Turismo,
come cambia nel 2025?
Spese al ribasso,
più case vacanza
e meno hotel
Il primo trimestre del 2025 segna una frenata per il turismo alberghiero: calano le presenze (-1,8%) dopo un 2024 in crescita. Cresce, invece, il ricorso a case in affitto con servizi integrati. Secondo Maiora Solutions, prevale l'incertezza sulle vacanze estive: molti italiani non hanno ancora deciso se partiranno e il contenimento dei costi resta prioritario
Dopo un 2024 chiuso con un bilancio positivo per il turismo italiano, i primi tre mesi del 2025 registrano una battuta d'arresto. Il calo delle presenze nel comparto alberghiero e l'incertezza che ancora pesa sulle scelte degli italiani in vista delle vacanze estive delineano un contesto in evoluzione. Le abitudini di viaggio cambiano rapidamente: cresce il ricorso ad affitti brevi, soluzioni personalizzate e prenotazioni last minute, mentre i budget si riducono e il turismo nazionale resta la prima scelta. Un trend che impone una riflessione strategica sull'offerta ricettiva e sui nuovi modelli di ospitalità.
Turismo alberghiero in calo nel primo trimestre
Dopo un 2024 caratterizzato da una crescita costante delle presenze (+2,5%), come detto, il comparto alberghiero italiano mostra un primo segnale di rallentamento nei primi tre mesi del 2025. Secondo i dati diffusi da Federalberghi, si registra una flessione dell'1,8% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Una dinamica che preoccupa, considerando il peso strategico del turismo nell'economia nazionale.
Le cause di questa inversione di tendenza sono molteplici. Da un lato, si osserva una contrazione dei flussi turistici internazionali, in particolare provenienti dagli Stati Uniti. Dall'altro, emerge con forza l'ascesa di forme alternative di ospitalità, come gli affitti brevi e le soluzioni ibride, che stanno rivoluzionando le preferenze dei viaggiatori, sempre più attenti a personalizzazione, flessibilità e costi.
Affitti brevi con servizi: una formula in crescita
Il mercato degli affitti brevi continua invece a guadagnare terreno. Italiani e turisti stranieri mostrano una crescente preferenza per appartamenti e case vacanza rispetto alle tradizionali camere d'hotel. Le motivazioni sono chiare: maggiore autonomia, più spazio a disposizione, costi spesso più contenuti e la possibilità di vivere un'esperienza più autentica.
Tuttavia, l'esigenza di comfort e servizi di qualità resta centrale. Per questo le principali piattaforme - da Airbnb a Vrbo - stanno arricchendo la propria offerta con servizi su misura: dalla consegna di pasti pronti a domicilio a trattamenti benessere, passando per sessioni di yoga o fitness personalizzate. L'obiettivo è quello di coniugare la libertà dell'alloggio privato con l'accoglienza tipica del mondo alberghiero.
L'offerta extralusso: ville esclusive e concierge H24
La tendenza si estende anche al settore del turismo di lusso, dove il concetto di “esperienza su misura” raggiunge livelli elevatissimi. Aziende come Elite Villas propongono soluzioni abitative esclusive – ville di pregio con vista mare, giardini privati e piscine - affiancate da un servizio concierge attivo 24 ore su 24. Una formula che consente agli ospiti di pianificare ogni dettaglio della propria vacanza, dal noleggio di yacht a escursioni personalizzate, fino all'organizzazione di cene private con chef stellati.
«Accogliamo gli ospiti con attenzione e premura, offrendo esperienze autentiche e significative» spiega Giada Filippetti Della Rocca, ceo di Elite Villas. Per i proprietari di immobili di fascia alta, si tratta anche di un'opportunità redditizia, con rendite che possono variare da 50.000 a 500.000 euro l'anno, soprattutto in destinazioni iconiche come la Costiera Amalfitana o la Sardegna.
Vacanze estive: tra indecisione
e contenimento dei costi
Un'indagine condotta da Maiora Solutions su un campione nazionale di 800 italiani mette in luce una diffusa incertezza sulle vacanze estive 2025. Il 35% degli intervistati dichiara di non aver ancora deciso se partirà o ha già escluso l'idea di una vacanza, mentre il 60% a fine maggio non aveva ancora effettuato prenotazioni. Tuttavia, molti si dicono pronti a organizzarsi nei mesi di giugno e luglio. Le motivazioni principali della cautela sono di natura economica. Il 53% degli italiani prevede un budget inferiore ai 1000 euro a persona, il 20% si colloca tra i 1000 e i 1500 euro, mentre solo il 7% si dichiara disposto a superare la soglia dei 2000 euro. L'Italia si conferma la meta preferita (68%), in particolare le località balneari (60%), seguite da città d'arte (21%) e destinazioni montane (17%).
Prenotazioni online e trasporti:
il profilo del viaggiatore 2025
L'approccio digitale domina le modalità di prenotazione. Il 48% degli italiani sceglie portali come Booking o Airbnb per pianificare la propria vacanza, il 28% preferisce i siti ufficiali delle strutture ricettive, mentre il 21% si affida al passaparola e ai consigli di amici e parenti. Solo l'11% si rivolge a un'agenzia di viaggi tradizionale, confermando il declino di questo canale.
Quanto ai mezzi di trasporto, l'automobile resta la scelta più comune (54%), seguita dall'aereo (26%) e dal treno (10%). Questo dato evidenzia una predilezione per mete raggiungibili in autonomia, a conferma del desiderio di flessibilità e controllo.
Sostenibilità: sensibilità crescente
ma senza costi aggiuntivi
La sostenibilità ambientale è, infine, un tema sentito ma non prioritario nella pianificazione delle vacanze. Alla domanda se sarebbero disposti a pagare di più per una vacanza sostenibile, il 47% degli intervistati ha risposto negativamente. Il 24% è disponibile a spendere fino al 5% in più, il 19% fino al 10%, mentre solo il 10% accetterebbe un aumento del 20%. «L'incertezza economica pesa sulle scelte degli italiani, che mostrano cautela nei programmi di spesa e preferiscono restare in Italia - sottolinea Andrea Torassa, co-founder di Maiora Solutions. Booking e Airbnb si confermano i canali più utilizzati anche per le prenotazioni last minute, segno di un mercato in trasformazione continua».
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