Versatile, sognatore,
caparbio
Flavio Pedaci
si racconta
Abbiamo sollevato il cappello da cuoco a Flavio Pedaci del Ristorante Don Fausto di Vernole (Le), che ci ha svelato i suoi segreti: da cosa voleva diventare da grande a ciò che non manca mai nel suo frigo.
Nato a Lecce il 6 giugno 1961, dopo la laurea in Giurisprudenza, è avvocato tra Puglia e Abruzzo, dove si è trasferito per gli studi. Si avvicina al mondo della formazione professionale, prima come consulente legale poi come amministratore delegato dello Ial Cisl Puglia, struttura regionale di un noto ente.
Profondamente innamorato della sua terra, il Salento, e al contempo viaggiatore curioso e amante della convivialità, sperimenta, fin dall’università, l’amore per la cucina, occasione di socialità e di incontro culturale. Negli anni la passione per la cucina e la ristorazione diventa più importante tanto che nel 2010, mettendo a frutto le doti manageriali acquisite nei differenti contesti professionali, Flavio Pedaci diventa prima socio del ristorante “La Roccia” a Castro Marina (Le) e poi manager della struttura “Oasi di Roca” a Melendugno.
In cucina, attraverso una continua ricerca, emerge un'altra passione personale, quella per l’arte materica. Nelle sue opere artistiche, la materia prima di cui il piatto si compone e l’immagine che essa restituisce si fondono in un unicum, esaltando la funzione espressiva. A partire dalle eccellenze offerte dalla terra d’origine, il Salento, la materia prima diviene la protagonista assoluta di piatti dove la ricerca cromatica esalta l’espressività dei cibi restituendo infiniti cromatismi che variano al variare delle tipologie di preparazione e di cottura.
Nel 2014, con un vecchio amico da sempre appassionato di cibo come lui, Flavio Pedaci, inaugura il ristorante “Don Fausto, Cucina e Passione”, realizzato dentro l’antica dimora di famiglia, nel centro storico di Vernole in via Andrea Doria 10, a 5 chilometri da Lecce. Il ristorante offre un menu ricercato e fantasioso con un’attenzione particolare alla tradizione salentina ed alla stagionalità dei prodotti.
Accogliente, arredato con sobrietà antica e avvolto nella bellezza dell’arte, Don Fausto è, anche e soprattutto, luogo di incontro, utilizzato per la realizzazione di eventi, momenti di degustazione e formazione in ambito enologico e gastronomico. Tra i piatti da ricordare: Seppia in umido, pomodori Pachino, olive nere e foglia di pane tostato; Crakers di grano arso con stracciatella di Andria, acciuga e pomodoro secco sott’olio e l’immancabile aperitivo Don Fausto. Che dovete assaggiare.
Da bambino cosa sognavi di diventare?
Architetto
Il primo sapore che ti ricordi.Il pane comprato da mia madre, che durante il tragitto da scuola a casa divoravo e al rientro in casa inzuppavo nel sugo caldo e saporito.
Qual è il senso più importante?
Il gusto
Il piatto più difficile che tu abbia mai realizzato?Cacio e pepe con cuori di mare (cozze)
Come hai speso il primo stipendio?
Con la prima "paghetta", a Roma, ad un concerto di Peter Gabriel
Quali sono i tre piatti che nella vita non si può assolutamente fare a meno di provare?
Carciofi fritti, baccala in tempura,"le virtù" teramane della signora Bettina
Cosa non manca mai nel frigo di casa tua?
Una bottiglia di Champagne
Qual è il tuo cibo consolatorio?
Friselle con pomodorini, origano, capperi e olio extravergine d'oliva
Che rapporto hai con le tecnologie?
Discreto
All’Inferno ti obbligano a mangiare sempre un piatto: quale?
Spaghetti al pomodoro
Chi inviteresti alla cena dei tuoi sogni?
Mia madre
Quale quadro o opera d’arte rappresenta meglio la tua cucina?
La manipolazione materica di Alberto Burri
Se la tua cucina fosse una canzone quale sarebbe?
"Emerald and Lime" di Brian Eno
Flavio Pedaci
Profondamente innamorato della sua terra, il Salento, e al contempo viaggiatore curioso e amante della convivialità, sperimenta, fin dall’università, l’amore per la cucina, occasione di socialità e di incontro culturale. Negli anni la passione per la cucina e la ristorazione diventa più importante tanto che nel 2010, mettendo a frutto le doti manageriali acquisite nei differenti contesti professionali, Flavio Pedaci diventa prima socio del ristorante “La Roccia” a Castro Marina (Le) e poi manager della struttura “Oasi di Roca” a Melendugno.
In cucina, attraverso una continua ricerca, emerge un'altra passione personale, quella per l’arte materica. Nelle sue opere artistiche, la materia prima di cui il piatto si compone e l’immagine che essa restituisce si fondono in un unicum, esaltando la funzione espressiva. A partire dalle eccellenze offerte dalla terra d’origine, il Salento, la materia prima diviene la protagonista assoluta di piatti dove la ricerca cromatica esalta l’espressività dei cibi restituendo infiniti cromatismi che variano al variare delle tipologie di preparazione e di cottura.
Nel 2014, con un vecchio amico da sempre appassionato di cibo come lui, Flavio Pedaci, inaugura il ristorante “Don Fausto, Cucina e Passione”, realizzato dentro l’antica dimora di famiglia, nel centro storico di Vernole in via Andrea Doria 10, a 5 chilometri da Lecce. Il ristorante offre un menu ricercato e fantasioso con un’attenzione particolare alla tradizione salentina ed alla stagionalità dei prodotti.
Accogliente, arredato con sobrietà antica e avvolto nella bellezza dell’arte, Don Fausto è, anche e soprattutto, luogo di incontro, utilizzato per la realizzazione di eventi, momenti di degustazione e formazione in ambito enologico e gastronomico. Tra i piatti da ricordare: Seppia in umido, pomodori Pachino, olive nere e foglia di pane tostato; Crakers di grano arso con stracciatella di Andria, acciuga e pomodoro secco sott’olio e l’immancabile aperitivo Don Fausto. Che dovete assaggiare.
Da bambino cosa sognavi di diventare?
Architetto
Il primo sapore che ti ricordi.Il pane comprato da mia madre, che durante il tragitto da scuola a casa divoravo e al rientro in casa inzuppavo nel sugo caldo e saporito.
Qual è il senso più importante?
Il gusto
Il piatto più difficile che tu abbia mai realizzato?Cacio e pepe con cuori di mare (cozze)
Come hai speso il primo stipendio?
Con la prima "paghetta", a Roma, ad un concerto di Peter Gabriel
Quali sono i tre piatti che nella vita non si può assolutamente fare a meno di provare?
Carciofi fritti, baccala in tempura,"le virtù" teramane della signora Bettina
Cosa non manca mai nel frigo di casa tua?
Una bottiglia di Champagne
Qual è il tuo cibo consolatorio?
Friselle con pomodorini, origano, capperi e olio extravergine d'oliva
Che rapporto hai con le tecnologie?
Discreto
All’Inferno ti obbligano a mangiare sempre un piatto: quale?
Spaghetti al pomodoro
Chi inviteresti alla cena dei tuoi sogni?
Mia madre
Quale quadro o opera d’arte rappresenta meglio la tua cucina?
La manipolazione materica di Alberto Burri
Se la tua cucina fosse una canzone quale sarebbe?
"Emerald and Lime" di Brian Eno
di Carla Latini
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