Obbligo vaccinale, una sicurezza
per i lavoratori di ristoranti
e uffici pubblici.
Ma serve una legge subito
Dopo le parole di Draghi, c'è da superare la posizione contraria all'obbligo della Lega che rischia di allungare i tempi all'inverno. L'epidemiologo La Vecchia: «Possibile bilancio sulle vaccinazioni a novembre»
Il presidente del Consiglio Mario Draghi ha dettato la linea: «Green pass e vaccino obbligatori». Ma quando? Una data ancora non c’è, ma le prime indicazioni potrebbero emergere dalla cabina di regia annunciata da Draghi e attesa per la prossima settimana. In quella sede, il Governo dovrà fare il punto sulle modalità di estensione della certificazione verde e dare maggiori chiarimenti sull’obbligatorietà vaccinale (che per ora tocca “solo” personale scolastico, medico e trasporti). Su quest’ultimo punto, però, ci sono da superare alcuni scogli: politici (le tensioni con la Lega), legislativi (l’introduzione di una legge ad hoc) e sanitari (l’atteso parere dell’Agenzia europea del farmaco sull’utilizzo non emergenziale e condizionato del vaccino come già ha fatto l’Fda negli Usa). E i tempi rischiano di allungarsi all'inverno.
L'andamento opposto di Governo e Lega verso l'obbligo di green pass e vaccinazione
A livello politico, la questione deve tenere conto di due andamenti opposti. Il primo è quello del Governo che, tramite il ministro alla Salute Roberto Speranza e il ministro alla Pubblica amministrazione Renato Brunetta, si è già detto pronto a estendere l’obbligo del green pass ai dipendenti della pubblica amministrazione. Prima finestra temporale utile: ottobre. Il secondo è l’atteggiamento della Lega di Matteo Salvini, partner della maggioranza, protagonista di un voto contrario al green pass alla ripresa dei lavori della Commissione chiamata a trasformare in legge il decreto emanato dal Governo il 6 agosto. «La Lega era e rimane contro obblighi, multe e discriminazioni», ha tagliato corto Salvini subito dopo la conferenza di Draghi.
Tempi lunghi per l'obbligo vaccinale? Intanto via alla terza dose
Una posizione che rischia di rallentare il processo legislativo necessario all’introduzione dell’obbligo vaccinale: «Abbiamo votato, siamo in minoranza e va bene così. Quel che mi fa uscire dai gangheri è quando le posizioni vengono assunte senza che nemmeno di facciano votare», ha ribadito Claudio Borghi, protagonista del vosto contrario in Commissione. Nel processo di conversione in legge del decreto potrebbero essere introdotte alcune novità, ma poi si dovrà passare attraverso il confronto con le parti sociali. Nei giorni scorsi, lo scontro fra il presidente di Confindustria Carlo Bonomi e le sigle sindacali (con il primo che accusa di «irresponsabilità» i secondi che chiedono a gran voce una legge chiara per la certificazione verde sul posto di lavoro) ha fatto presagire il tenore della discussione che rischia di allungare i tempi con il rischio che la legge diventi uno dei pacchi da scartare sotto l'albero di Natale.
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