Trasporti e zona gialla, ecco come cambiano
le regole anti-contagio. Al tavolo solo in 4
Il 30 agosto la Sicilia è tornata in zona gialla. Altre sei Regioni rischiano il cambio di colore. Ecco allora un vademecum con le norme da rispettare e i cambiamenti rispetto alla zona bianca. Dalla mascherina all'aperto al numero limitato di commensali al tavolo, sempre più necessario il green pass. Dall'1 settembre scatta l'obbligo anche sui trasporti a lunga percorrenza
Il 30 agosto è tornata la zona gialla. E con essa regole anti-contagio più stringenti. A farne le spese è stata la Sicilia. Ma altre sei regioni sono a rischio: Sardegna, Molise, Calabria, Basilicata e la provincia autonoma di Bolzano. Nonostante l’aggiornamento dei parametri di riferimento, che ora non tengono più solo in considerazione l’incidenza dei contagi ogni 100mila abitanti ma anche il tasso di occupazione dei reparti ordinari e delle terapie intensive degli ospedali, ritornano le limitazioni. Un processo necessario per tenere sotto controllo la pandemia in vista della ripresa autunnale. Orizzonte nel quale si inseriscono anche le nuove regole per i trasporti e l'obbligo di certificazione verde per professori e personale scolastico.
Green pass chiave di volta per continuare a preservare una certa normalità
Diversamente dai precedenti cambi di colore, però, stavolta c’è la novità del green pass che continuerà a funzionare come lasciapassare per l’accesso ad alcuni servizi e attività con maggiore sicurezza. Un espediente che permette di continuare a “vivere” con maggiore sicurezza i luoghi di consumo e socializzazione (checché ne dicano i manifestanti anti-green pass). Ecco allora un vademecum per ricapitolare le misure di prevenzione da mettere in atto; sia lato aziende che lato clienti.
Dispositivi di protezione individuale
In zona gialla torna l’obbligo di indossare la mascherina anche all’aperto. Unici esclusi, i bambini al di sotto dei 6 anni di età. Contestualmente, vanno osservate con maggiore attenzione le indicazioni di base relative al distanziamento interpersonale (così da evitare assembramenti) e alla frequente igienizzazione delle mani. Piccola chiosa: la mascherina va tenuta anche in spiaggia. Ovviamente, non quando si è sotto l’ombrellone o sdraiati sul lettino a prendere il sole, né quando si è ammollo a fare un bagno. Ma per ogni spostamento, come dirigersi verso il chiosco del bagno in cui si è ospitati, sarà necessario indossarla.
Ristoranti e bar, torna il limite di 4 commensali al tavolo
Bar, ristoranti e tutte le altre attività di vendita e somministrazione di cibi e bevande rimangono aperte ed è consentito il consumo di prodotti da banco o all’aperto per tutti i clienti. Il consumo al chiuso, invece, rimane consentito solo ai possessori di green pass, così come accade attualmente in zona bianca (dove l’obbligo scatta per i maggiori di anni 12). Per quanto riguarda i ristoratori, all’interno delle sale si dovrà mantenere il metro di distanza fra i tavoli mentre non è chiaro, nemmeno leggendo le Faq del Governo, quale sia il limite dei commensali allo stesso tavolo. Stando alle ultime disposizioni, se non conviventi o appartenenti allo stesso nucleo famigliare, il limite è di 4. Sia all’interno che all’esterno del locale.
Per quanto riguarda gli operatori, valgono le medesime disposizioni della zona bianca: mascherina per servire i clienti, frequente igienizzazione delle mani, sfruttamento degli strumenti digitali per il pagamento, ecc.
Consentita anche la vendita di cibi e bevande da asporto senza restrizioni. L’unica accortezza da rispettare è che, nel caso in cui il cliente fosse sprovvisto di green pass, la permanenza all’interno dei locali è strettamente legata al tempo necessario per l’acquisto e il ritiro del prodotto. Per quanto riguarda il delivery, l’attività è sempre consentita continuando a rispettare tutte le norme igienico-sanitarie per il confezionamento e la consegna dei prodotti (in modalità contactless).
Mense, il controllo del green pass tocca ai gestori
Dopo un tira e molla agostano, per accedere alle mense è obbligatorio esibire il green pass analogamente a quanto avviene per i ristoranti. Tocca ai gestori dei servizi di ristorazione collettiva controllare la validità delle certificazioni verdi secondo quanto previsto dalle norme vigenti. italiaatavola
Nessun commento:
Posta un commento