Imprese del turismo
Lombardia
prima in Italia
Con oltre 55mila aziende la regione ne ospita il 14,2% del Paese, con tre provincie (Milano, Brescia e Bergamo) tra le prime 20. L’assessore Magoni: «Settore cruciale per la nostra economia».
Il dato è in qualche modo sorprendente: la Lombardia è la regina del turismo in Italia per quel che riguarda il numero di aziende, con tre città capofila: Milano, Brescia e Bergamo. I dati della Camera di Commercio Milano, Monza Brianza e Lodi (primo trimestre 2019) confermano il primato lombardo nei settori ristorazione e alloggio: 55.455 imprese, il 14,2% sul dato nazionale (389.702).
In numeri assoluti, tra le prime venti provincie italiane ben 3 sono lombarde: al secondo posto ecco Milano (1.401 alloggi, 18.200 servizi di ristorazione, +1,5% rispetto allo stesso periodo del 2018), che segue Roma con 19.601 imprese attive. Al settimo posto si piazza Brescia (7.987, dei quali 870 alloggi e 7.117 servizi di ristorazione); al 14° Bergamo, con 5.778 aziende attive nella ristorazione (388) e nell'alloggio (5.390). «Un primato che ci rende orgogliosi - commenta l'assessore al Turismo Lara Magoni - e che dimostra quanto la Lombardia abbia da offrire a livello turistico e quanto questo settore sia fondamentale per la nostra economia. A maggior ragione, diventa sempre più fondamentale il tema della formazione delle figure professionali in ambito turistico. In tal senso, il mio obiettivo è far sì che Regione Lombardia possa fare scuola anche in questo settore, con percorsi formativi ad hoc e funzionali all'inserimento nel mondo del lavoro. L'ospitalità, infatti, è il valore aggiunto decisivo dell'attrattività».
A livello regionale, Varese fa registrare 4.136 imprese, delle quali 189 nell'alloggio e 3.947 nella ristorazione. A seguire, Monza con 3.486 imprese (117 alloggi, 3.369 nella ristorazione); Como con 3.298 aziende (353 alloggi, 2.945 nella ristorazione); Pavia con 2.963 imprese (118 alloggi, 2.845 nella ristorazione). E ancora: Mantova con 2.045 imprese (121 alloggi, 1.924 nella ristorazione); Cremona con 1.796 aziende (44 alloggi, 1.752 nella ristorazione; Sondrio con 1.785 esercizi attivi (685 alloggi, 1.100 nella ristorazione); Lecco con 1.592 aziende (167 alloggi, 1.425 nella ristorazione); Lodi con 988 imprese (23 alloggi, 965 nella ristorazione).
Milano è la seconda provincia in Italia per imprese del turismo dopo Roma
In numeri assoluti, tra le prime venti provincie italiane ben 3 sono lombarde: al secondo posto ecco Milano (1.401 alloggi, 18.200 servizi di ristorazione, +1,5% rispetto allo stesso periodo del 2018), che segue Roma con 19.601 imprese attive. Al settimo posto si piazza Brescia (7.987, dei quali 870 alloggi e 7.117 servizi di ristorazione); al 14° Bergamo, con 5.778 aziende attive nella ristorazione (388) e nell'alloggio (5.390). «Un primato che ci rende orgogliosi - commenta l'assessore al Turismo Lara Magoni - e che dimostra quanto la Lombardia abbia da offrire a livello turistico e quanto questo settore sia fondamentale per la nostra economia. A maggior ragione, diventa sempre più fondamentale il tema della formazione delle figure professionali in ambito turistico. In tal senso, il mio obiettivo è far sì che Regione Lombardia possa fare scuola anche in questo settore, con percorsi formativi ad hoc e funzionali all'inserimento nel mondo del lavoro. L'ospitalità, infatti, è il valore aggiunto decisivo dell'attrattività».
A livello regionale, Varese fa registrare 4.136 imprese, delle quali 189 nell'alloggio e 3.947 nella ristorazione. A seguire, Monza con 3.486 imprese (117 alloggi, 3.369 nella ristorazione); Como con 3.298 aziende (353 alloggi, 2.945 nella ristorazione); Pavia con 2.963 imprese (118 alloggi, 2.845 nella ristorazione). E ancora: Mantova con 2.045 imprese (121 alloggi, 1.924 nella ristorazione); Cremona con 1.796 aziende (44 alloggi, 1.752 nella ristorazione; Sondrio con 1.785 esercizi attivi (685 alloggi, 1.100 nella ristorazione); Lecco con 1.592 aziende (167 alloggi, 1.425 nella ristorazione); Lodi con 988 imprese (23 alloggi, 965 nella ristorazione).
di Renato Andreolassi
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