata all’artista Riccardo Guasco, è di grande attualità in concomitanza con il progetto Valore Gavi con il quale nel 2020 il Consorzio si è dato l’obiettivo di sostenere e valorizzare l’intero territorio di cui è espressione. Riccardo Guasco, innamorato dei vecchi manifesti di inizio Novecento, di Picasso e Depero, delle avanguardie artistiche del '900, della grafica e degli storici personaggi de Il Corriere dei Piccoli e del il ciclismo eroico. Nei suoi lavori miscela poesia e ironia, creando illustrazioni che fanno sorridere lo sguardo. Nel corso della sua carriera ha collaborato con The New Yorker, Los Angeles Magazine, ENI, Diesel, Longines, Greenpeace, Emergency, Moby e molti altri.
L’etichetta 2020 rappresenta un forte abbraccio al territorio della Principessa Gavia, la nobildonna che la leggenda dice abbia dato nome al borgo di Gavi: le sue braccia cingono le colline della denominazione del Gavi Docg, lembo a sud del Piemonte; i vigneti di Cortese dalla storia millenaria; il Forte, antico avamposto dell’entroterra genovese; i suoi capelli sono il Mar Ligure da cui è partito il Gavi, il Grande Bianco Piemontese, sulle prime navi che solcavano l’Oceano dirette nel Nuovo mondo.
Il paesaggio con la sua marcata biodiversità, il vino e le cantine, le fortezze e i castelli, la posizione strategica tra il Mar Ligure e le direttrici verso Torino e Milano sono i punti di forza anche della “Destinazione Gavi”, il nuovo progetto di Enoturismo lanciato dal Consorzio per valorizzare un angolo di Piemonte ancora poco frequentato dal turismo delle esperienze ma di grande potenziale. Vino, cultura, natura: ma in questa figura femminile, si esprime anche il significato più profondo di protezione, difesa e salvaguardia del territorio. È la tutela di un patrimonio vinicolo, ed economico, di un’intera filiera che mai come oggi, in un tempo di emergenza globale, diventa un messaggio di positiva e fiduciosa speranza per un futuro più consapevole.
© Riproduzione riservata
La principessa Gavia rappresentata da Riccardo Guasco
ll Consorzio Tutela del Gavi presenta in anteprima l’etichetta della bottiglia istituzionale 2020 – Vendemmia 2019 – della Denominazione. Come ogni anno, dal 2013, con una degustazione alla cieca i Produttori del Gavi e una commissione di sommelier seleziona il vino che meglio rappresenta la personalità del Gavi nella vendemmia appena trascorsa. Su questo, che verrà scelto nelle prossime settimane, si appone ogni anno una diversa etichetta – spesso d’artista – che valorizza il territorio o racconta una storia della Denominazione.
L’etichetta di quest’anno, affidata all’artista Riccardo Guasco, è di grande attualità in concomitanza con il progetto Valore Gavi con il quale nel 2020 il Consorzio si è dato l’obiettivo di sostenere e valorizzare l’intero territorio di cui è espressione. Riccardo Guasco, innamorato dei vecchi manifesti di inizio Novecento, di Picasso e Depero, delle avanguardie artistiche del '900, della grafica e degli storici personaggi de Il Corriere dei Piccoli e del il ciclismo eroico. Nei suoi lavori miscela poesia e ironia, creando illustrazioni che fanno sorridere lo sguardo. Nel corso della sua carriera ha collaborato con The New Yorker, Los Angeles Magazine, ENI, Diesel, Longines, Greenpeace, Emergency, Moby e molti altri.
L’etichetta 2020 rappresenta un forte abbraccio al territorio della Principessa Gavia, la nobildonna che la leggenda dice abbia dato nome al borgo di Gavi: le sue braccia cingono le colline della denominazione del Gavi Docg, lembo a sud del Piemonte; i vigneti di Cortese dalla storia millenaria; il Forte, antico avamposto dell’entroterra genovese; i suoi capelli sono il Mar Ligure da cui è partito il Gavi, il Grande Bianco Piemontese, sulle prime navi che solcavano l’Oceano dirette nel Nuovo mondo.
Il paesaggio con la sua marcata biodiversità, il vino e le cantine, le fortezze e i castelli, la posizione strategica tra il Mar Ligure e le direttrici verso Torino e Milano sono i punti di forza anche della “Destinazione Gavi”, il nuovo progetto di Enoturismo lanciato dal Consorzio per valorizzare un angolo di Piemonte ancora poco frequentato dal turismo delle esperienze ma di grande potenziale. Vino, cultura, natura: ma in questa figura femminile, si esprime anche il significato più profondo di protezione, difesa e salvaguardia del territorio. È la tutela di un patrimonio vinicolo, ed economico, di un’intera filiera che mai come oggi, in un tempo di emergenza globale, diventa un messaggio di positiva e fiduciosa speranza per un futuro più consapevole.
Gavi, l’abbraccio al territorio
nell’etichetta 2020 del Consorzio
Pubblicato il 27 Maggio 2020 | 18:30
Sulla bottiglia istituzionale di quest’anno l’immagine della principessa Gavia raffigurata da Riccardo Guasco. Un disegno che rappresenta la voglia di guardare avanti dopo l'emergenza Covid.
La principessa Gavia esce sinuosa da un bicchiere che contiene tutte le sfumature di colore e morfologiche del Gavi, una delle zone piemontesi più vocate sotto il profilo vitivinicolo. Una donna ammaliante che guarda avanti ma che tiene ben salde le proprie radici, a testimoniare che anche in un periodo di emergenza, sanitaria ed economica, come quello attuale, si può guardare avanti con delle certezze.
