Storia di un falegname danese
col pallino dei giocattoli
Storia di un falegname danese col pallino dei giocattoli che fonda
un impero internazionale: dal legno ai videogiochi LEGO: 100 anni dei mattoncini sempre più digitali.
Le ultime generazioni non possono non aver giocato almeno una volta con i mattoncini Lego: si inizia a due-tre anni con i pezzi più grandi e mano a mano i mattoncini si rimpicciolivano e si aggiungevano - nella grande scatola del Lego presente in ogni famiglia dagli anni ‘60 in poi - le ruote per le automobiline o le ‘basi’ per costruire le case. I quarantenni di oggi da piccoli giocavano già con gli omini di Lego: indiani e cow boy, astronauti e pirati, pompieri e poliziotti. Insomma un po’ tutti, che siano stati genitori o figli o nipoti, devono festeggiare i 100 anni della fabbrica dei sogni Lego, fondata nel 1916 da Ole Kirk Christiansen che iniziò come falegname ma si fece trasportare dal “pallino” per i giocattoli, cosa che fu la sua fortuna. Ripercorriamo qui le principali tappe dei Lego.
Le ultime generazioni non possono non aver giocato almeno una volta con i mattoncini Lego: si inizia a due-tre anni con i pezzi più grandi e mano a mano i mattoncini si rimpicciolivano e si aggiungevano - nella grande scatola del Lego presente in ogni famiglia dagli anni ‘60 in poi - le ruote per le automobiline o le ‘basi’ per costruire le case. I quarantenni di oggi da piccoli giocavano già con gli omini di Lego: indiani e cow boy, astronauti e pirati, pompieri e poliziotti. Insomma un po’ tutti, che siano stati genitori o figli o nipoti, devono festeggiare i 100 anni della fabbrica dei sogni Lego, fondata nel 1916 da Ole Kirk Christiansen che iniziò come falegname ma si fece trasportare dal “pallino” per i giocattoli, cosa che fu la sua fortuna. Ripercorriamo qui le principali tappe dei Lego.
LO SBARCO IN ITALIA - Nel 1961 l’azienda diventa globale e vende i suoi prodotti da Singapore al Marocco passando per il Giappone e l’Australia. Ovviamente sbarca anche in Italia.
LE RUOTE - Il 1961 ed il 1962 videro l’introduzione delle prime ruote, un’innovazione che consentì di costruire automobili e altri veicoli con i mattoncini. Sempre in questo periodo, la Lego introdusse una speciale linea di mattoncini più grandi, adatti ai bimbi in età prescolare. Nel 1964 furono per la prima volta inclusi i manuali di istruzione nelle confezioni. Una delle serie di maggior successo fu il sistema “Treno”, prodotto a partire dal 1966: c’era un piccolo motore a 4,5 volt, poi fu introdotto un motore a 12 volt.
LEGOLAND - Nel 1968 a Billund - dove nel frattempo era stato costruito un aeroporto - nasce Legoland, il primo parco a tema dedicato ai mattoncini: solo nel primo giorno venne visitato da tremila persone, che ammiravano modellini di città in miniatura interamente costruiti con i mattoncini Lego. Il parco LEGO di 12.000 metri quadrati ebbe nel primo anno 625.000 visitatori e nei vent’anni successivi crebbe di dimensioni fino a diventare otto volte la grandezza originale, e raggiungere la media di circa un milione di visitatori l’anno. Nel 1968 furono vendute oltre 18 milioni di confezioni di Lego.
GLI OMINI - Negli anni ‘70 l’azienda conobbe un boom di vendite ma anche un rifiorire creativo: nacquero gli omini di “Lego family”, che all’inizio erano “giganti” nelle casette di Lego e non entravano dalle porte. In seguito divennero più piccoli e con braccia e gambe mobili. Intorno alla fine del decennio nacquero i “Technic”, che consentono di creare macchine complesse sfruttando ingranaggi, leve e piccoli motori.
LA RIVOLUZIONE DIGITALE - Negli anni ‘80 esce la serie “Light & Sound” che aggiunge luci e suoni ai mattoncini ‘”comandati” dal Technic Control Center, mini-computer che consente di programmare e gestire le azioni dei vari motori. Nel 1996 l’azienda apre il suo sito web, l’anno successivo introduce il primo CD-Rom all’interno di un set e sempre nel 1997 esce “Lego Island”, il primo vero videogioco Lego.
IL PRESENTE: NEXO - Nel 2016 i bambini vivono le loro avventure in due dimensioni, quella reale e quella virtuale e così anche Lego si è evoluta e i suoi creativi hanno inventato “Nexo Knights”, un set con cui creare castelli e armi medioevali che interagiscono con una App che li trasforma in un videogioco. Il lancio mondiale è avvenuto in gennaio: un gruppo di quasi 100 designer - che arrivano da ogni angolo del mondo - ha lavorato al progetto per un paio d’anni. Due di loro, il francese Frederic Roland Andre e l’americana Melissa Pickering spiegano: “Abbiamo immaginato l’eterna lotta tra il bene e il male (ambientata in un Medioevo techno-fantasy, ndr) dove 5 cavalieri devono difendere il regno dal cattivo Merlok 2.0 e dai suoi aiutanti. Per farlo servono dei super poteri dai nomi buffi, dalle Banana Bombs al Chicken Power, sono quasi 200 e sono scudi che si trovano nelle scatole di Lego ma anche nei siti web della Lego o in televisione” dove va in onda il cartone animato Nexo Knights. Con un’App le minifigures, gli omini gialli della Lego, diventano digitali e il gioco continua sotto forma di videogame. Il digitale non cannibalizza il gioco fisico perché, spiegano, “si integrano e ampliano l’esperienza, i bambini costruiscono la loro storia ma poi la condividono con gli amici, si scambiano i poteri” e il gioco si rinnova con milioni di combinazioni possibili, proprio come succede con i mattoncini.
IL FUTURO: LA SVOLTA VERDE - Ora Lego cerca un nuovo look per i suoi mattoncini e ha avviato studi per trovare alternative “più amiche dell’ambiente” rispetto alla plastica. Il processo - riporta il Wall Street Journal - sarà lungo: si stima che non sarà concluso prima del 2030 e che i clienti potrebbero anche non accorgersi del cambiamento “fondamentale”. Quindi, caccia al materiale in grado di sostituire la plastica dei mattoncini: Lego non esclude nulla, ma preferirebbe che la nuova plastica arrivasse da materiali riciclabili.
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