Enoturismo, non solo degustazioni:
un viaggiatore su due vuole esperienze extra
L’enoturismo in Italia si conferma tra i settori più dinamici del turismo esperienziale. Secondo l’Osservatorio de Il Golosario, i viaggiatori cercano cantine con pernottamento e cucina tipica, con spese medie di 76 euro a persona. Aumentano le attività collaterali come vendemmie partecipate, corsi di cucina e wine spa. Pubblicata la nuova guida IlGolosario Wine Tour 2025
L’enoturismo in Italia non è più soltanto sinonimo di degustazione in cantina, ma si afferma come vera esperienza a 360 gradi, capace di coniugare vino, ospitalità, cucina tipica e attività collaterali. Lo confermano i dati dell’Osservatorio de Il Golosario, che fotografano un viaggiatore del vino sempre più curioso, esigente e disposto a vivere il territorio in tutte le sue sfumature. Dalle vendemmie partecipate ai percorsi benessere nei wine resort, passando per lezioni di cucina e passeggiate tra i filari, le cantine italiane si trasformano così in veri poli di attrazione turistica, capaci di offrire soggiorni completi e personalizzati. A raccontare questa evoluzione arriva la nuova edizione de IlGolosario Wine Tour 2025, una guida che censisce le migliori realtà del Paese pronte a raccogliere questa sfida.
L’enoturismo si consolida come leva del turismo esperienziale italiano
Il settore dell’enoturismo in Italia vive una fase di crescita continua, confermandosi come uno degli elementi centrali dell’offerta di turismo esperienziale. Lo evidenziano i dati dell’Osservatorio de Il Golosario, frutto di un’indagine su un campione di 1.200 enoturisti italiani e stranieri.
Secondo lo studio, il 72% dei viaggiatori preferisce cantine dotate di ospitalità con possibilità di pernottamento, mentre il 68% sceglie strutture che offrono cucina tipica locale. L’esperienza in cantina si prolunga mediamente per due notti, con punte maggiori nei fine settimana lunghi o in presenza di eventi tematici.
Enoturismo, la cantina non è solo degustazione
Non si va più in cantina solo per degustare un calice: l’87% degli enoturisti acquista vino direttamente in loco, con una spesa media di 76 euro a persona, spesso integrata da altri prodotti tipici del territorio.
Si registra anche un interesse crescente verso proposte collaterali: il 52% degli intervistati desidera vivere almeno un’attività extra. Tra queste figurano la vendemmia partecipata, i corsi di cucina, le passeggiate tra i filari, ma anche momenti di relax nelle Spa o nei wine resort.
Enoturismo, un nuovo identikit del viaggiatore del vino
Il profilo dell’enoturista moderno si è trasformato: oggi è più consapevole, esigente e curioso. Non basta più la semplice degustazione. A dimostrare questa tendenza è l’esperienza di eventi come Golosaria tra i Castelli del Monferrato, dove il vino diventa parte di un’offerta più ampia, legata al territorio e alla cultura locale.
«Fare enoturismo non è più sinonimo di “passare a bere un bicchiere” - spiegano Paolo Massobrio e Marco Gatti, curatori della guida - ma è il desiderio di vivere un’esperienza autentica, che unisce cultura, natura e gusto. Il successo delle cantine che investono in accoglienza ne è la dimostrazione concreta».
La guida IlGolosario Wine Tour 2025
fotografa l'evoluzione del settore
Proprio per raccontare questa trasformazione, Massobrio e Gatti hanno pubblicato la quarta edizione di IlGolosario Wine Tour 2025, volume di 640 pagine che censisce quasi 1.700 cantine italiane attrezzate per accogliere i turisti con proposte complete e diversificate. Di queste, 670 strutture offrono ospitalità con posti letto e 442 propongono anche ristorazione, disponibile soprattutto nei fine settimana. La guida è organizzata per aree geografiche vocate, non più per province, così da mettere in risalto i territori del vino più attrattivi d’Italia.
Accanto ai dati pratici, la guida dedica spazio a racconti e curiosità sulle attività proposte dalle cantine: dalla caccia al tartufo alle passeggiate a cavallo, dalle Spa immerse nei vigneti agli abbinamenti enogastronomici studiati ad hoc. Una testimonianza concreta di come il turismo del vino stia abbracciando nuove forme di accoglienza e di proposta esperienziale, per attrarre un pubblico internazionale sempre più attento e motivato.
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