La principessa Gavia rappresentata da Riccardo Guasco
ll Consorzio Tutela del Gavi presenta in anteprima l’etichetta della bottiglia istituzionale 2020 – Vendemmia 2019 – della Denominazione. Come ogni anno, dal 2013, con una degustazione alla cieca i Produttori del Gavi e una commissione di sommelier seleziona il vino che meglio rappresenta la personalità del Gavi nella vendemmia appena trascorsa. Su questo, che verrà scelto nelle prossime settimane, si appone ogni anno una diversa etichetta – spesso d’artista – che valorizza il territorio o racconta una storia della Denominazione.
L’etichetta di quest’anno, affidata all’artista Riccardo Guasco, è di grande attualità in concomitanza con il progetto Valore Gavi con il quale nel 2020 il Consorzio si è dato l’obiettivo di sostenere e valorizzare l’intero territorio di cui è espressione. Riccardo Guasco, innamorato dei vecchi manifesti di inizio Novecento, di Picasso e Depero, delle avanguardie artistiche del '900, della grafica e degli storici personaggi de Il Corriere dei Piccoli e del il ciclismo eroico. Nei suoi lavori miscela poesia e ironia, creando illustrazioni che fanno sorridere lo sguardo. Nel corso della sua carriera ha collaborato con The New Yorker, Los Angeles Magazine, ENI, Diesel, Longines, Greenpeace, Emergency, Moby e molti altri.
L’etichetta 2020 rappresenta un forte abbraccio al territorio della Principessa Gavia, la nobildonna che la leggenda dice abbia dato nome al borgo di Gavi: le sue braccia cingono le colline della denominazione del Gavi Docg, lembo a sud del Piemonte; i vigneti di Cortese dalla storia millenaria; il Forte, antico avamposto dell’entroterra genovese; i suoi capelli sono il Mar Ligure da cui è partito il Gavi, il Grande Bianco Piemontese, sulle prime navi che solcavano l’Oceano dirette nel Nuovo mondo.
Il paesaggio con la sua marcata biodiversità, il vino e le cantine, le fortezze e i castelli, la posizione strategica tra il Mar Ligure e le direttrici verso Torino e Milano sono i punti di forza anche della “Destinazione Gavi”, il nuovo progetto di Enoturismo lanciato dal Consorzio per valorizzare un angolo di Piemonte ancora poco frequentato dal turismo delle esperienze ma di grande potenziale. Vino, cultura, natura: ma in questa figura femminile, si esprime anche il significato più profondo di protezione, difesa e salvaguardia del territorio. È la tutela di un patrimonio vinicolo, ed economico, di un’intera filiera che mai come oggi, in un tempo di emergenza globale, diventa un messaggio di positiva e fiduciosa speranza per un futuro più consapevole.
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Stefano Calvi
La principessa Gavia rappresentata da Riccardo Guasco
ll Consorzio Tutela del Gavi presenta in anteprima l’etichetta della bottiglia istituzionale 2020 – Vendemmia 2019 – della Denominazione. Come ogni anno, dal 2013, con una degustazione alla cieca i Produttori del Gavi e una commissione di sommelier seleziona il vino che meglio rappresenta la personalità del Gavi nella vendemmia appena trascorsa. Su questo, che verrà scelto nelle prossime settimane, si appone ogni anno una diversa etichetta – spesso d’artista – che valorizza il territorio o racconta una storia della Denominazione.
L’etichetta di quest’anno, affidata all’artista Riccardo Guasco, è di grande attualità in concomitanza con il progetto Valore Gavi con il quale nel 2020 il Consorzio si è dato l’obiettivo di sostenere e valorizzare l’intero territorio di cui è espressione. Riccardo Guasco, innamorato dei vecchi manifesti di inizio Novecento, di Picasso e Depero, delle avanguardie artistiche del '900, della grafica e degli storici personaggi de Il Corriere dei Piccoli e del il ciclismo eroico. Nei suoi lavori miscela poesia e ironia, creando illustrazioni che fanno sorridere lo sguardo. Nel corso della sua carriera ha collaborato con The New Yorker, Los Angeles Magazine, ENI, Diesel, Longines, Greenpeace, Emergency, Moby e molti altri.
L’etichetta 2020 rappresenta un forte abbraccio al territorio della Principessa Gavia, la nobildonna che la leggenda dice abbia dato nome al borgo di Gavi: le sue braccia cingono le colline della denominazione del Gavi Docg, lembo a sud del Piemonte; i vigneti di Cortese dalla storia millenaria; il Forte, antico avamposto dell’entroterra genovese; i suoi capelli sono il Mar Ligure da cui è partito il Gavi, il Grande Bianco Piemontese, sulle prime navi che solcavano l’Oceano dirette nel Nuovo mondo.
Il paesaggio con la sua marcata biodiversità, il vino e le cantine, le fortezze e i castelli, la posizione strategica tra il Mar Ligure e le direttrici verso Torino e Milano sono i punti di forza anche della “Destinazione Gavi”, il nuovo progetto di Enoturismo lanciato dal Consorzio per valorizzare un angolo di Piemonte ancora poco frequentato dal turismo delle esperienze ma di grande potenziale. Vino, cultura, natura: ma in questa figura femminile, si esprime anche il significato più profondo di protezione, difesa e salvaguardia del territorio. È la tutela di un patrimonio vinicolo, ed economico, di un’intera filiera che mai come oggi, in un tempo di emergenza globale, diventa un messaggio di positiva e fiduciosa speranza per un futuro più consapevole.
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