sabato 19 marzo 2016

ASSEMBLEA ANNUALE DLL'ORDINE DEI GIORNALISTI VENETI

ASSEMBLEA ANNUALE

DEI GIORNALISTI VENETI
PRESENTATA "LA STORIA"

DEL GIORNALISMO VENETO

"Dalla grande tradizione del giornalismo veneto, la via 
per uscire dalla crisi dell'informazione" La lezione del passato, la grande tradizione del giornalismo veneto come punto di partenza per superare le difficoltà in cui versa il mondo dell'editoria, per reagire alle degenerazioni dell'informazione spettacolo e scommettere sulla qualità del lavoro giornalistico.
L'Ordine dei giornalisti del Veneto lancia la sfida alla crisi attraverso un'operazione della memoria. 
Nel corso dell'assemblea annuale di bilancio, il presidente Gianluca Amadori ha presentato la "Storia di tante storie", un volume edito da Biblioteca dell'Immagine per conto dell'Ordine, che racconta giornali e giornalisti della regione dall'Unità d'Italia ai giorni nostri, scritto a più mani grazie al contributo di una cinquantina di colleghi. 
"L'opera nasce dalla consapevolezza che, soltanto recuperando la propria storia, il proprio passato, è possibile costruire solide basi per il futuro - ha spiegato Amadori -Non ha l'ambizione di essere un libro esaustivo. Questa storia costituisce soltanto l'inizio di un progetto più ambizioso: quello di costituire un archivio permanente su giornali e giornalisti del Veneto, che troverà spazio sul sito dell'Ordine e che verrà arricchito, almeno così mi auguro, dai contributi di tutti i colleghi".
Nella sua relazione il presidente dell'Ordine ha criticato la mini-riforma votata dalla Camera all'interno della legge sul finanziamento dell'editoria che, di fronte ai tanti problemi irrisolti, si limita a ridurre il numero dei consiglieri nazionali dell'Ordine.Ha contestato agli editori miopia, mancanza di progetti e idee per rilanciare i propri prodotti: l'unica ricetta seguita è quella di taglio di organici e riduzione dei compensi ai collaboratori, diventati sempre più vergognosi. "Spetta ai giornalisti reagire a questa situazione puntando sull'informazione di qualità - ha dichiarato Amadori - garantendo trasparenza, evitando commistioni con la pubblicità, lasciando da parte il gossip e puntando su inchieste e approfondimenti".
Amadori ha anche ricordato l'importante sentenza del Consiglio di Stato del 17 marzo che ha confermato l'annullamento della delibera sull'Equo compenso, approvata nel giugno 2014 da Governo, Fnsi, Fieg e Inpgi) ritenuta in contrasto con i principi derivanti dall'articolo 36 della Costituzione. Secondo i giudici amministrativi un compenso può definirsi equo se è coerente con quello previsto dai contratti collettivi. Dunque, come aveva già stabilito il Tar, la delibera sull'Equo compenso deve essere riscritta.
"Ora è auspicabile che il Governo provveda a convocare al più presto la commissione incaricata di approvare il nuovo testo della normativa, garantendo davvero i diritti dei giornalisti"

Nel portare il saluto del Sindacato regionale, Alessandro Ragazzo ha rilevato come continui un pesante stato di crisi in tutti i settori dell’editoria e del giornalismo, soffermandosi in particolare sulla situazione del Gazzettino dove è in corso una proposta di ristrutturazione del settore dei poligrafici, mentre ha sottolineato l’intenzione del Sindacato di allargare ad altre realtà l’accordo per i collaboratori raggiunti con Athesis; ancora, ha assicurato l’attenzione del Sindacato verso le redazioni del gruppo Finegil alla luce del nuovo panorama conseguente all’accordo tra la Repubblica, La Stampa, Il Secolo XIX.
Nel settore della TV, si è soffermato soprattutto sulla situazione di Antenna Tre, esprimendo solidarietà ai colleghi che continuano a operare pur aspettando da mesi lo stipendio arretrato.
A fronte di tante sfide da affrontare con la professione sotto attacco, Ragazzo ha concluso ribadendo la piena collaborazione tra Ordine e Sindacato per fronteggiare tutti assieme e solidali un così difficile momento.
PREMIO ALLA CARRIERA
Il Premio alla Carriera è stato assegnato al collega Don Lorenzo Dell’Andrea: nato nel 1930 a Selva di Cadore, sacerdote dal 1954, giornalista pubblicista dal 1962, professionista dal 1984, è un pioniere del giornalismo radio-televisivo in un’area geografica, quella del Bellunese, ricca di valli e di montagne, e quindi particolarmente difficile anche sotto il profilo tecnico e infrastrutturale.
Ideatore e primo direttore nel 1976 di Radio Piave, oggi la più antica tra le radio della provincia ancora in attività, nel 1993 ha guidato una cordata che ha rilevato Tele Belluno, ne è diventato direttore e la ha rilanciata su tutto il territorio: oggi – ancora diretta da don Lorenzo – è l’unica testata televisiva della provincia di Belluno, presenta un’ampia e variegata offerta, e opera anche in diretta streaming.
Dal 1962 al 1992, don Lorenzo Dell’Andrea è stato direttore responsabile del settimanale diocesano “L’amico del popolo”, che sotto la sua direzione è diventato un giornale di informazione generale, pur tenendo ferma la propria vocazione di voce cattolica, raggiungendo e servendo un più vasto pubblico ancora lontano dalla stampa quotidiana.Esulano dall’ambito giornalistico, ma non possono essere taciute, le attività di don Lorenzo Dell’Andrea nell’ambito ecclesiale, dove ha ricoperto incarichi di altissimo rilievo, e la sua opera di ricerca e divulgazione nella storia e nella cultura della sua terra natale: è stato, tra l’altro, fondatore dell’Unione dei ladini di Selva di Cadore ed è autore di un vocabolario italiano-ladino; ed è stato ancora tra i fondatori dell’Unione cattolica stampa italiana del Veneto.




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