martedì 5 ottobre 2021

Il David a Dubai: “censura” o... reinterpretazione artistica?

 

Il David a Dubai: 

“censura” o... 

reinterpretazione 

artistica?

Nel Padiglione Italia la riproduzione del capolavoro di Michelangelo “inscatolato” in una specie di tromba di scale per non scandalizzare, con la sua nudità, il pubblico arabo. Ma gli arabi a Firenze ci vengono!


Edopo lo “scanalo” di questi giorni della statua della Spigolatrice di Sapri, c’è un’altra statua, molto più famosa e ammirate, a dare scandalo (o meglio, ad essere “censuata” per non darlo): stiamo parando della copia del David a grandezza naturale (in resina, stata stampata in 3D in 7 pezzi, poi assemblati per dar vita al colosso alto 5,20 metri della scultura originale) esposta nel Padiglione Italia a all’Expo di Dubai che per non “offendere” qualche sensibilità è stato “inscatolato” in una specie di tromba di scale con la testa visibile a tutti e le pudenda solo agli appassionati del genere!

Ma gli arabi arrivano a Firenze per vederlo

E tutto questo nonostante ogni anno decine di migliaia di turisti arrivano a Firenze dai paesi arabi per vedere l’originale in tutta la sua maestosità e nudità.

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Di cero l’Italia non è nuova a queste “trovare”: come non ricordare le statue coperte, nel 2016, ai Musei Capitolini per la visita dell’allora presidente iraniano Hassan Rohani? E ora, nell’ottobre 2021 all’Expo di Dubai, tutto questo succede ancora.





La difesa: nessuna censura

«Nessuna censura dagli Emirati - protesta Davide Rampello, che ha progettato e curato il percorso espositivo del Padiglione Italia all’Expo di Dubai - Il David non è visto come sempre accade dal basso verso l’alto, ma accoglie i visitatori guardandoli in faccia. Di solito nessuno può guardarlo negli occhi. Non ci sono state censure da parte del governo. Questo allestimento è riprodotto qui come potrebbe essere stato in Giappone o in Germania o in qualsiasi altra parte del mondo».

«Questo spazio si chiama Teatro della memoria, che oggi è una delle cose che l’uomo sta perdendo – continua Rampello - Ma senza memoria l’uomo non ha parola. E il David diventa testimonial di tutto questo. I turisti devono alzare gli occhi per vederne li volto, ma a quell’altezza non riescono a coglierne l’espressione. David ha uno sguardo severo, di sfida. Volevo fare capire quanto stiamo perdendo il senso profondo della memora. Abbiamo tutti delegato la memoria allo smartphone. Ma il cellulare non è memoria, è solo un archivio. La memoria appartiene ai sentimenti e alle emozioni dell’uomo. David è simbolo del Rinascimento. Nel Rinascimento la memoria era la madre di tutte le Muse, Michelangelo sapeva che senza memoria non ci può essere né scienza né arte. Senza memoria l’uomo perde la capacità di raccontare il mondo. Ecco, questa è una copia del David per testimoniare la memoria».

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