lunedì 1 aprile 2019

E ORA LA “FENICE” ENTRA DI AUTORITA’ NELLA GUIDA DELL’ESPRESSO

E ORA LA “FENICE”

ENTRA DI AUTORITA’

NELLA GUIDA

DELL’ESPRESSO



C’era da aspettarselo!
Dopo le tante segnalazioni della stampa enogastronomica sulle molte qualità della “La Fenice” di Belluno (città ancora tra le prime in Italia per la qualità della vita) la pizzeria bellunese è finita sulla Guida dell’Espresso che, sappiamo, non accoglie tra le sue pagine qualsiasi locale italiano.


“La Fenice” è un localino che piace ai più: dallo studente che guarda qualità e prezzo, all’impiegato che ha fretta di tornare in ufficio, al gourmet che sa gustare i cibi particolare e può fermarsi per più tempo, per gustare il suo slow food.
Il locale è sobrio, verso l’elegante e nello stesso tempo semplice, senza fronzoli e senza condizionamenti, diremmo essenziale. A poche centinaia dal centro città, a cento metri dalla stazione ferroviaria e degli autobus; aggiungiamoci un buon servizio e un locale accogliente, un ottimo servizio. Tutte cose alle quali spesso non si bada… perché solitamente, si guarda prima al prezzo, poi al cibo.
Erica e Angelo Di Lieto
Ed è  proprio a quest’ultimo che dobbiamo puntare la nostra attenzione; spendere poco per un cibo non buono… significa spendere troppo. Se il cibo è buono, un prezzo equo passa in second’ordine.
Ma veniamo a noi, alla “Fenice”,  nata dieci anni fa dalle ceneri di un vecchio locale (che non aveva fatto mai parlare di sé) non ha impiegato molto a essere il locale preferito da tanti bellunesi e dai turisti che, specie in estate, affollano la città.
Non poteva essere altrimenti visto che i nuovi gestori sono arrivati dalla patria della pizza, la Campania e, più specificamente dalla Costira amalfitana.  Angelo di Lieto e la sua simpatica moglie Erica sono partiti da quel “patrimonio dell’Umanità” che è diventata appunto la pizza, cercando di portare al Nord quello che è la base della pizza napoletana... ma aggiungendovi qualcosa di extra: da una farina di tipo biologico e il meglio dei prodotti di qualità che servono per fare una pizza normale una pizza eccezionale: un impasto che parte da una farina, come dicevamo, di tipo 1 biologico, senza additivi, partendo da un impasto già "digerito" prima che avvenga la lievitazione Naturalmente, per il successo dell'azienda ha avuto un buona parte lo chef, il fratello di Erica, Danilo D'Amato, con le sue ricerche e invenzioni, come l’utilizzo dei preferenti biga di lievito di birra e lievito madre, così che la proteina presente nella farina e il glutine, che si crea  con l’interagire di acqua e farina e l’azione meccanica, vengano scomposti da questi due elementi. 
Ma non è solo alla pizzeria e alle pizze nelle sue varie forme (molte le piacevoli invenzioni)  che dobbiamo fare i complimenti: è anche del ristorante e delle grandi proposte che ci ha fatto stupire  lo chef.  Da esperti di ristorazioni (in special modo quelli di pesce) ciò che ci ha veramente meravigliato è proprio quella parte che riguarda i frutti del nostro mare; non è difficile distinguere uno scampo fresco da uno surgelato, un calamaretto dell’Adriatico da quello dei mari del Nord; perfino in una sardina puoi distinguere la provenienza e la sua preparazione. 

Ed ecco dunque, per far un esempio, un’entrata eccezionale come il fritto misto (con otto antipasti: dalle ostriche agli scampi ai canestrelli e via mangiando …  per due) a 19 euro, un risotto al salmone (9 euro), dell’ottimo prosecco e due panna cotta al mango e al frutto della passione (9 euro). Il tutto per una trentina di euro compreso uno speciale limoncello, fatto in casa o un particolare liquore al melone che sicuramente vi stupirà.
Per quanto riguarda le pizze il menù è vasto (con l’azzeccato abbinamento, di volta in volta, di una birra speciale; alla fine quello che ci ha impressionatoo di più sono i vari ingredienti sempre particolari. Forse è anche questo che ha colpito gli esperti critici dell’Espresso che li hano convinti a inserire nella loro guida  “La Fenice”.

Sostene Schena

La nostra pagella
Ambiente…….….  ..86
Atmosfera…….…. . 87
Servizio……….… ...88
Qualità…………. …95
Vino e birra…….… .90
Prezzo………….…..92
Rapporto Q/Prezzo...94



I GRANI ANTICHI sono varietà di frumento che nel corso del tempo, non hanno subito modificazioni genetiche e selezioni da parte dell'uomo, rimanendo alla loro natura originaria. Si tratta di varietà di cereali "moderni" per il loro sapore e profumo unico oltre che per le loro proprietà nutrizionali incomparabili.
I GRANI ANTICHI, non hanno subito modificazioni genetiche e alterazioni da parte dell'uomo, quindi sono quanto di più naturale e sano la terra ci possa offrire. Certo, la mancanza di interventi per ottimizzarne la produzione rende la loro resa decisamente inferiore a quella dei grani moderni e ne fa aumentare il prezzo, ma di contro ci offre prodotti semplici e genuini. Le farine moderne, ottenute attraverso una lavorazione industriale, sono il ricavato di piante che vengono trattate in modo da avere quantità di glutine e amido molto elevate. Questo è il motivo per cui, oggi giorno, sono sempre più le persone che sviluppano intolleranza al glutine e, nei casi più gravi, celiachia.
I GRANI ANTICHI, invece, non essendo trattati contengono le giuste quantità sia di glutine che di amido, il che riduce enormemente il rischio di intolleranze.
I GRANI ANTICHI, essendo poco produttivi, rischiano di scomparire perché poco utili alla produzione industriale moderna; il fatto che i piccoli produttori scelgano di tornare a coltivare queste pregiate e uniche varietà di frumento rappresenta un' enorme iniziativa a tutela della biodiversità, oltre che un omaggio al loro immenso valore storico.

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