Niente fronzoli
all'Ambasciata
di Quistello
All'Ambasciata valgono i prodotti e la loro forza
Dimenticate la cucina moderna con il suo percorso di piccoli, colorati
e saporiti piatti. Dimenticate concetti quali leggerezza o innovazione. Al ristorante L’Ambasciata di Quistello, nella Bassa Mantovana, la cucina fa rima con opulenza, tradizione e ricchezza delle materie prime. Se arrivate in anticipo rispetto all’orario di prenotazione, non fatevi distrarre da una sala che trabocca di libri, di stoviglie preziose, di argenterie e di tappeti persiani. Andate dritti verso l’apertura che dà sulla cucina. Seduto al tavolo vicino, quasi certamente ci sarà un signore con una stazza importante e con una divisa bianca. “Lei è il cuoco?”, domanderete voi. “No, sono solo il lavapiatti. Un lavapiatti di campagna”. Al di là della gag che potrebbe ripetersi infinite volte e sempre in modo uguale, davanti avrete Romano Tamani, classe 1943, lombardo, uno degli innovatori, negli anni Settanta, della cucina italiana che invece oggi critica e in cui si riconosce a fatica. Oggi, dice lui, c’è poco da innovare nella cucina. Non si riconosce nei cuochi moderni che rovinano le cozze con salsa di caffè a favore delle telecamere di “Porta a porta”, si allontana dai colleghi che con la chimica arricchiscono (“o impoveriscono, piuttosto…”) i piatti. Per lui la cucina rispetto a trent’anni fa si è innovata e rinnovata. “Non ditemi che la carne che mangiamo oggi è la stessa degli anni Ottanta? Oggi c’è più attenzione per la materia prima. Questo è il mio concetto di innovazione. Per il resto, resto ancorato alla mia tradizione”.

Il successo di un lavapiatti di campagna

Nel 1978 c'erano anche le pizze

Alla guida i fratelli Tamani, Romano e Carlo detto Francesco e Giampietro Crescini

L’Ambasciata è guidata, oltre che da Romano Tamani, dal fratello Carlo detto Francesco, responsabile di una sala che lascia impressionati, e dal manager Gianpietro Crescini, imprenditore gourmet che dal 2013 è coinvolto nell’avventura gastronomica. Scontrino medio 150 euro. Carta dei vini curata da Francesco Tamani con attenzione al territorio e ai prodotti della cantina sociale.
Info: www.ristoranteambasciata.com e tel. 0376618255. Chiuso il lunedì e la domenica a cena.
Antonino Padovese
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