Val d'Aosta,
lago Maggiore,
Firenze
I gin del territorio
sono una nuova realtà
L’edizione 2018 di The Gin Day, evento internazionale dedicato al gin, al genever e ai loro botanical, che si è svolto a Milano i primi di settembre, ha visto la partecipazione di produttori da diverse regioni italiane.
In Val d’Aosta La Valdôtaine è una piccola distilleria di montagna acquisita dalla Fratelli Francoli dove si distillano piccole quantità di spiriti resi unici dalle acque ricche di minerali che dai monti raggiungono la distilleria. A Saint-Marcel, un secolare castagno nei pressi del Santuario di Plout indica l’inizio del sentiero del Verruc che porta alle Acqueverdi, ruscello sulle cui rive crescono le essenze da cui si ottiene l’omonimo Gin Alpino. Un distillato dalla intensa mineralità e molto aromatico: emana sentori di ginepro e di erbe alpine.
Sul lago Maggiore nasce invece Major Dry Gin, presentato ufficialmente a The Gin Day. Le sue botaniche nascono infatti sulle montagne intorno al lago. La ricetta prevede ginepro delle Alpi, scorza di limone, arance e camellia sinensis (la pianta del tè). Un gin secco e di grande equilibrio.
Spostandoci in Toscana, prodotto dal Podere Castellare di Pelago, Peter in Florence mette al centro l’iris, simbolo della città, di cui vengono utilizzati sia la radice sia i petali per enfatizzare la parte floreale del distillato. È un London Dry Gin innovativo anche per l’uso delle varie botaniche. Sono quattordici quelle che lo compongono, quai tutte locali: oltre al ginepro e all’iris, la scorza di bergamotto fresca, quella di limone essiccata, le bacche di rosa, i fiori di lavanda e di rosmarino freschi, la radice di angelica, il coriandolo, la mandorle amare.
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