Pantelleria dal 21 al 28
Passitaly 2019 all’insegna
della sostenibilità
e della identità
e della identità
Quinta edizione di Passitaly a Pantelleria. Ripartenza alla grande con la organizzazione dell’associazione “Passitaly in the World”, in collaborazione con l’Amministrazione Comunale di Pantelleria e l’Associazione dei Viticoltori “Pantelleria eroica”.
L’obiettivo primario – così emerge in sintesi dalle comunicazioni del sindaco Vincenzo Campo – è la valorizzazione della produzione del passito naturale di Pantelleria. Fulcro il vino storico, il vino per eccellenza dell’isola pantesca, il vino unico, ma in un contesto non solo naturale e ambientale, ma anche come motore turistico: dall’alberello della vite, che Unesco indica patrimonio dell’umanità, ai prodotti agroalimentari e gastronomici. “Un modello strategico-sistemico collettivo-imprenditoriale- politico” sostiene Giampietro Comolli ( uno dei grandi nomi del giornalismo , dell’enologia e dell’economia vinicola nazionale presenti all’edizione 2019) che deve andare oltre il livello di squadra o di rete o di consorzio. Pantelleria ha un ruolo assoluto nella produzione mondiale di un passito unico. Come Marsala lo ha per il suo vino liquoroso con i suoi vitigni e la sua terra. Sono peculiarità che hanno diverse distintività!” Questo – abbiamo carpito – il senso dell’intervento che lo stesso Comolli terrà a Pantelleria il 27 settembre 2019 alle ore 17 al castello. Ma Passitaly non è solo vino, il Comune e Otr con il Sound Festival presenta tre giorni di musica live con grandi artisti, in scena al Porto di Scauri, difronte a un mare unico, in cui lo spettacolo musicale sposa anche quella tradizione culturale legata al divertimento, all’attrazione turistica che è insita nella ospitalità pantesca.
L’obiettivo primario – così emerge in sintesi dalle comunicazioni del sindaco Vincenzo Campo – è la valorizzazione della produzione del passito naturale di Pantelleria. Fulcro il vino storico, il vino per eccellenza dell’isola pantesca, il vino unico, ma in un contesto non solo naturale e ambientale, ma anche come motore turistico: dall’alberello della vite, che Unesco indica patrimonio dell’umanità, ai prodotti agroalimentari e gastronomici. “Un modello strategico-sistemico collettivo-imprenditoriale-
Pantelleria vuole salvaguardare le proprie peculiarità, come fanno tutti o tutti i territori docg e doc dovrebbero fare, in una cornice e in un palcoscenico dove la terra e il mare sono una cosa sola, dove essere contadini o pescatori è diverso , ma con un dna comune. I vigneti, il vitigno, i terrazzamenti, l’alberello, la coltivazione, la raccolta manuale, la scelta dell’acino, il lavoro continuo, la lunga attesa che accompagnano tutta la filiera e “tutta la vita” nella cantina, fanno del vino-terra lo stesso bene inscindibile, beni immateriali tutelati. In questo contesto deve essere compresa senza se-senza ma anche la antica storia di quella “vitis vinifera” domestica che, qui, ha trovato l’habitat creato con saggezza e con costanza diventando l’icona, l’emblema, il simbolo di tutta la storia locale…. anche questo desunto dalla chiacchierata con Comolli. Storia che lega l’Europa all’Africa, che lega Pantelleria alla prima storia vinicola-enologica del Mediterraneo orientale e centrale.
E’ sicuramente grazie al volere e all’impegno del comune di Pantelleria che è stato possibile realizzare un programma così intenso, ricco, ma soprattutto con un occhio “al futuro vinicolo” , lungimirante, per dare all’isola una forza maggiore. La parte musicale vede presenti Irene Grandi (26 settembre), Max Gazzè (27 settembre) e Carmen Consoli (28 settembre). Mentre di vino&vite si parlerà al Castello di Pantelleria (in totale sono 7 le conferenze tenute dal 21 al 28 settembre) con l’obiettivo, anche questo molto chiaro e secondo noi molto giusto, di arrivare ad avere un brand identitario che caratterizzi Pantelleria. Dal passito alla sostenibilità, dalla tutela della viticoltura alla difesa dell’ambiente, dal sostegno della attività agricola alla “vitalità-vivibilità” sull’isola, come sostiene Giampietro Comolli, partendo proprio dalla diffusione delle prime ricettività turistiche già dedicate all’efficienza sostenibile a 360 gradi. Il 26 settembre, ore 17, si guarderà al modello della Doc Etna come spunto (esportabile?) per l’isola pantesca,
grazie ai contributi di Vincenzo Cusumano, Giovanni Rizzo, Erik Klein, Monia Zanette e Rocco Lettieri. Il 27 settembre , sempre con inizio alle ore 17 il clou di Passitaly2019, sempre al Castello, con la miglior menzione di “isola del tesoro”, dove il tesoro è il Passito, vede la presenza di Edy Bandiera, Dario Cartabellotta, Luigi Petrillo, Giuseppe Barbera, Carmelo D’Anzi, Giampietro Comolli e Diego Maggio. Il 28 settembre, ultimo appuntamento al Castello, con la presentazione della Carta di Pantelleria, con Aurelio Angelini, Caterina D’Ancona, Guido Stecchi, Vinicio Venturi, Saro Guiotta, Alfonso Pecoraro Scanio e Vincenzo Campo, sindaco di Pantelleria
E’ sicuramente grazie al volere e all’impegno del comune di Pantelleria che è stato possibile realizzare un programma così intenso, ricco, ma soprattutto con un occhio “al futuro vinicolo” , lungimirante, per dare all’isola una forza maggiore. La parte musicale vede presenti Irene Grandi (26 settembre), Max Gazzè (27 settembre) e Carmen Consoli (28 settembre). Mentre di vino&vite si parlerà al Castello di Pantelleria (in totale sono 7 le conferenze tenute dal 21 al 28 settembre) con l’obiettivo, anche questo molto chiaro e secondo noi molto giusto, di arrivare ad avere un brand identitario che caratterizzi Pantelleria. Dal passito alla sostenibilità, dalla tutela della viticoltura alla difesa dell’ambiente, dal sostegno della attività agricola alla “vitalità-vivibilità” sull’isola, come sostiene Giampietro Comolli, partendo proprio dalla diffusione delle prime ricettività turistiche già dedicate all’efficienza sostenibile a 360 gradi. Il 26 settembre, ore 17, si guarderà al modello della Doc Etna come spunto (esportabile?) per l’isola pantesca,
Giampietro Comolli |
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